Larry Page sostiene una nuova startup focalizzata sull’uso dell’intelligenza artificiale nella progettazione industriale
Larry Page, co-fondatore di Google e già amministratore delegato sia di Google che della holding Alphabet in momenti diversi della storia del gruppo, è oggi coinvolto nello sviluppo di una nuova realtà imprenditoriale nel settore della progettazione assistita da intelligenza artificiale per la produzione industriale.
Il progetto si chiama Dynatomics ed è ancora in una fase di riservatezza. A guidarlo sarebbe Chris Anderson, ex Chief Technology Officer della startup Kitty Hawk, attiva nel campo degli aerotaxi elettrici (eVTOL), anch’essa sostenuta da Page prima della sua chiusura.
AI e manifattura: un’intersezione sempre più strategica
Questa iniziativa si inserisce in una tendenza più ampia che vede figure storiche dell’innovazione digitale avvicinarsi ai settori della produzione avanzata. Un altro esempio recente è quello di Eric Schmidt, anch’egli ex CEO di Google, oggi alla guida di Relativity Space, azienda specializzata in stampa 3D per il settore aerospaziale.
Parallelamente, cresce l’interesse per le applicazioni dell’intelligenza artificiale nella progettazione di componenti industriali. A dicembre 2024, la startup Backflip, che sviluppa strumenti per la generazione automatica di modelli 3D a partire da input testuali, ha annunciato un investimento da 30 milioni di dollari, con il supporto di fondi come Andreessen Horowitz. La società è guidata da Greg Mark, già fondatore di Markforged.
L’uso dell’AI per ottimizzare la progettazione dei prodotti
Nel settore manifatturiero, l’idea di impiegare l’intelligenza artificiale per migliorare la progettazione dei prodotti non è nuova. Aziende come 1000 Kelvin, attiva anche in collaborazione con Fieldmade per soluzioni di controllo qualità automatizzato nel contesto della manutenzione militare, stanno già lavorando in questa direzione.
Il principio è semplice: anticipare i test fisici attraverso simulazioni e analisi svolte da sistemi AI consente di risparmiare tempo e ridurre i costi nella fase di sviluppo dei prodotti. In particolare, nel campo della stampa 3D industriale, dove la fase di qualificazione dei pezzi rappresenta spesso uno degli ostacoli più complessi all’adozione su larga scala, l’ottimizzazione tramite algoritmi può diventare uno strumento decisivo.
L’interesse per la manifattura come nuova applicazione dell’AI
Un ulteriore elemento da tenere in considerazione riguarda l’evoluzione del settore AI nel suo complesso. In Occidente, si stanno aprendo nuovi interrogativi su come si svilupperà il prossimo ciclo di applicazioni dell’intelligenza artificiale, anche in seguito all’emergere di attori globali come la cinese DeepSeek, che ha rilasciato un proprio modello linguistico open-source.
Il fatto che personalità come Larry Page ed Eric Schmidt stiano puntando sulla produzione avanzata suggerisce che proprio la manifattura potrebbe diventare uno dei principali ambiti di applicazione dell’AI nei prossimi anni.
Per chi opera nella stampa 3D, questa prospettiva potrebbe avere un impatto rilevante, considerata l’affinità tra i due settori e il potenziale contributo dell’intelligenza artificiale nel rendere i processi più affidabili, efficienti e accessibili. Anche in un comparto dove spesso si tende a mantenere un approccio prudente rispetto alle nuove tecnologie, questo tipo di sviluppo viene osservato con crescente attenzione.
