Lo stilista Rohan Mirz, attraverso il suo Rohan Mirza Studio, ha collaborato con il service di stampa 3D Sculpteo per realizzare una particolare armatura stampata in 3D presentata alla Paris Fashion Week. Il progetto rientra in una collezione che usa la produzione additiva non solo come strumento di prototipazione, ma come vero materiale da passerella, con l’obiettivo di ottenere capi che uniscono estetica couture e prestazioni tecniche.

ROHAN MIRZ, SCULPTEO E LA FIRMA VISIVA DI BRAVO CHOUCHOU

Per questa armatura, Rohan Mirz ha coinvolto la tatuatrice “Bravo Chouchou”, conosciuta per uno stile influenzato da manga e cultura pop, che combina elementi teneri con dettagli più oscuri e a tratti crudi. I suoi motivi sono stati trasformati in pattern tridimensionali sulla superficie del pezzo, così che l’armatura diventa una sorta di tavola da disegno scolpita, dove illustrazione, animazione e alta moda si sovrappongono. La collaborazione con Sculpteo ha permesso di trasferire questi disegni in geometrie tridimensionali molto complesse, difficili da realizzare con tecniche tradizionali.

L’ISPIRAZIONE: REITA E LA MASCHERA COME GIOCO DI IDENTITÀ

La collezione prende ispirazione da Reita, bassista della band giapponese the GazettE, figura legata alla scena visual kei, riconoscibile per la fascia che gli copre il naso e per i capelli lunghi e scolpiti. In molte esibizioni, la maschera di Reita è una parte centrale della sua identità visiva e sottolinea il rapporto tra volto, anonimato e performance.

L’armatura non replica letteralmente il look del musicista, ma ne riprende il concetto di copertura del naso come gesto deliberato: invece di nascondere occhi o bocca, come avviene spesso nella moda, Mirz e i suoi collaboratori hanno scelto di accentuare il naso come punto di trasformazione dell’espressione. La presenza di elementi che richiamano i capelli, inseriti nell’armatura stessa, rafforza il collegamento con l’estetica di Reita e con il linguaggio visivo della scena visual kei.

UN’ARMATURA CHE SEMBRA PIETRA, MA SI COMPORTA COME UN TESSUTO ELASTICO

Dal punto di vista tecnico, Sculpteo ha usato la stampa 3D a Multi Jet Fusion per ottenere una superficie con texture minerale, quasi lapidea, distante dall’effetto plastico tipico di molte stampe 3D. Le forme evocano l’idea di una corazza rigida, ma in realtà il pezzo è progettato per adattarsi al corpo in modo elastico, seguendo i movimenti della modella e riducendo le limitazioni di taglia. Questo approccio è particolarmente interessante per la couture, dove ogni capo deve calzare alla perfezione, ma dove la produzione tradizionale limita spesso la scalabilità e la personalizzazione.

ULTRASINT TPU 01: IL MATERIALE AL CENTRO DEL PROGETTO

Per la realizzazione dell’armatura, Sculpteo ha utilizzato il materiale Ultrasint TPU 01, sviluppato da BASF. Si tratta di una polvere di poliuretano termoplastico (TPU) pensata per la stampa 3D con tecnologia Multi Jet Fusion, caratterizzata da elevata elasticità, buona resistenza all’urto e capacità di ritorno elastico. Le parti stampate con questo materiale possono deformarsi e ritornare alla forma originale, mantenendo una struttura robusta e resistente alla fatica.

Ultrasint TPU 01 è progettato per applicazioni che richiedono comfort a contatto con il corpo, assorbimento degli urti e flessibilità controllata. È utilizzato in settori come calzature, sport, dispositivi indossabili e componenti tecnici, proprio perché consente di combinare geometrie complesse, come reticoli e strutture a celle, con un comportamento meccanico simile alla gomma. Per un’armatura da passerella, questo significa ottenere una protezione visivamente “pesante” ma fisicamente leggera, indossabile e adattabile a fisicità differenti.

LA TECNOLOGIA MULTI JET FUSION PER LA MODA AD ALTA COMPLESSITÀ

La scelta di Multi Jet Fusion permette a Sculpteo di gestire dettagli minuti e pattern tridimensionali complessi, come quelli derivati dai disegni di Bravo Chouchou, mantenendo una superficie uniforme e una buona ripetibilità delle proprietà meccaniche. A differenza di altre tecnologie in polvere, MJF consente una combinazione di velocità, definizione dei bordi e controllo delle proprietà interne del pezzo, aspetto fondamentale quando si lavora con strutture sottili che devono resistere alle sollecitazioni del movimento in passerella.

Per una casa di moda o uno studio indipendente, affidarsi a un service come Sculpteo significa poter sperimentare volumi scultorei complessi senza dover investire direttamente in macchine industriali. La produzione può passare rapidamente dai prototipi a una piccola serie per sfilate, passando per iter di modifica rapidi: si aggiornano i file digitali, si regolano texture e pattern e si ristampa il pezzo, riducendo tempi e costi rispetto a lavorazioni manuali ripetute.

SCULPTEO, BASF E UN PORTAFOGLIO DI MATERIALI PER L’ABITO TECNICO

Negli ultimi anni Sculpteo, acquisita da BASF Forward AM, ha ampliato il proprio portafoglio di materiali includendo diversi gradi di TPU e poliammidi progettati per applicazioni funzionali. Progetti come programmi di riciclo su PA11 e PA12 e l’introduzione di nuove varianti di PA12 mostrano come il service stia cercando di conciliare prestazioni, sostenibilità e produzione su richiesta. All’interno di questo contesto, l’utilizzo di TPU per un capo couture appare come un’evoluzione coerente: si sfruttano proprietà già consolidate in ambito industriale e sportivo applicandole al linguaggio della moda.

L’impiego di materiali come Ultrasint TPU 01 in ambito fashion si inserisce in una tendenza più ampia: la ricerca di capi tecnici ibridi, metà oggetto d’arte e metà dispositivo funzionale. Le stesse caratteristiche che rendono il TPU interessante per calzature sportive o protezioni indossabili – capacità di assorbire urti, ritorno elastico, comfort – vengono reinterpretate come strumenti per costruire silhouette nuove, scultoree, ma comunque portabili.

LA VISIONE DI SCULPTEO: DALL’INDUSTRIA ALL’ARTE INDOSSABILE

Nel racconto della collaborazione con Rohan Mirz alla Paris Fashion Week, Alexandre d’Orsetti, CEO di Sculpteo, evidenzia come la stampa 3D possa superare l’ambito puramente industriale per diventare un mezzo di espressione artistica. L’azienda mostra in particolare la possibilità di sfruttare tecnologie come MJF e SLS per ottenere texture che imitano materiali naturali – pietra, ceramica, metallo – senza perdere la leggerezza e la flessibilità dei polimeri.

Per Sculpteo, progetti di questo tipo sono anche un modo per dimostrare a brand e designer che la produzione additiva non è solo uno strumento per prototipi tecnici, ma può diventare un linguaggio estetico: pattern interni, reticoli, transizioni di spessore e morfologie che si adattano al corpo aprono strade che vanno oltre il semplice sostituire un materiale.

LO SGUARDO DI ROHAN MIRZ SULLA STAMPA 3D IN PASSERELLA

Rohan Mirz, direttore creativo del suo studio, sottolinea come la stampa 3D gli consenta non solo di prototipare rapidamente, ma anche di usare il materiale stampato come componente finale, con una presenza visiva e tattile che si avvicina a quella di pelle o tessuti tecnici. Il pezzo ottenuto grazie a Sculpteo viene concepito come un capo con la stessa dignità di un prodotto lavorato in atelier: non è un semplice gadget tecnologico, ma parte integrata del discorso estetico della collezione.

In una prospettiva più ampia, il lavoro di Mirz si inserisce nel filone di designer che usano la stampa 3D per costruire strutture indossabili ispirate ad armature, esoscheletri e superfici organiche. A differenza di progetti basati su materiali rigidi come resine o nylon caricati, l’uso del TPU apre la strada a capi che possono essere indossati per periodi più lunghi, con un’interazione più naturale con il movimento, senza rinunciare a un forte impatto scenico.

3D PRINTING E HAUTE COUTURE: UN LINGUAGGIO CONDIVISO

L’armatura di Rohan Mirz e Sculpteo alla Paris Fashion Week può essere letta come un esempio di come la stampa 3D stia entrando in un dialogo sempre più fitto con l’alta moda: la tecnologia fornisce strumenti per modulare peso, rigidità, trasparenze e densità, mentre il design interpreta questi parametri in chiave narrativa e simbolica. In questo caso, la maschera di Reita, il tratto grafico di Bravo Chouchou e la conoscenza dei materiali di Sculpteo convergono in un oggetto che unisce cultura musicale, tatuaggio, moda e ingegneria dei polimeri.

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Di Fantasy

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