Raise3D amplia il proprio portafoglio con una nuova stampante 3D a tecnologia SLS
Dopo aver consolidato la propria presenza nel mercato della stampa 3D con sistemi FFF (Fused Filament Fabrication) e, più di recente, con una linea dedicata alla stampa a resina, Raise3D introduce un terzo processo di produzione additiva nel proprio catalogo: la sinterizzazione laser selettiva (SLS). La nuova stampante, denominata RMS220, segna un passaggio importante per l’azienda nel campo della produzione 3D professionale.
Tecnologia SLS: principio di funzionamento e vantaggi strutturali
La tecnologia SLS si basa sull’utilizzo di un laser ad alta potenza che selettivamente fonde polvere termoplastica strato dopo strato, seguendo il profilo di ciascuna sezione dell’oggetto da realizzare. Il letto di polvere non fusa che circonda ogni componente funge da supporto naturale, rendendo non necessarie strutture di sostegno aggiuntive. Una volta completata la stampa, è sufficiente rimuovere la polvere in eccesso, che può anche essere in parte riutilizzata.
Oltre all’assenza di supporti, un altro vantaggio importante è l’ottimizzazione dello spazio utile all’interno del volume di costruzione: i pezzi possono essere disposti liberamente nel letto di stampa tridimensionale, senza vincoli di adesione a una piastra, come accade invece in altri processi (FFF, SLA o SLM). Questo consente di massimizzare il numero di componenti prodotti in un’unica sessione, sfruttando il volume disponibile secondo logiche simili al gioco del Tetris.
Caratteristiche tecniche della Raise3D RMS220
La RMS220 è dotata di un volume di stampa pari a 220 × 220 × 350 mm, superiore a quello di alcune macchine SLS accessibili della stessa fascia. Il sistema di sinterizzazione è gestito da un laser da 75 watt, combinato con uno specchio galvanometrico che permette di orientare rapidamente il raggio sul letto di polvere. La velocità massima di scansione raggiunge i 30 metri al secondo, un valore elevato per sistemi di queste dimensioni.
Il motore SLS integrato nella RMS220 consente di processare fino a 2,2 litri di materiale in polvere all’ora, con un consumo giornaliero potenziale di circa 5 kg di polvere, rendendola adatta per cicli produttivi a ritmo sostenuto.
Controllo termico e materiali certificati
La gestione termica della camera di stampa è un elemento critico nella tecnologia SLS. Durante il processo, l’intera camera viene riscaldata a temperature prossime al punto di fusione della polvere, in modo da ridurre il carico termico che il laser deve fornire. La RMS220 è in grado di portare la camera fino a 220 °C, consentendo una compatibilità estesa con materiali tecnici.
I materiali ufficialmente certificati per il sistema includono:
Raise3D PA12,
Raise3D PA11,
Raise3D TPU90A bianco,
Raise3D TPU90A standard,
Raise3D PA12 GB (caricato a vetro).
Questa gamma risulta più ampia rispetto a quella disponibile su molti sistemi SLS entry-level, che spesso supportano solo il nylon PA12. Il supporto per materiali bianchi, in particolare, distingue la RMS220 da sistemi con laser meno potenti, che richiedono polveri più scure per garantire un buon assorbimento dell’energia.
Le stampe bianche offrono vantaggi significativi in fase di post-elaborazione, poiché possono essere colorate con facilità secondo specifiche estetiche o funzionali. Il TPU grigio chiaro aggiunge ulteriori possibilità applicative nel settore dei materiali flessibili.
Progettata per l’uso produttivo: flussi di lavoro e raffreddamento
L’RMS220 è orientata a scenari produttivi, grazie all’elevata capacità volumetrica e alla possibilità di disporre un gran numero di componenti per lotto. Tuttavia, come in ogni sistema SLS, il raffreddamento della camera dopo la stampa è un aspetto operativo importante. A conclusione della stampa, è prevista una fase iniziale di raffreddamento statico di circa un’ora, dopodiché la camera può essere rimossa e lasciata raffreddare completamente per circa dodici ore.
Raise3D ha previsto un flusso di lavoro a camera intercambiabile: mentre una camera si raffredda, un’altra può essere inserita nella macchina per avviare un nuovo ciclo di produzione. Questa soluzione ottimizza l’operatività continua e riduce i tempi morti tra un lavoro e il successivo.
Integrazione software e strategia commerciale
La RMS220 è completamente compatibile con la piattaforma software IdeaMaker, lo stesso ecosistema utilizzato dalle stampanti FFF e a resina del marchio. Questo consente agli utenti di gestire diversi processi additivi all’interno di un ambiente unificato, semplificando l’integrazione nei flussi di lavoro esistenti.
In merito alla decisione di entrare nel mercato SLS, i rappresentanti di Raise3D hanno dichiarato di aver individuato uno spazio competitivo favorevole, con una presenza limitata di alternative accessibili e un interesse crescente da parte della clientela per soluzioni professionali SLS a prezzo contenuto. La RMS220 è stata progettata anche per ampliare le opportunità commerciali per la rete di rivenditori, offrendo un’alternativa solida al sistema FUSE di Formlabs, uno dei pochi concorrenti nella stessa fascia.
La macchina è attualmente in fase di accesso anticipato presso alcuni clienti beta, mentre l’apertura ai preordini è prevista per il terzo trimestre dell’anno, con le prime consegne programmate per il quarto trimestre.
Specifiche Tecniche – Raise3D RMS220
Voce | Dettaglio |
---|---|
Tecnologia | Sinterizzazione Laser Selettiva (SLS) |
Volume di stampa | 220 × 220 × 350 mm (8.7 × 8.7 × 13.8 pollici) |
Tipo di laser | Laser a fibra da 75 W, lunghezza d’onda 1064 nm |
Velocità di stampa | 2.2 litri/ora (densità di impacchettamento 20% in peso) |
Temperatura massima polvere | 220 °C |
Capacità tramoggia | 31.5 litri (espandibile a 40 litri con box aggiuntivo) |
Produzione massima | 5 kg/giorno* (con PA12 e impostazioni standard) |
Altezza layer | 0.05 – 0.40 mm |
Materiali supportati | PA12 / PA11 / TPU90A Bianco / TPU90A / PA12 GB (tutti Raise3D) |
Slicer | ideaMaker |
Formati file supportati | STL, OBJ, 3MF, OLTP, STEP, STP, IGES, IGS |
