Obiettivo e nascita del progetto MOCA
Il designer noto come thrutheframe ha immaginato MOCA per rispondere alla necessità di una gabbia per smartphone più leggera e personalizzabile rispetto alle alternative in metallo presenti sul mercato. Consolidata l’idea di una struttura completamente stampabile in 3D, ha avviato la collaborazione con Maker’s Supply per trasformare il prototipo in un kit accessibile a chiunque possieda una stampante.
Design modulare e compatibilità universale
MOCA è stato pensato per adattarsi ai principali modelli di smartphone: la morsettiera si regola tramite semplici bande elastiche, consentendo un fissaggio saldo senza ricorrere a parti complesse. Per integrare microfoni, luci e altri accessori, il progetto include innesti Cold Shoe, guide NATO e piastrine ARCA-Swiss, assicurando compatibilità con stativi e componenti già in uso negli studi fotografici e video.
Sfide tecniche e soluzioni ingegneristiche
Durante lo sviluppo, il team ha dovuto armonizzare sistemi di misure differenti: da un lato gli standard imperiali per viti da 1/4-20” utilizzati nei supporti da fotocamera, dall’altro i parametri metrici più agevoli in ambiente CAD. La scelta è caduta su connessioni imperiali per i punti di ancoraggio verso accessori già in commercio, mentre il resto dell’assemblaggio sfrutta bulloneria e componenti metrici, semplificando il disegno e la reperibilità dei pezzi.
Il contributo di Maker’s Supply
Fino a oggi, procurarsi viti, rondelle, magneti e bande elastiche significava rivolgersi a fornitori diversi e affrontare costi di spedizione multipli. Maker’s Supply ha raccolto questi elementi in un unico kit, includendo anche pezzi di ricambio, e li distribuisce attraverso la propria piattaforma. Il risultato è un percorso di acquisto lineare: termini il download dei file STL da MakerWorld e, con un clic, ricevi tutto il necessario per la stampa e il montaggio.
Evoluzioni del progetto e materiali consigliati
Oltre alla versione base, è disponibile MOCA Plus, che integra parti in TPU stampate in un unico pezzo per migliorare l’ergonomia e la presa. Per la stampa, sono stati testati filamenti PETG High-Flow e PLA di diversa rigidità, con risultati contrastanti a seconda del livello di ammortizzazione desiderato. Bambu Lab, sponsor tecnico, ha fornito materiali e supporto per affinare il design durante le fasi di collaudo.
Impatto sulla comunità maker
MOCA ha raccolto il favore degli appassionati, che su MakerWorld hanno condiviso varianti cromatiche, adattamenti per telefoni di dimensioni non standard e persino versioni con impugnature personalizzate. Il progetto dimostra come la stampa 3D possa agevolare l’innovazione “dal basso”, favorendo lo scambio di soluzioni tra creatori e accelerando la diffusione di accessori video economici e funzionali.
Un rig è un insieme di componenti meccanici e strutturali che serve a sostenere, stabilizzare e arricchire funzionalità di una videocamera, di uno smartphone o di un’altra attrezzatura da ripresa. In pratica, funge da “scheletro” al quale si possono montare accessori come microfoni, luci, monitor esterni, impugnature e guide di scorrimento.
Componenti principali di un camera rig
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Struttura portante: la gabbia o la piastra di base, che avvolge il dispositivo e ne garantisce il fissaggio.
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Impugnature: maniglie regolabili per migliorare la presa e ridurre il tremolio durante le riprese a mano.
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Guide e binari: sistemi NATO, ARCA-Swiss o Cold Shoe per montare accessori (microfono, luce LED, monitor).
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Supporti di fissaggio: viti, rondelle, magneti o fasce elastiche che assicurano stabilità e flessibilità di regolazione.
Perché si usa un rig
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Maggiore stabilità: distribuendo il peso su più punti, riduce il vibrare involontario della camera.
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Personalizzazione: consente di aggiungere o rimuovere accessori in base alle esigenze di ripresa.
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Ergonomia: migliora comfort e manovrabilità quando si registrano video a mano libera.
