Impianti personalizzati stampati in 3D direttamente nelle cliniche: il progetto ADDIFEM prende forma
Una nuova frontiera per la chirurgia personalizzata

L’Ospedale Universitario di Heidelberg (UKHD), in collaborazione con il Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) e il partner industriale KLS Martin SE & Co. KG, ha avviato un ambizioso progetto per utilizzare la stampa 3D nella produzione di impianti personalizzati direttamente sul luogo di trattamento. Con un finanziamento di 1,2 milioni di euro da parte del BMBF e ulteriori contributi dall’industria, il progetto ADDIFEM mira a rivoluzionare la cura dei pazienti con fratture mediofacciali complesse e altre sfide chirurgiche.


Un approccio point-of-care per accelerare i trattamenti
Le attuali tecniche per la creazione di impianti personalizzati richiedono spesso tempi lunghi, ritardando gli interventi chirurgici e aumentando i rischi per i pazienti. ADDIFEM propone di utilizzare una piattaforma point-of-care (PoC) per progettare e produrre gli impianti direttamente all’interno della clinica. Questo approccio non solo riduce i tempi di produzione, ma consente anche una maggiore precisione nella personalizzazione degli impianti.

Il Professor Dr. Jürgen Hoffmann, direttore medico della chirurgia maxillo-facciale presso l’UKHD, sottolinea l’importanza della collaborazione tra cliniche e industria: “Questo progetto modello, finanziato dal BMBF, ci permette di fornire ai pazienti impianti specifici in modo più rapido, efficiente e preciso, accorciando i cicli di innovazione.”


Pianificazione digitale e materiali avanzati
Nella prima fase del progetto, l’attenzione si concentra sulla digitalizzazione e automazione dei processi di pianificazione degli impianti. Una volta completata questa fase, gli impianti saranno prodotti utilizzando il polimero ad alte prestazioni PEEK (polietereterchetone), scelto per le sue proprietà di biocompatibilità e resistenza meccanica.

Secondo il Dr. Reinald Kühle, la possibilità di pianificare e produrre gli impianti direttamente in loco comporta numerosi vantaggi: “Ci aspettiamo non solo un trattamento più rapido per i pazienti, ma anche una maggiore precisione nell’adattamento degli impianti personalizzati, riducendo così il rischio di complicanze e migliorando i tassi di successo.”


Formazione e collaborazione interdisciplinare
Un aspetto cruciale del progetto è la formazione congiunta di medici e ingegneri per garantire risultati ottimali. ADDIFEM non si limita alla produzione di impianti, ma rappresenta un’opportunità per sviluppare nuovi materiali e processi produttivi in condizioni simili a quelle ospedaliere, favorendo il passaggio dalla sperimentazione alla produzione su scala clinica.


Un modello replicabile per altre cliniche
L’obiettivo a lungo termine del progetto è trasferire questo modello ad altre strutture sanitarie, contribuendo a stabilire nuovi standard nella tecnologia medica. Per farlo, sarà essenziale una stretta collaborazione tra esperti clinici e ingegneristici, che lavoreranno insieme per ottimizzare i processi e ampliare le applicazioni della stampa 3D in medicina.

Il successo di ADDIFEM potrebbe rappresentare una svolta per l’utilizzo delle tecnologie di stampa 3D nella pratica clinica, migliorando la qualità delle cure e aprendo nuove possibilità per la personalizzazione dei trattamenti.

Di Fantasy

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