La società australiana SPEE3D, specializzata nella stampa 3D di metalli, ha dimostrato la capacità del suo Expeditionary Manufacturing Unit (EMU) di operare in condizioni di temperature sotto zero, un risultato che potrebbe migliorare notevolmente la produzione in ambienti remoti. Questa innovativa tecnologia è stata messa alla prova durante la “Point of Need Challenge” (PONC) organizzata dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti (DoD), un’iniziativa fondamentale per affrontare le difficoltà logistiche nelle ambientazioni estreme.
La Prova del Potenziale in Ambienti Estremi
Durante la sfida, l’EMU ha dimostrato la sua abilità nel produrre parti metalliche di alta qualità direttamente sul campo, una soluzione che si rivela estremamente utile per settori come quello della difesa, che affrontano sfide uniche nelle operazioni remote. Il finanziamento per il progetto è stato di circa 2,5 milioni di dollari da parte del DoD, supportato da ulteriori 700.000 dollari da parte di partner industriali. L’obiettivo principale della sfida era migliorare le capacità di produzione in ambienti difficili, concentrandosi principalmente sulla riparazione dei danni da battaglia e sulla produzione di componenti metallici di grandi dimensioni.
Byron Kennedy, CEO di SPEE3D, ha commentato i risultati positivi ottenuti durante la sfida, sottolineando che il sistema XSPEE3D è in grado di produrre parti metalliche in qualsiasi condizione climatica, confermando la sua versatilità in ambienti estremi come il caldo intenso dell’Australia e, ora, il freddo glaciale.
Performance Testata in Ambienti Artici
SPEE3D ha preso parte alla sfida “Staying in the Fight Challenge”, in collaborazione con LIFT, un istituto di innovazione manifatturiera con sede a Detroit. Il sistema XSPEE3D è stato testato al Cold Regions Research and Engineering Laboratory (CRREL) di Hanover, New Hampshire, dove le temperature sono scese fino a -20°C (4°F). Nonostante il freddo intenso, il sistema ha stampato una varietà di componenti, tra cui utensili, parti di ricambio per veicoli militari e campioni di rame. I risultati hanno dimostrato che la tecnologia è in grado di adattarsi efficacemente anche a scenari operativi in tempo reale.
Test condotti presso il New Jersey Institute of Technology (NJIT) hanno confermato che i componenti prodotti rispettano gli standard di resistenza dei materiali, senza compromettere la duttilità e la tenacità.
Superamento delle Sfide Logistiche nelle Produzioni Remote
La produzione di parti in ambienti freddi rappresenta una sfida logistica significativa, in particolare a causa dei lunghi tempi di consegna e dei costi di trasporto elevati. L’EMU di SPEE3D affronta direttamente queste problematiche, consentendo la produzione in loco e riducendo al minimo i tempi di fermo, garantendo operazioni ininterrotte in contesti critici.
Il sistema, che può essere trasportato facilmente grazie alla sua struttura modulare in due container da 20 piedi, integra la stampante XSPEE3D con l’unità di post-elaborazione SPEE3Dcell. Questa soluzione mobile offre capacità di trattamento termico, fresatura CNC e testing di qualità, consentendo di produrre parti di grandi dimensioni (fino a 0,9m x 0,7m) e di peso fino a 40 kg in poche ore.
Tecnologia Avanzata per la Produzione di Parti di Alta Qualità
L’EMU è compatibile con materiali come rame, acciaio inox 316L, leghe di alluminio e bronzo di alluminio-nichel. Al centro di questa innovazione c’è la tecnologia Cold Spray Additive Manufacturing (CSAM) di SPEE3D, che utilizza un processo di deposizione supersonica per accelerare polveri metalliche ad una velocità tre volte superiore a quella del suono, formando parti dense e di alta qualità.
Rispetto alla fusione tradizionale, la CSAM offre un approccio più rapido e conveniente, eliminando i ritardi tipici delle catene di approvvigionamento e dei tempi di attesa. Inoltre, la sua semplicità operativa, che non richiede l’uso di laser o gas inerti, la rende particolarmente adatta per le industrie remote.
Conclusioni
La performance di SPEE3D nell’ambito della Point of Need Challenge ha dimostrato che la produzione avanzata di metalli, anche in ambienti estremi, è non solo possibile, ma già operativa. La tecnologia XSPEE3D rappresenta una risorsa preziosa per il settore della difesa e altre industrie che necessitano di soluzioni produttive rapide ed efficienti in luoghi remoti e difficili.