Un gruppo di ricercatori dell’Istituto di Medicina Radiologica di Pechino ha presentato una nuova supposta vuota a base di cannabidiol (CBD), prodotta tramite stampa 3D. Questo dispositivo innovativo è stato progettato per superare le limitazioni delle formulazioni orali di CBD, che soffrono di un elevato metabolismo di primo passaggio e bassa biodisponibilità. La supposta presenta un guscio esterno curvo e cavo, caricato con CBD, e una molla interna che consente una somministrazione rettale efficace senza compromettere i movimenti intestinali normali. I test preclinici iniziali suggeriscono che questo approccio possa migliorare la distribuzione sistemica del CBD, con potenziali benefici terapeutici nel trattamento dell’epilessia.
Tecnologia di Stampa 3D per una Somministrazione Ottimizzata
La supposta è realizzata utilizzando tecniche avanzate di stampa 3D e materiali precisi. Una molla in poliuretano termoplastico, prodotta tramite fusione a deposizione (FDM), funge da supporto interno. Questa molla viene poi racchiusa all’interno di un guscio esterno caricato con CBD, modellato utilizzando una forma metallica stampata in 3D, riempita con una miscela di alcol polivinilico, glicole polietilenico e CBD. La struttura cavo della supposta riduce al minimo il contatto con le feci, diminuendo il rischio di espulsione prematura e garantendo un rilascio costante del farmaco per circa cinque ore. Questo design si distingue dalle supposte tradizionali, che spesso si sciolgono rapidamente e richiedono somministrazioni frequenti, soprattutto nei pazienti con pattern intestinali irregolari.
Ricerca e Risultati Sui Modelli Animali
Il progetto è stato condotto da un team multidisciplinare composto da Meng Wei, Dongdong Liu, Hua Xie, Yingbao Sun, Yubao Fang, Lina Du e Yiguang Jin, affiliati all’Istituto di Medicina Radiologica di Pechino e all’Istituto di Scienze della Riabilitazione della Cina. La ricerca è stata avviata nella metà del 2024 e i risultati sono stati pubblicati all’inizio del 2025. Utilizzando un modello di ratto con epilessia indotta da litio-pilocarpina, i ricercatori hanno dimostrato che il metodo di somministrazione con la supposta ha ridotto i danni neurologici e abbassato le risposte infiammatorie. Inoltre, la supposta ha avuto effetti positivi sulla flora intestinale, aumentando la popolazione di batteri benefici come Lachnoclostridium e Akkermansia. Questi risultati evidenziano il potenziale della supposta per migliorare sia la salute neurologica che quella gastrointestinale nel trattamento dell’epilessia.
L’Innovazione nel Settore della Cannabis e della Stampa 3D
Nel 2021, un team di ricercatori svedese-greci ha sviluppato un algoritmo basato su intelligenza artificiale per creare compresse di CBD personalizzate stampate in 3D. Questo algoritmo utilizza dati specifici del paziente, come peso e requisiti di dosaggio, per progettare film orodispersibili e capsule che si sciolgono rapidamente. Prodotte con una MakerBot Replicator 2X, queste compresse sono progettate per rilasciare oltre il 90% del loro contenuto di CBD in dieci minuti, consentendo una somministrazione precisa e personalizzata, riducendo il rischio di abuso grazie alla regolazione del dosaggio.
Anche in Canada, ricercatori dell’Università di McMaster e dell’Università di Waterloo hanno applicato la stampa 3D alla ricerca sulla salute legata alla cannabis. Hanno sviluppato un sistema di esposizione in vitro (IVES) utilizzando una stampante Formlabs Form 2. Questo modello di polmone multi-camera replica l’inalazione e la dispersione del fumo di cannabis, permettendo uno studio dettagliato dei suoi effetti sui tessuti polmonari umani. Esponendo il sistema alla hashish di grado di ricerca, il modello ha mostrato un significativo danneggiamento della funzione delle cellule epiteliali, confermando i timori riguardo ai rischi respiratori derivanti dal fumo di cannabis. Con la pubblicazione del design IVES in open source, i ricercatori puntano a abbattere le barriere per la ricerca tossicologica, promuovendo un’indagine più ampia sugli impatti sanitari dell’inalazione di cannabis e orientando potenzialmente le politiche di salute pubblica.