Perché la stampa 3D conta davvero per la difesa navale Norvegia–UK cinque Type 26 e una nuova filiera digitale per la cantieristica
Un investimento da 10 miliardi di sterline per almeno cinque fregate
La Norvegia ha selezionato il Regno Unito come partner strategico per l’acquisizione di nuove fregate anti-som (Type 26 di BAE Systems). Il pacchetto è valutato intorno a 10 miliardi di sterline (circa 13,5 miliardi di dollari) e rappresenta il più grande programma di capacità della Difesa norvegese; per Londra è anche un export navale record e sostiene circa 4.000 posti di lavoro, oltre 2.000 in Scozia.
Tempistiche e flotta congiunta nel Nord Atlantico
Secondo le note ufficiali e la stampa specializzata, le consegne per la Royal Norwegian Navy sono previste a partire dal 2030; l’intesa si inserisce in una cooperazione più ampia con la Royal Navy, che porterà a una flotta congiunta di 13 Type 26/derivati operanti nell’Europa settentrionale (otto britannici e almeno cinque norvegesi).
Caratteristiche della piattaforma Type 26 e ricadute industriali
Le Type 26 sono progettate per la guerra anti-sottomarino, con architettura modulare e ampi margini di crescita. La costruzione avverrà nei cantieri BAE Systems sul Clyde (Glasgow), già impegnati sulle otto unità della Royal Navy, con una supply chain britannica di oltre 400 aziende
Il ruolo della stampa 3D: dalla fabbrica ai componenti di bordo
BAE Systems integra la produzione additiva in vari programmi marittimi: l’esempio più visibile è la collaborazione con AML3D (WAAM) per prototipi e parti della classe Hunter in Australia, utile per capire come la PA possa ridurre piombo, tempi e dipendenza da fusioni tradizionali nei grandi componenti navali. Queste pratiche e competenze sono preziose anche per linee di montaggio come quelle di Glasgow impegnate sulle Type 26.
Progetti scozzesi su larga scala: dati misurati su LFAM per il navale
In Scozia, il programma “MariLight” guidato da Malin Marine Consultants con NMIS, Altair, BAE Systems e Lloyd’s Register ha validato componenti topologicamente ottimizzati prodotti con Large-Scale Additive Manufacturing: −10% di emissioni, tempi ridotti fino al 90% e −13% di peso su un componente metallico testato. Questi risultati indicano un percorso realistico per adottare AM su parti strutturali e d’allestimento navale.
Armi e interoperabilità NATO: la variabile Kongsberg
La difesa norvegese ha una filiera missilistica domestica (Kongsberg) con il Naval Strike Missile (NSM) ampiamente adottato in NATO; la Royal Navy ha già avviato l’integrazione di NSM su Type 23/45. È ragionevole attendersi sinergie logistiche e d’integrazione anche nell’ecosistema Type 26 condiviso da Regno Unito e Norvegia (inferenza basata su adozioni esistenti).
Perché la Norvegia sostituisce le Nansen
La scelta arriva mentre la Royal Norwegian Navy prepara il rimpiazzo delle Fridtjof Nansen, classe entrata in servizio dal 2006; una nave (Helge Ingstad) è andata perduta dopo la collisione del 2018, accelerando riflessioni su capacità e resilienza della linea.
Additive manufacturing e prontezza operativa: lezioni dagli USA
Nel settore navale militare, la US Navy sta spingendo l’adozione di parti metalliche stampate in 3D per alleviare colli di bottiglia della base industriale e accelerare manutenzione e costruzione, con programmi NAVSEA e obiettivi di installazione a bordo. Sono segnali concreti del ruolo della stampa 3D per disponibilità e sostenibilità della flotta.
