Virginia Tech lancia una “stampante 3D autonoma” con cambio lastre automatico

Un gruppo di studenti della Virginia Tech Competitive Robotics Organization (VT CRO) ha messo a punto una fattoria di stampa 3D capace di operare senza interventi umani tra un lavoro e l’altro, riducendo drasticamente i tempi di inattività delle macchine. Il progetto, battezzato Manufacturing Work Cell, ha vinto la categoria Additive Manufacturing e l’Honda Innovation Award alla National Robotics Challenge di aprile.

Riduzione dei tempi di inattività da ore a minuti
Il cuore della soluzione ideata dal team è un meccanismo completamente progettato dagli studenti per il cambio automatico delle piastre di stampa. Appena un lavoro si conclude, la piastra – con l’oggetto già solidificato – viene estratta, stoccata in appositi scomparti e sostituita in pochi istanti con una superficie pulita pronta per la stampa successiva. Così, il “fermo macchina” passa da 5–6 ore a soli 5–10 minuti, accelerando l’intero flusso di lavoro.

Integrazione tra hardware, software e servizi web
Dal punto di vista meccanico, ingegneri meccanici e aerospaziali del team hanno disegnato guide, attuatori e pinze robotiche per gestire la movimentazione delle lastre. Sul versante software, hanno sviluppato un sistema di code basato su server Oracle, accessibile via interfaccia web, che permette a oltre 100 membri del canale Discord del VT CRO di inviare file per la stampa con un semplice click. Gli slicer più diffusi, tra cui Bamboo e Orca Slicer, sono già integrati nella pipeline, mentre notifiche automatiche via Discord avvisano gli utenti dell’inizio e del termine dei lavori.

Open source e costo contenuto
Con un investimento intorno ai 3.000 dollari (circa 2.780 euro), il progetto punta a offrire una piattaforma replicabile da maker e hobbisti. Tutti i file CAD, gli schemi elettrici e le istruzioni di assemblaggio sono disponibili su GitHub, consentendo a chiunque di costruire una propria stampante autonoma. Un rappresentante del gruppo ha sottolineato come “non esista a oggi sul mercato un sistema simile a questo prezzo e con tale livello di accessibilità”.

Collaborazione interdisciplinare
La realizzazione del Manufacturing Work Cell ha visto lavorare fianco a fianco studenti di informatica, ingegneria elettrica, meccanica e aerospaziale. Questo approccio ha permesso di consegnare un prodotto completo: dal design meccanico dell’hardware alla scrittura del software di controllo, fino allo sviluppo dell’interfaccia utente. La sinergia tra competenze diverse ha reso possibile non solo un prototipo funzionante, ma anche una soluzione robusta e testata in un contesto operativo reale.

Prospettive e impieghi futuri
L’esperienza maturata all’interno del VT CRO dimostra come l’automazione possa estendersi anche a laboratori universitari e piccoli laboratori di prototipazione. Oltre a rispondere alla forte domanda interna di pezzi stampati, il sistema potrebbe trovare applicazione in ambiti commerciali, dove la produzione on-demand e i tempi di consegna ultra-rapidi rappresentano un vantaggio competitivo.

Virginia Tech presenta la stampante 3D autonoma con cambio lastre in pochi minuti

Manufacturing Work Cell: il progetto open source che azzera i tempi morti in stampa 3D

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Di Fantasy

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