DJI entra nel capitale di Elegoo: il produttore di stampanti 3D punta 5 miliardi di yuan di fatturato annuo
Il produttore di droni DJI ha acquisito una partecipazione in Elegoo, azienda cinese specializzata in stampanti 3D desktop, laser e piattaforme software per il mercato consumer e prosumer. L’operazione rafforza la posizione di Elegoo in un settore sempre più competitivo e indica che DJI considera la manifattura digitale da tavolo un asse strategico di diversificazione, mentre la società deve gestire un contesto regolatorio complesso sul fronte dei droni.
Elegoo: crescita a doppia cifra e obiettivo 5 miliardi di yuan
Secondo dati diffusi da media cinesi, Elegoo ha registrato nel 2024 un fatturato di circa 1,6 miliardi di yuan, con un tasso di crescita annuo composto superiore al 40% negli ultimi tre anni. Per il 2025 la società stima una crescita tra il 30% e il 50%, che potrebbe portare il giro d’affari oltre i 2,5 miliardi di yuan. Il piano interno prevede di superare i 5 miliardi di yuan di fatturato annuo nell’arco di tre anni, sostenuto dall’espansione internazionale e dall’allargamento dell’ecosistema di prodotti e servizi.
Fondata nel 2015, Elegoo ha costruito il proprio posizionamento sulle stampanti 3D consumer a resina (LCD/SLA) e sulle macchine FDM a basso costo ma ricche di funzionalità, oltre a laser engraver e kit STEM. L’azienda rivendica una leadership mondiale nelle spedizioni di stampanti 3D LCD consumer, grazie a un mix di prezzi aggressivi, supply chain cinese integrata ed e-commerce globale.
Il perimetro dell’investimento DJI e il contesto regolatorio
Registri societari cinesi indicano che DJI è diventata azionista di una delle entità legali che controllano il marchio Elegoo, nell’ambito di un round di finanziamento classificato come investimento strategico. Alcune fonti parlano di un incremento di capitale di diversi milioni di yuan come parte di un’operazione complessiva dell’ordine delle “centinaia di milioni di yuan”.
L’operazione arriva mentre DJI è ancora nel mirino delle autorità statunitensi: l’azienda è inserita in liste di sorveglianza e ha già affrontato restrizioni all’export e proposte di legge per limitare l’uso dei propri droni in ambito governativo e critico. Investire in un player del 3D printing consumer, un settore considerato molto meno sensibile a livello di sicurezza nazionale, permette a DJI di creare una linea di business aggiuntiva non legata alle autorizzazioni aeronautiche o radio.
Perché proprio Elegoo: il “DJI della stampa 3D”?
Diversi commentatori descrivono Elegoo come una sorta di “DJI della stampa 3D”, per la combinazione di hardware consumer curato, prezzi accessibili e forte penetrazione sui marketplace globali. Le serie Neptune (FDM) e Saturn/Mars (resina) hanno contribuito a rendere il brand uno standard di fatto nel segmento desktop, mentre linee come Jupiter 2 e Centauri Carbon spingono verso macchine più grandi o più veloci, pensate anche per utenti prosumer e piccole farm di stampa.
La strategia competitiva di Elegoo è simile a quella adottata da molti campioni hardware di Shenzhen: utilizzare la filiera locale per contenere i costi, iterare rapidamente il prodotto e presidiare canali come Amazon, store proprietari e piattaforme digitali specializzate. L’ingresso di DJI offre esperienza aggiuntiva su supply chain globale, controllo qualità e industrializzazione di prodotti consumer su larga scala.
Un mercato dominato da pochi grandi attori
Il mercato delle stampanti 3D desktop è fortemente concentrato. Analisi di settore indicano che quattro marchi – spesso identificati con Bambu Lab/Topaz, Creality, Anycubic ed Elegoo – coprono una quota molto elevata del mercato globale consumer, con volumi nell’ordine di diverse centinaia di migliaia di unità ciascuno. A questi si aggiungono, sul fronte del capitale, investimenti di gruppi come Tencent, Meituan, Hillhouse e di fondi pubblici locali, che hanno trasformato il comparto in un’arena dove concorrono player con alle spalle capitali ingenti.
L’operazione DJI–Elegoo si inserisce in questo “gioco a incastri”, affiancandosi alle valutazioni in forte crescita attribuite a Bambu Lab e ai progetti di quotazione di Creality. L’effetto complessivo è quello di un livello di concorrenza molto alto in un mercato che rimane formalmente consumer, ma che per dimensioni di fatturato sta entrando nello spazio delle tecnologie industriali mature.
Il ruolo dell’ecosistema Elegoo: hardware, software e contenuti
Negli ultimi anni Elegoo ha affiancato alle stampanti una serie di strumenti software e piattaforme di contenuti. Tra i tasselli più importanti dell’ecosistema ci sono il software di slicing SatelLite per la stampa a resina, l’app Matrix per il monitoraggio e il controllo remoto di più stampanti e la piattaforma Nexprint, che offre un catalogo di modelli curati, funzioni community e vantaggi per abbonati, pensata per aumentare il tasso di utilizzo delle macchine nel tempo.
Completano il quadro le iniziative su materiali rinforzati, soluzioni multimateriale e macchine FDM di grande volume come OrangeStorm Giga, finanziata tramite crowdfunding con una raccolta di alcuni milioni di dollari. Questo insieme di elementi posiziona Elegoo non più solo come fornitore di stampanti isolate, ma come ecosistema di produzione distribuita da tavolo.
Sinergie industriali: cosa può portare DJI a Elegoo (and viceversa)
Dal punto di vista industriale, DJI porta in dote esperienza su progettazione meccatronica avanzata, produzione di massa di hardware consumer ad alta complessità e gestione di supply chain globali. Elegoo, dal canto suo, offre accesso a un segmento di mercato complementare: utenti maker, prosumer e piccole aziende che utilizzano stampanti 3D, laser e piattaforme di contenuti per prototipazione, produzione in piccoli lotti e attività creative.
Per DJI l’investimento rappresenta una porta d’ingresso strutturata nel mondo della manifattura digitale desktop, con potenziale di integrazione futura tra droni, robotica leggera e strumenti di fabbricazione a livello di utente finale. Per Elegoo, la collaborazione con un gigante dell’elettronica di consumo può tradursi in risorse aggiuntive per la crescita internazionale, l’innovazione di prodotto e l’ottimizzazione dei processi produttivi.
Implicazioni geopolitiche e possibili rischi
L’operazione non è priva di rischi. Alcuni osservatori hanno già evidenziato che, una volta che il collegamento diretto DJI–Elegoo sarà pienamente visibile sui mercati occidentali, le stesse preoccupazioni politiche e regolatorie che oggi gravano sui droni potrebbero estendersi, almeno in parte, ai prodotti Elegoo, in particolare nel mercato statunitense.
Per il momento, tuttavia, la stampa 3D desktop è percepita come un settore a rischio più basso rispetto ai droni in ambito difesa e sicurezza. DJI sembra quindi perseguire una strategia di diversificazione controllata: da un lato difende la propria posizione nel mercato dei droni, dall’altro costruisce un secondo pilastro industriale in un comparto dove l’attenzione politica è minore, ma le prospettive di crescita del mercato globale restano significative.
Come cambia la competizione nel desktop 3D printing
L’ingresso di DJI nel capitale di Elegoo spinge ulteriormente verso un confronto tra grandi gruppi hi-tech nel mondo della stampa 3D consumer. Bambu Lab, Creality ed Elegoo stanno convergendo su modelli in cui hardware, piattaforme di contenuti, servizi cloud e community online formano un ecosistema integrato, con barriere all’ingresso sempre più legate a software e dati, oltre che alla sola macchina.
Per gli utenti finali questo scenario potrebbe tradursi in prezzi più competitivi, cicli di innovazione più rapidi e maggiore integrazione tra hardware, software e contenuti. Per i concorrenti più piccoli, il rischio è di trovarsi in un mercato dominato da pochi operatori con risorse finanziarie e industriali difficili da eguagliare.
