Costruisci la tua stampante 3D in metallo con il progetto open-source ReAM250
Il Technical University of Munich (TUM), tramite l’Istituto per le Macchine Utensili e la Gestione Industriale, ha sviluppato ReAM250, una stampante 3D in metallo open-source basata sulla tecnologia Laser Powder Bed Fusion (LPBF). Questo progetto mira a rendere accessibile la costruzione di stampanti 3D per metalli, abbattendo i costi di ricerca e sviluppo e semplificando il monitoraggio e il controllo del processo di produzione additiva.
Come nasce il progetto ReAM250
Il progetto fornisce gratuitamente tutti i materiali necessari per costruire e operare la stampante, tra cui software, file CAD, schemi elettrici, liste di IO e documentazione. Questi sono disponibili sulla pagina GitHub dedicata al ReAM250. Partner come Autodesk e RAYLASE hanno contribuito fornendo software open-source e componenti hardware chiave, tra cui i controller laser.
La stampante 3D fai-da-te permette l’integrazione di sensori per il monitoraggio dei processi. Inoltre, il software open-source consente il controllo completo dei parametri di stampa. Grazie a una licenza permissiva BSD, la tecnologia può essere utilizzata anche per applicazioni commerciali proprietarie.
Specifiche tecniche del ReAM250
La ReAM250 offre un volume di costruzione di 250 mm x 250 mm x 250 mm ed è dotata di un sistema di flusso di gas di protezione e una pompa per il vuoto per creare atmosfere di processo personalizzate. Un raccoglitore di polvere senza contatto evita collisioni con le parti stampate, mentre i sensori integrati monitorano il processo sia in asse che fuori asse.
Il sistema utilizza un laser AFX-1000 di nLight, capace di modellare il fascio laser in sette profili diversi, inclusi i profili a forma di anello. Questi migliorano la stabilità del bagno di fusione, riducono fuliggine e schizzi e migliorano la qualità del materiale stampato.
Il progetto integra il sistema di deflessione del fascio laser AM-MODULE-III e il controller P-ICE 3 di RAYLASE, che ottimizzano il controllo del laser e la sincronizzazione della deflessione del fascio. Con una distanza operativa di 541 mm, la stampante raggiunge un diametro del punto di 130 µm in modalità singola e 240 µm in modalità a profilo ad anello.
Il ruolo del software open-source
La stampante utilizza il Machine Control Framework (AMCF) di Autodesk, un software open-source scaricabile gratuitamente. Questo gestisce il processo di stampa e la comunicazione con i componenti hardware. L’architettura aperta permette l’integrazione di hardware di terze parti, rendendo la piattaforma altamente flessibile.
Il software è compatibile con piattaforme di preparazione dati e simulazione come Autodesk Fusion e Netfabb, garantendo una connessione fluida tra design CAD, controller e unità di deflessione laser secondo lo standard 3MF.
L’importanza dell’open-source nella stampa 3D
L’approccio open-source rappresenta una novità nel settore della stampa 3D in metallo, ma ha già dimostrato il suo valore nel segmento desktop. Progetti come RepRap hanno ispirato aziende come Prusa e MakerBot, diffondendo la filosofia della collaborazione libera e della democratizzazione della tecnologia.
Sebbene alcuni player del settore abbiano abbandonato l’open-source, aziende come Prusa continuano a promuovere questa filosofia, mantenendo aperte le loro tecnologie. In parallelo, iniziative come i kit Voron di LDO Motors dimostrano il crescente interesse per soluzioni fai-da-te di alta qualità.
Una piattaforma per il futuro della produzione additiva
La ReAM250 non solo riduce i costi e semplifica la ricerca, ma apre la strada a nuove possibilità di personalizzazione e ottimizzazione dei processi nella stampa 3D per metalli. Questo progetto rappresenta un passo avanti significativo verso una produzione additiva più accessibile, innovativa e sostenibile.