BFI National Archive: la stampa 3D come strumento di conservazione del patrimonio filmico
Il BFI National Archive (British Film Institute) utilizza una Formlabs Form 3L per ricreare componenti ormai fuori produzione e prototipare parti nuove destinate ad attrezzature di conservazione e proiezione storiche. L’adozione, avvenuta nel 2022, consente di rifabbricare bobine, anime, distanziali e guide con tolleranze e finitura adatte a macchine delicate e non più supportate.
Perché servono pezzi “introvabili”
Molti sistemi d’archivio e di telecinema risalgono a decenni fa: i produttori non esistono più, i ricambi sono scarsi e i fermi macchina mettono a rischio le attività di conservazione. Con la stampa 3D interna il BFI riduce i tempi di attesa, mantiene operativa la strumentazione e salvaguarda l’accesso ai materiali storici.
Il flusso di lavoro: scansione 3D → CAD → stampa → post-cura
Le parti originali vengono acquisite con lo EinScan Pro HD; il modello viene rifinito in SOLIDWORKS e stampato in resina sulla Form 3L (tecnologia LFS/SLA). La cura termica e UV con Form Cure L stabilizza le proprietà meccaniche prima dell’uso.
Numeri e specifiche che contano
La Form 3L offre un volume di stampa 335 × 200 × 300 mm, ideale per bobine e rulli di pulizia; lo EinScan Pro HD raggiunge 0,04 mm di accuratezza in modalità fissa e fino a 3.000.000 pts/s in palmare; la Form Cure L impiega 2 riscaldatori da 500 W e LED UV (375/405 nm) per una post-polimerizzazione uniforme.
Esempi concreti dal reparto Archive Technology
Oltre a bobine, anime e distanziali, il team ha stampato rulli guida per una pulitrice di nastri video da 2” come step di prototipazione prima della produzione metallica. L’approccio limita tempi morti e consente iterazioni rapide su geometrie complesse.
Perché resina LFS/SLA per l’archivio
La stereolitografia a bassa forza della Form 3L privilegia finitura superficiale e precisione dimensionale, riducendo i segni di supporto: requisiti chiave per componenti che toccano pellicola e nastri. L’ecosistema Formlabs (Form Wash/Form Cure L) standardizza un workflow ripetibile.
Impatto operativo e missione culturale
Secondo il BFI, combinare manutenzione e innovazione consente di “mantenere accessibili i reperti cinematografici per le generazioni future” e di spingere in avanti le pratiche d’archivio con strumenti oggi sostenibili in-house.
Oltre il BFI: stampa 3D e beni culturali
Il caso si inserisce in un quadro più ampio: l’UCL ha ricreato il dipinto perduto The Two Wrestlers di Van Gogh con raggi X, AI e stampa 3D; l’Australian National Maritime Museum ha esposto la ricostruzione 3D di una barca ottocentesca “Barangaroo”; il Museo Archeologico Nazionale di Madrid con ACCIONA ha stampato in calcestruzzo l’Arco di San Pedro de las Dueñas a grandezza reale.
Aziende e strumenti citati
British Film Institute (BFI) – ente culturale e responsabile dell’Archive; Formlabs – Form 3L e Form Cure L; SHINING 3D – scanner EinScan Pro HD; Dassault Systèmes – SOLIDWORKS per la modellazione.
