Il Regno Unito paese partner di Formnext 2026: significato e prospettive per l’additive manufacturing

Formnext 2026: perché il “paese partner” conta

Formnext è una delle principali fiere mondiali dedicate alla produzione additiva e alla stampa 3D industriale. L’edizione 2026 si terrà a Francoforte dal 17 al 20 novembre 2026 e, come di consueto, avrà un “paese partner” ufficiale, una formula che serve a mettere in evidenza l’ecosistema industriale di una nazione lungo tutta la filiera dell’additive manufacturing.

Per il 2026, gli organizzatori hanno scelto il Regno Unito come paese partner. Questa designazione dà al Paese una visibilità speciale nel programma della fiera: spazi espositivi coordinati, eventi dedicati, interventi nelle conferenze, momenti di networking mirati con aziende, cluster tecnologici e istituzioni. In pratica, è un modo per raccontare in modo compatto il ruolo che il Regno Unito ha maturato nell’additive manufacturing e le direzioni di sviluppo che sta perseguendo.


Chi guiderà la presenza britannica: il ruolo di Additive Manufacturing UK (AMUK)

La presenza del Regno Unito a Formnext 2026 sarà coordinata da Additive Manufacturing UK (AMUK), l’associazione di categoria che rappresenta le organizzazioni attive nell’ecosistema della stampa 3D e dell’additive manufacturing. AMUK riunisce fornitori di materiali, sviluppatori di software, progettisti, produttori di macchine e aziende specializzate nella post-produzione, con l’obiettivo di dare una voce unitaria al settore e di dialogare con istituzioni e industria tradizionale.

A Francoforte AMUK organizzerà un padiglione nazionale dedicato alle imprese britanniche, integrato da un programma di eventi: presentazioni applicative, incontri business-to-business, tavole rotonde sui temi chiave per la crescita dell’AM (standard, competenze, incentivi, supply chain, sostenibilità). L’idea è mostrare la filiera nel suo complesso: dagli sviluppi di ricerca fino all’industrializzazione in serie, passando per design, materiali, macchine e servizi.


La posizione di AMUK: far crescere l’adozione dell’additive nel Regno Unito

Joshua Dugdale, Head di AMUK, ha accolto la scelta di Formnext sottolineando che la nomina a paese partner è un’occasione per rendere più visibile il lavoro fatto dalle aziende UK lungo tutta la catena del valore e per aumentare l’adozione delle tecnologie additive presso gli utilizzatori finali. Il messaggio è chiaro: l’additive manufacturing non è solo un insieme di tecnologie, ma un modo diverso di progettare, produrre e gestire i flussi di materiale e di dati, con ricadute su costi, tempi e organizzazione della produzione.

Secondo AMUK, affiancare le imprese su tutta la filiera – dalla scelta della tecnologia all’integrazione in stabilimento – è essenziale per trasformare le sperimentazioni in produzione stabile, facendo emergere casi d’uso concreti e replicabili nei settori chiave dell’economia britannica.


Numeri chiave: la quota del Regno Unito nel mercato globale dell’AM

I dati raccolti dall’associazione indicano che la quota del Regno Unito nel mercato globale dell’additive manufacturing è stimata tra il 4% e il 5,5%, per un valore compreso tra 720 e 900 milioni di sterline. Queste cifre derivano da analisi interne e da report elaborati con partner specializzati in studi economici sul manifatturiero avanzato.

Sulla base del livello di ricerca e sviluppo in corso nel Paese, AMUK stima che il Regno Unito potrebbe arrivare a intercettare circa il 7% del mercato mondiale entro il 2030, con un valore superiore ai 6 miliardi di dollari. Per avvicinarsi a questo scenario servono politiche di sostegno, strumenti finanziari adeguati, standard chiari e, soprattutto, una maggiore diffusione delle competenze lungo le catene produttive.


Formnext come vetrina internazionale per l’ecosistema britannico

Nelle ultime edizioni, Formnext ha consolidato il proprio ruolo di hub internazionale per l’additive manufacturing, con una quota molto elevata di espositori stranieri e una presenza significativa di Paesi come Stati Uniti, Italia, Francia, Spagna e Regno Unito. Il format del “paese partner” si inserisce proprio in questo contesto: mette in risalto, di volta in volta, un ecosistema nazionale che ha raggiunto una massa critica in termini di aziende, centri di ricerca, investimenti e applicazioni industriali.

Per il Regno Unito, essere paese partner nel 2026 significa poter mostrare in modo coordinato le proprie competenze in settori come aerospazio, difesa, automotive, medicale, energia, attrezzature industriali e servizi di stampa. Significa anche poter raccontare il ruolo giocato dai grandi OEM, dai service bureau, dalle PMI specializzate e dal sistema dei centri tecnologici, che spesso lavorano insieme su progetti di trasferimento tecnologico.


Il padiglione nazionale UK: contenuti attesi e possibili focus tematici

Nel padiglione nazionale curato da AMUK è verosimile che trovino spazio:

  • Produttori di sistemi per metalli e polimeri, incluse soluzioni a letto di polvere, estrusione, DED e tecnologie ibride;

  • Fornitori di materiali (polveri metalliche, polimeri avanzati, resine) con focus su prestazioni meccaniche, qualifiche e requisiti normativi;

  • Service bureau e integratori di sistemi, che mostrano casi di produzione su scala industriale e modelli di business basati su piattaforme digitali e produzione distribuita;

  • Fornitori di software per progettazione generativa, simulazione, gestione dati e integrazione MES/ERP;

  • Soluzioni di post-processing e controllo qualità, dai sistemi di depolverazione alle tecniche di finitura, fino alla metrologia 3D avanzata.

Formnext, con il suo pubblico internazionale di progettisti, responsabili di produzione, buyer e decision maker, offre un contesto in cui queste proposte non sono semplici dimostrazioni tecniche, ma elementi di dialogo per definire progetti concreti con utenti finali di vari settori.


Connessioni con altre iniziative britanniche: MACH e la strategia industriale

L’attenzione al ruolo del Regno Unito nell’additive manufacturing non passa solo da Formnext. Nel calendario fieristico britannico, eventi come MACH 2026 al NEC di Birmingham prevedono già spazi dedicati alla manifattura additiva e momenti di approfondimento coordinati da AMUK, con knowledge hub e contenuti formativi rivolti alle aziende manifatturiere tradizionali.

Questa combinazione – presenza forte a casa propria e ruolo di paese partner a Formnext – indica una strategia che mira a usare fiere e conferenze come strumenti per allineare politiche pubbliche, investimenti privati, catene di fornitura e percorsi di formazione. L’obiettivo è far sì che l’additive manufacturing non resti confinato a progetti pilota, ma diventi parte organica delle linee produttive e degli standard industriali di riferimento.


Implicazioni per le aziende europee e italiane

Per le imprese europee e, in particolare, italiane che partecipano a Formnext, la scelta del Regno Unito come paese partner per il 2026 può avere alcune ricadute pratiche:

  • Più contatti strutturati con l’ecosistema UK attraverso il padiglione nazionale e gli eventi coordinati da AMUK;

  • Opportunità di collaborazioni su ricerca, standard e supply chain, grazie al fatto che molte aziende britanniche sono coinvolte in progetti internazionali su materiali, processi e certificazioni;

  • Uno sguardo diretto su come il Regno Unito sta cercando di collegare politiche industriali, fiere, cluster tecnologici e formazione, con un approccio che punta a misurare l’impatto economico della produzione additiva.

Per chi osserva la competitività industriale, Formnext 2026 sarà quindi anche un osservatorio su come il Regno Unito interpreta il proprio ruolo nel mercato globale dell’AM, tra esigenze di reshoring, attenzione alla resilienza delle supply chain e integrazione con tecnologie come automazione, intelligenza artificiale e digital twin.

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Di Fantasy

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