Studenti dell’Università della Florida mettono a punto Simple Spool per ridurre gli scarti della stampa 3D

Il contesto del problema
Nel laboratorio di ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università della Florida, un gruppo di futuri ingegneri è intervenuto su una criticità comune in ambito fabbricazione additiva: lo spreco di plastica dovuto a stampe non riuscite e scarti di produzione. Ogni anno i dipartimenti universitari accumulano considerevoli quantità di materiale di scarto, in assenza di dispositivi in grado di reintrodurre quelle polveri e filamenti nell’economia dei consumabili.

Nascita e funzionamento di Simple Spool
Guidati da Andrew Breeden, gli studenti coinvolti nel progetto Capstone Design hanno concepito Simple Spool, un apparecchio che trasforma i residui di plastica in pellet riciclati e poi riconverte quei pellet in filamento per stampanti 3D. Una volta macinati, i frammenti plastici vengono alimentati in un estrusore che li riscalda e li filtra, restituendo un filo omogeneo pronto per la stampa. Questa soluzione chiude il ciclo di utilizzo della materia prima e contribuisce a ridurre il carico sui tradizionali sistemi di smaltimento dei rifiuti plastici.

Facilità di montaggio e accessibilità economica
A differenza di altre macchine simili sul mercato, Simple Spool è stato progettato per essere assemblato con pochi strumenti di uso comune: una chiave a brugola e un cacciavite. Il gruppo di Breeden si è concentrato sulla modularità dei componenti e sulla semplicità d’uso, in modo da permettere a chiunque – da un hobbista a un laboratorio scolastico – di allestire il dispositivo senza conoscenze tecniche specifiche. Il costo contenuto dei materiali e la robustezza del progetto mantengono la qualità del filamento su livelli superiori alle soluzioni entry-level attualmente disponibili.

Supporto e sviluppo nelle strutture universitarie
L’Università della Florida ha messo a disposizione gli spazi e le attrezzature del proprio campus, offrendo agli studenti un contesto operativo in cui testare e perfezionare il prototipo. Grazie alle stampanti 3D, alle fresatrici CNC e ai post-processori di laboratorio, il team ha potuto iterare rapidamente sul design di Simple Spool, migliorandone prestazioni e affidabilità. Secondo Breeden, questa esperienza rappresenta un passaggio formativo fondamentale per avvicinarsi alle sfide dell’industria con un approccio pratico e orientato all’innovazione sostenibile.

Prospettive d’uso e impatto ambientale
Con il lancio della versione definitiva di Simple Spool, la speranza è che università, scuole tecniche, fablab e piccoli produttori possano adottare il sistema per abbattere i costi legati ai filamenti e minimizzare i rifiuti plastici. L’obiettivo a medio termine è avviare collaborazioni con enti di ricerca e aziende del settore, così da integrare il dispositivo in workflow di produzione su scala più ampia e contribuire a rendere la stampa 3D un processo più circolare e sostenibile.

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Di Fantasy

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