6K Additive, divisione del gruppo statunitense 6K con sede a North Andover (Massachusetts) e stabilimento produttivo principale a Burgettstown (Pennsylvania), ha avviato le negoziazioni sull’Australian Securities Exchange (ASX) con il ticker 6KA.

L’azienda ha raccolto circa 48 milioni di dollari australiani tramite la sua offerta pubblica iniziale (IPO), con le azioni (CHESS Depositary Interests, CDI) offerte al prezzo di 1 AUS$ per titolo. Al prezzo di collocamento, 6K Additive viene valutata intorno a 267 milioni di dollari australiani di capitalizzazione e circa 206 milioni di dollari australiani di enterprise value.

L’IPO è stata accolta con interesse da parte di una combinazione di investitori istituzionali, family office e investitori qualificati sia in Australia sia all’estero, insieme ad alcuni azionisti già presenti nel capitale della società.


Capacità produttiva: da 200 a 1.000 tonnellate di polveri metalliche l’anno

Il cuore del piano industriale che accompagna la quotazione in Borsa è l’espansione massiccia della capacità produttiva di polveri metalliche per la produzione additiva. Oggi 6K Additive opera con una capacità di circa 200 tonnellate annue di polvere, ma grazie alla combinazione tra proventi dell’IPO e finanziamenti pubblici statunitensi, l’azienda punta a superare le 1.000 tonnellate all’anno, quindi più di cinque volte l’attuale output.

L’espansione riguarda il sito di Burgettstown, che si estende su circa 45 acri: qui è già in corso la costruzione di nuovi edifici e l’ampliamento delle aree di produzione polveri. Il piano prevede lo spazio per fino a dieci ulteriori sistemi UniMelt, nuove strutture per la preparazione del feedstock, l’introduzione di capacità di fusione per lingotti (ingot melt) e un impianto dedicato alla produzione di polveri refrattarie ad alte prestazioni.

Questo incremento di scala risponde alla crescita della domanda in settori strategici come aerospazio, difesa, energia, nucleare, spazio e applicazioni industriali avanzate, dove la disponibilità di polveri metalliche di alta qualità e a minore impatto ambientale è sempre più critica per la competitività delle catene di fornitura.


Finanziamenti pubblici: EXIM Bank e Defense Production Act Title III

L’IPO sull’ASX si inserisce in un quadro più ampio di supporto pubblico statunitense alla filiera dei materiali critici. Prima della quotazione, 6K Additive ha ottenuto un finanziamento da 27,4 milioni di dollari USA approvato dall’Export-Import Bank of the United States (EXIM), sotto forma di linea di credito a lungo termine a tassi agevolati, e un grant da 23,4 milioni di dollari USA nell’ambito del programma Defense Production Act (DPA) Title III, gestito dal Dipartimento della Difesa per rafforzare la base industriale nazionale e le catene di fornitura strategiche.

I fondi EXIM vengono utilizzati per la costruzione di quattro nuovi edifici e l’acquisto di attrezzature avanzate destinate alla produzione di polveri di titanio, nichel e leghe per addizione. L’intervento dovrebbe generare circa 50 nuovi posti di lavoro qualificati tra ingegneri, tecnici e figure amministrative, in linea con l’iniziativa “Make More in America”, che mira a rafforzare la produzione interna negli Stati Uniti.

Per il Dipartimento della Difesa, 6K Additive è un fornitore strategico di materiali avanzati per applicazioni critiche – dalle strutture per sistemi ipersonici ai componenti per la fusione nucleare, fino agli impianti medicali e alle parti per motori a razzo – con un ruolo diretto nel rafforzamento dell’autonomia tecnologica della difesa americana.


Una pipeline ordini da 240 milioni di dollari

Parallelamente all’IPO, 6K Additive ha comunicato un portafoglio ordini e opportunità commerciali (“sales pipeline”) di circa 240 milioni di dollari USA alla fine di novembre 2025, in aumento di circa 10 milioni rispetto a due mesi prima.

La crescita della pipeline è trainata in particolare dalle richieste di polveri refrattarie per applicazioni in condizioni estreme di temperatura e ambiente, di polveri di titanio per biomedicale, aerospazio e componenti strutturali leggeri, e di polveri a base nichel per turbine, energia e applicazioni ad alta resistenza alla corrosione.

Secondo le dichiarazioni del CEO Frank Roberts e del presidente del CdA David Seldin, la combinazione fra nuova capacità produttiva, supporto governativo e raccolta in Borsa mette l’azienda in condizione di raggiungere una scala industriale compatibile con i volumi richiesti da difesa, aerospazio, energia e medicale, mantenendo al contempo un posizionamento competitivo sui costi grazie ai migliori rendimenti di processo e alla riduzione degli sprechi di materie prime.


UniMelt: il processo al plasma a microonde e l’impatto sulla sostenibilità

Il modello di business di 6K Additive ruota attorno alla piattaforma UniMelt, un sistema al plasma a microonde su scala industriale che trasforma feedstock ingegnerizzato – inclusi scarti di lavorazione, componenti fuori uso e polveri non conformi – in polveri metalliche sferiche ad alta qualità per la produzione additiva.

Rispetto ai processi tradizionali di atomizzazione a gas o plasma, le valutazioni indipendenti indicano riduzioni molto marcate del consumo energetico e delle emissioni di CO₂ per leghe a base nichel e per leghe di titanio come Ti-6Al-4V.

Inoltre, il processo UniMelt raggiunge rese superiori al 90% nella distribuzione granulometrica richiesta, rispetto a rendimenti tipici del 25–35% dei processi di atomizzazione tradizionali: questo significa meno scarto, migliore utilizzo delle materie prime e costi più competitivi per i clienti finali.

Queste caratteristiche collocano 6K Additive al centro del dibattito sulla decarbonizzazione della supply chain metallica per la stampa 3D, tema già affrontato in studi sul ciclo di vita e nelle collaborazioni con OEM e fornitori di sistemi di stampa 3D, in particolare nel mercato europeo.


Implicazioni per il settore della produzione additiva metallica

La quotazione di 6K Additive sull’ASX non è solo un’operazione finanziaria, ma un segnale della maturità raggiunta dal mercato delle polveri metalliche per AM. Un fornitore altamente specializzato che decide di quotarsi in Australia, pur operando principalmente negli Stati Uniti, indica l’interesse degli investitori per le tecnologie di materiali avanzati e supply chain critiche, e la volontà di costruire ponti tra capitali australiani e industria manifatturiera nordamericana nel campo dei materiali high-tech.

Per gli utilizzatori finali – che siano costruttori di motori aeronautici, aziende del nucleare avanzato o produttori di dispositivi medicali – la prospettiva di avere maggiore capacità produttiva, prodotti già qualificati per le supply chain della difesa statunitense e un processo con impronta di carbonio ridotta rende 6K Additive un player da seguire con attenzione nei prossimi anni, anche in ottica di diversificazione dei fornitori di polveri.

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Di Fantasy

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