Skovsporet: il più grande complesso abitativo stampato in 3D d’Europa
A Holstebro, nella Danimarca occidentale, è appena stato completato il ciclo di stampa 3D di Skovsporet, un nuovo complesso di alloggi per studenti che viene presentato come il più grande progetto abitativo stampato in 3D attualmente realizzato in Europa. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la società di costruzioni 3DCP Group, lo sviluppatore abitativo non profit NordVestBo e il costruttore di stampanti 3D per edilizia COBOD International, con il supporto di SAGA Space Architects per il progetto architettonico.
Un villaggio di 36 alloggi per studenti vicino al campus
Skovsporet sorge su un’ex area industriale a Holstebro, non lontano dal campus locale di VIA University College, e viene impostato come un piccolo villaggio per studenti piuttosto che come un singolo edificio compatto. Il complesso è suddiviso in sei edifici a un piano, ognuno dei quali ospita sei appartamenti, per un totale di 36 unità abitative. La superficie stampata complessiva è di circa 1.654 m², mentre ogni appartamento misura tra 40 e 50 m² e include zona studio, area notte, cucina e bagno.
Layout a corti condivise e spazi privati
Gli edifici sono organizzati come klyngehuse (case a grappolo): sei corpi di fabbrica identici che si affacciano su corti interne e percorsi pedonali, con l’obiettivo di creare una comunità di studenti compatta ma non sovraffollata. Gli appartamenti sono tutti a piano terra, soluzione che semplifica accessibilità e gestione degli impianti e rende più prevedibile la fase di stampa in calcestruzzo.
Architettura: luce naturale, tetti inclinati e scala “umana”
Il progetto architettonico, firmato SAGA Space Architects, punta a combinare l’espressività delle pareti stampate in 3D con una tipologia abitativa molto ordinaria: piccoli appartamenti in linea, pensati per rispondere a esigenze quotidiane (studio, riposo, socialità) senza eccessi formali. Le abitazioni presentano coperture inclinate e ampie finestre a tetto, che portano luce naturale in profondità negli ambienti, e affacciano su spazi comuni esterni che funzionano come luoghi di incontro informale tra gli studenti.
Tempistiche e programma funzionale
Secondo il materiale del consulente tecnico Bisgaard|Ejsing, che segue NordVestBo come advisor del committente, il complesso è sviluppato su un lotto di circa 8.000 m² suddiviso in due particelle, con l’entrata in esercizio prevista per l’autunno 2026. La fase di stampa 3D si è conclusa nel 2025, mentre i prossimi mesi saranno dedicati a finiture interne, impianti e sistemazioni esterne.
La stampante BOD3 di COBOD: un sistema “su rotaia” per più edifici in sequenza
Il cuore tecnologico di Skovsporet è la stampante per costruzioni BOD3 di COBOD International, una macchina di terza generazione progettata per progetti residenziali a bassa altezza. Il sistema utilizza binari a terra estendibili lungo l’asse Y, che consentono di stampare in sequenza più edifici senza dover riposizionare la macchina: la testata di stampa si muove su una struttura di tipo gantry, mentre il carrello scorre lungo i binari a livello del suolo.
Organizzazione del cantiere e incremento di produttività
La gestione della stampa è stata affidata a una squadra di tre operatori di 3DCP Group. Il primo edificio ha richiesto diverse settimane di lavoro, mentre l’ultimo blocco è stato stampato in circa cinque giorni, a testimonianza della curva di apprendimento e della progressiva ottimizzazione del processo. L’uso del sistema su binari ha permesso di ridurre i tempi morti legati allo spostamento della stampante e di mantenere una maggiore continuità sui tratti di muro più lunghi, con un controllo accurato della geometria degli strati.
Dal BOD2 al BOD3: evoluzione della stampa 3D per l’edilizia
BOD3 rappresenta l’evoluzione della gamma COBOD, già nota per la stampante BOD2, impiegata in progetti residenziali e infrastrutturali in Europa, Nord America e Asia. Nella descrizione dedicata su stamparein3d.it, la BOD3 viene presentata come una macchina basata su binari, con Advanced Hose Management System (AHMS) per garantire un flusso continuo di calcestruzzo e un Universal X-Carriage pensato per futuri accessori, come moduli per isolamento, verniciature o finitura superficiale degli strati.
Calcestruzzo a basse emissioni: FUTURECEM di Aalborg Portland
Per il progetto Skovsporet, 3DCP Group ha impiegato una miscela di calcestruzzo che integra FUTURECEM, un cemento a ridotte emissioni di CO₂ sviluppato da Aalborg Portland, l’unico produttore di cemento danese e parte del gruppo Cementir. FUTURECEM si basa su una combinazione di calcare e argilla calcinata che consente di sostituire una quota significativa di clinker e di ridurre l’impronta di CO₂ fino a circa -30% rispetto a un cemento tradizionale, mantenendo resistenza e prestazioni paragonabili.
Ottimizzazione del materiale e tutela del sito
La logica della stampa 3D consente di depositare calcestruzzo solo dove necessario per la funzione strutturale, riducendo sprechi e casserature rispetto all’edilizia tradizionale. Nel caso di Skovsporet, il layout del complesso è stato pensato per preservare circa il 95% degli alberi esistenti sull’area, integrando i percorsi pedonali con la vegetazione preesistente e limitando gli sbancamenti. Le pareti stampate lavorano in combinazione con elementi in legno, riducendo la quantità complessiva di calcestruzzo impiegato e migliorando il bilancio ambientale dell’intervento.
L’esperienza di 3DCP Group e COBOD su altri fronti
Skovsporet non è il primo progetto in cui 3DCP Group e COBOD testano l’integrazione tra stampa 3D e sostenibilità ambientale. In Danimarca, le due realtà collaborano anche su moduli in calcestruzzo stampati in 3D per la biodiversità nei porti, progettati per trasformare banchine verticali in habitat complessi adatti al ritorno di alghe, mitili e piccoli pesci, con miscele a base di cemento a basse emissioni e aggregati locali. In un altro progetto già trattato da stamparein3d.it, 3DCP Group ha realizzato per lo sviluppatore AKF un edificio comunitario stampato in 3D nell’area metropolitana di Copenaghen, sfruttando ancora una volta calcestruzzi a minor impatto climatico. (stamparein3d.it)
Fonti: Stampare in 3D (biodiversità nei porti danesi); Stampare in 3D (AKF + 3DCP a Copenaghen); Stampare in 3D (tecnologia COBOD e clima); Stampare in 3D (joint venture COBOD in Egitto)
Student housing stampato in 3D: il caso canadese di Windsor
Il tema dell’alloggio studentesco stampato in 3D non si esaurisce con Skovsporet. In Canada, l’Università di Windsor (UWindsor) ha ricevuto 2 milioni di dollari canadesi dal governo federale per realizzare una residenza universitaria a impatto netto zero sfruttando la stampa 3D nel settore edilizio. L’edificio sorgerà su California Avenue e ospiterà sette unità abitative pensate per gli studenti, con apertura prevista nell’estate 2026. Il progetto è inserito nella Regional Homebuilding Innovation Initiative, che sostiene la sperimentazione di nuovi metodi costruttivi per affrontare il tema dell’accessibilità abitativa.
ICON e le abitazioni accessibili ad Austin
Negli Stati Uniti, la texana ICON sta utilizzando la propria tecnologia di stampa 3D per realizzare abitazioni a prezzi accessibili nel quartiere di Mueller ad Austin. Tra i progetti citati da 3D Printing Industry, ICON ha messo in vendita tre case da una camera da letto all’interno del Mueller Affordable Homes Program, con superfici attorno ai 650–651 piedi quadrati e prezzi a partire da 195.000 dollari. Le case sono costruite con il materiale CarbonX, formulato per migliorare isolamento termico ed efficienza energetica, e progettate in collaborazione con lo studio Michael Hsu Office of Architecture e lo sviluppatore Catellus.
Perché Skovsporet è un passaggio importante
Skovsporet si inserisce in un quadro più ampio in cui la stampa 3D per l’edilizia sta passando da dimostratori singoli a complessi abitativi di scala urbana. Il completamento della fase di stampa di 36 appartamenti con una sola macchina BOD3, gestita da una squadra ridotta, indica che la tecnologia può essere organizzata come processo ripetibile per lotti di edilizia sociale, non solo come opera unica ad alto valore simbolico. L’uso combinato di una stampante su binari, materiali a minore impronta di CO₂ come FUTURECEM e strategie di preservazione del verde esistente rende Skovsporet un caso concreto da osservare per chi si occupa di edilizia residenziale, housing studentesco e politiche per la decarbonizzazione del settore costruzioni.
