Jabil si separa dalla divisione stampa 3D: nasce Lumas Polymers, nuova realtà focalizzata sui materiali per la produzione additiva
Una transizione strategica: dalla struttura interna a un’azienda autonoma
Jabil, gruppo statunitense attivo nel settore manifatturiero avanzato, ha formalizzato lo scorporo della propria attività dedicata ai materiali per stampa 3D, con un’operazione che ha portato alla nascita di una nuova realtà indipendente: Lumas Polymers. L’iniziativa si inserisce in una tendenza che ha coinvolto altre grandi aziende chimiche e tecnologiche – tra cui BASF, Braskem e Covestro – le quali hanno scelto di separare le attività legate alla manifattura additiva, affidandole a entità più focalizzate.
Con questa mossa, Lumas Polymers assume il controllo delle risorse tecniche e produttive precedentemente sviluppate da Jabil nel campo dei polimeri per la stampa 3D, proseguendone la valorizzazione sotto una nuova guida imprenditoriale.
Acquisizione di materiali proprietari e competenze tecniche
La nuova azienda ha acquisito una parte rilevante del patrimonio di proprietà intellettuale della divisione di Jabil, compresi impianti produttivi e una serie di formulazioni brevettate. Tra i materiali chiave trasferiti figura PK 5000, una polvere a base di polichetone ottimizzata per la tecnologia SLS (Selective Laser Sintering). Questo materiale è stato progettato per combinare resistenza chimica, buona tenacità meccanica e bassa igroscopicità, rendendolo adatto a condizioni operative complesse.
PK 5000 è stato inizialmente destinato ad applicazioni nel settore automobilistico, biomedico ed elettronico, dove i requisiti prestazionali e ambientali sono stringenti. Attualmente, piattaforme SLS di produttori come EOS, Farsoon e 3D Systems sono in fase di valutazione per verificarne la piena compatibilità con questo materiale.
Un team di leadership con esperienza tecnica consolidata
Alla guida di Lumas Polymers c’è Luke Rodgers, in precedenza responsabile della ricerca e sviluppo per la stampa 3D presso Jabil. Rodgers porta con sé oltre 50 brevetti depositati e una significativa esperienza maturata anche in ambito accademico, in particolare nel settore dei materiali polimerici avanzati. Il suo passaggio dalla multinazionale alla nuova impresa segna una continuità tecnica, oltre che strategica.
Accanto a lui, Thomas Fry ricopre il ruolo di Chief Technology Officer. Fry ha contribuito allo sviluppo di due tecnologie proprietarie fondamentali per il posizionamento di Lumas: la Continuous Architecture Modification (CAM), che consente un adattamento fine delle proprietà meccaniche attraverso variazioni controllate nella struttura interna del materiale, e le MOR (Morphology-Optimized Resins), formulate per migliorare le caratteristiche prestazionali dei componenti stampati.
Competenze nei processi e nella validazione industriale
Completa il team di vertice Levi Loesch, direttore tecnico per le applicazioni in stampa 3D (AM). Loesch ha partecipato allo sviluppo e alla calibrazione dei processi di produzione presso Jabil, contribuendo alla definizione di parametri chiave per l’ottimizzazione di materiali e piattaforme. La sua conoscenza dei cicli produttivi e delle problematiche applicative rappresenta un valore aggiunto per Lumas, soprattutto in fase di qualificazione industriale dei nuovi prodotti.
Una nuova fase per il settore dei materiali additivi
Con la nascita di Lumas Polymers, il panorama dei fornitori di materiali per manifattura additiva polimerica si arricchisce di un attore con un bagaglio tecnico consolidato, orientato sia alla sperimentazione sui materiali che al supporto applicativo per industrie ad alto contenuto tecnologico. L’approccio scelto – focalizzato, indipendente e basato su una forte eredità ingegneristica – mira a rispondere alle esigenze di un settore in continua evoluzione, dove il materiale non è più solo un consumabile, ma parte integrante del processo progettuale.
