Perché i finanziamenti contano
Nel settore AM, la crescita iniziale dipende dalla disponibilità di capitale: non basta progettare una macchina valida, servono risorse per rete commerciale, marketing, assistenza, ricambi e copertura internazionale. L’ingresso di investitori porta però “diluizione” e, procedendo round dopo round, sposta il controllo verso attori orientati a obiettivi di breve periodo e a vie d’uscita (exit) rapide. Quando la quotazione in Borsa consente di monetizzare, il rischio è che la valutazione superi la sostanza industriale; quando il mercato se ne accorge, le valutazioni scendono bruscamente.
La stagione delle SPAC e l’effetto “valutazioni gonfiate”
Tra il 2020 e il 2021 molte realtà AM sono arrivate al listino via SPAC con attese di crescita ambiziose. Esempi noti includono Desktop Metal (valutazione post-SPAC ~2,5 mld $), Markforged (~2,1 mld $) e Velo3D (~1,6 mld $): numeri che hanno favorito raccolte ingenti, ma anche aspettative difficili da sostenere se la domanda industriale rallenta.
Domanda industriale in calo, consumatore in tenuta: il contesto 2024–2025
Nel 3° trimestre 2024 le spedizioni di stampanti Industriali (>$100k) sono diminuite del 24% su base annua e quelle Midrange dell’8%, in un quadro definito “caotico” (riduzioni di organico, cambi al vertice, M&A controversi). All’inizio del 2025 la dinamica è rimasta debole sul lato professionale, mentre l’Entry-level ha tenuto meglio.
Nel 1° trimestre 2025, complice il timore di nuovi dazi USA, le spedizioni “entry-level” (<2.500 $) sono aumentate del 15% a oltre 1 milione di unità: i brand cinesi hanno coperto il 95% del segmento (Creality ~39% share) e Bambu Lab è cresciuta del 64% a/a. Questo spostamento verso macchine economiche ha ulteriormente compresso l’investimento su sistemi professionali.
Parallelamente, il quadro macro non è monolitico: il Wohlers Report 2025 stima comunque una crescita del settore del 9,1% nel 2024 (21,8–21,9 mld $), con spinta significativa dall’Asia.
Casi emblematici: quando il ciclo gira
• Desktop Metal – Dopo una stagione di M&A e un contenzioso con Nano Dimension, DM ha presentato istanza di Chapter 11 il 28 luglio 2025; nel frattempo sono stati avviati accordi per la cessione di asset/controllate a nuovi acquirenti nell’ambito della procedura.
• Markforged – Acquisita da Nano Dimension ad aprile 2025 in un’operazione da ~116 milioni di dollari, esempio di consolidamento guidato da investitori alla ricerca di sinergie e scala.
• TRUMPF (metal AM) – Nel luglio 2025 ha firmato la cessione del ramo LPBF/LMF al fondo LEO III (DUBAG Group): un classico carve-out per rifocalizzarsi sul core business, mentre un investitore specializzato prova a creare valore ristrutturando un’attività “non-core”.
• Anzu Partners – La strategia di “comprare in basso e integrare” è proseguita con l’acquisizione (approvata dal tribunale USA) di EnvisionTEC GmbH nell’agosto 2025; il percorso su voxeljet ha invece mostrato le difficoltà di execution quando l’assemblea azionisti non approva: la società tedesca è passata a un processo di ristrutturazione sotto la legge StaRUG.
Implicazioni per i founder e per i clienti industriali
Il capitale resta necessario per scalare, ma l’allineamento degli incentivi è cruciale:
– evitare diluizioni che portano sotto il 50% troppo presto, quando il prodotto non ha ancora un PMF robusto;
– preferire round con milestone industriali misurabili (TCO per pezzo, uptime, cadenza produttiva) più che metriche “di visibilità” (fiere, PR, demo);
– calibrare la spesa commerciale sui verticali dove esiste già una domanda ripetibile (dentale, aerospazio, medicale, utensileria) e su supply chain dove l’AM sostituisce processi legacy con ROI verificabile. Questi accorgimenti riducono la probabilità che la traiettoria segua il copione “valutazione-prima, valore-dopo” descritto nell’analisi di Fabbaloo.
Cosa osservare nel prossimo ciclo
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Qualità dei ricavi: quota di vendite ricorrenti (materiali, servizi) vs una-tantum di macchine. 2) Mix di segmenti: se l’entry-level tira ma l’Industrial no, l’offerta deve saper monetizzare l’installato con materiali/processi proprietari. 3) Governance dell’investitore: fondi PE/VC con esperienza di carve-out industriali tendono a gestire meglio cassa, service e supply chain rispetto a chi cerca solo un’IPO veloce. 4) Consolidamento mirato: acquisizioni che chiudono buchi di portafoglio (es. post-processing, certificazioni, software di pianificazione) sono più sostenibili dello shopping opportunistico
