Una studentessa progetta una protesi stampata in 3D per la capra Zelda: come un makerspace universitario trasforma un salvataggio in un progetto medico
La protagonista è Abby Butcher, studentessa al Lake Erie College (Painesville, Ohio) e fondatrice del rifugio Homestead Farm’s Rescue: dopo aver salvato la capra Zelda, ha deciso di progettare e stampare in 3D una protesi per ridarle mobilità. L’idea è nata nel LEC Makerspace del Garfield Center, dove il progetto è stato impostato insieme alla direttrice del Tower Honors Program Emily Hoopes-Boyd e a Greg Rothwell, responsabile del makerspace. 

La chirurgia d’amputazione e l’obiettivo protesico
Zelda presentava traumi gravi: patella fratturata, lussazione della spalla, osso esposto e tendini danneggiati. L’intervento è stato eseguito con il supporto del The Ohio State University (OSU) Veterinary Medical Center; la procedura è stata impostata per consentire in seguito l’applicazione di una protesi. L’obiettivo dichiarato è la qualità della vita: ridare sostegno all’arto amputato per limitare sovraccarichi e artrosi. 

Dall’idea al dispositivo: il ruolo del makerspace
Il progetto è in fase di design con la previsione di un fitting finale in autunno. Per Abby, che non partiva con esperienza di stampa 3D, il makerspace ha significato accesso a strumenti e mentori per passare dalla concept alla realizzazione fisica di una protesi funzionale e a basso costo. È un caso esemplare di come i laboratori universitari aperti favoriscano rapidità di iterazione e competenze trasversali per applicazioni veterinarie. 

Workflow tipico per una protesi veterinaria stampata in 3D (cosa aspettarsi)
In ambito veterinario, la progettazione include di norma: rilievo anatomico (scanner 3D o calchi), modellazione CAD della presa e degli elementi di supporto, scelta di polimeri FDM con compromesso fra rigidezza e comfort (es. PETG/TPU) e cicli di prova-errore con iterazioni rapide. La letteratura clinica segnala benefici su costi/tempi e personalizzazione rispetto ai dispositivi tradizionali, soprattutto per pazienti non standard.  

Precedenti che fanno scuola: il caso “Thistle” alla RVC
Casi simili rafforzano la fattibilità: alla Royal Veterinary College (RVC) di Londra una capra Nubian (“Thistle”) è stata dotata di un piede protesico stampato in 3D dopo fratture alle falangi; il team ha documentato fasi, materiali e adattamento post-operatorio, creando un riferimento utile per chi progetta dispositivi per ruminanti. 

Impatto educativo e sociale
Per il Lake Erie College, il progetto collega didattica, terzo settore e tecnologie digitali: un makerspace che produce valore misurabile (mobilità per un animale) e competenze trasferibili. Per la comunità, la campagna di supporto al rifugio mostra come la stampa 3D, se guidata da bisogni reali, abiliti soluzioni personalizzate e replicabili localmente. 

Prossime tappe
Il fitting definitivo della protesi è previsto dopo la completa guarigione dell’incisione. Abby ha indicato che l’esperienza sta orientando anche il suo percorso di studi e l’impegno in advocacy per la tutela degli animali da allevamento nello Stato dell’Ohio.

Immagine indicativa generata AI
{ "slotId": "", "unitType": "responsive", "pubId": "pub-7805201604771823", "resize": "auto" }

Di Fantasy

Lascia un commento