Regno Unito: £142 milioni per droni e sistemi anti-drone nel primo anno di UK Defence Innovation

Il Regno Unito ha annunciato un pacchetto di finanziamenti superiore a £142 milioni per il 2025 destinato ad accelerare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie drone e counter-drone (anti-drone). A gestire l’iniziativa è UK Defence Innovation (UKDI), struttura creata nell’orbita del Ministry of Defence (MoD) per aumentare la velocità con cui prototipi e soluzioni “dual use” passano alla fase operativa, riducendo tempi e complessità tipici degli acquisti della difesa.

Cos’è UKDI e perché il tema è “velocità di acquisizione”

UKDI viene presentata come un organismo “centrale” per coordinare innovazione e procurement a ritmo più rapido, con un budget annuale protetto indicato come almeno £400 milioni e procedure di contrattualizzazione pensate per abbreviare il percorso che porta da test e prototipi a sistemi schierabili. La logica è duplice: aumentare la prontezza tecnologica delle forze armate e creare un canale più accessibile anche per PMI e realtà molto piccole, spesso penalizzate dai cicli di gara lunghi.

Dove vanno i fondi: priorità su anti-drone e protezione dello spazio aereo

All’interno del totale, circa £30 milioni sono esplicitamente destinati a tecnologie counter-drone con l’obiettivo di rafforzare la protezione dello spazio aereo del Regno Unito e di Paesi alleati, anche alla luce di episodi di incursioni o attività ostili legate al contesto europeo. Le linee di intervento includono sensori, sistemi di rilevamento, neutralizzazione e integrazione con le reti di difesa esistenti, con un’enfasi sul trasferire “lezioni operative” apprese dai conflitti contemporanei in capacità concretamente impiegabili.

Chi partecipa: aziende, micro-imprese e università nel primo anno

Il MoD indica che nel primo anno l’iniziativa coinvolge oltre 30 soggetti nel Regno Unito, tra cui PMI, micro-imprese e istituzioni accademiche. Questo dettaglio è rilevante perché suggerisce un programma disegnato non solo per i grandi prime contractor, ma anche per fornitori specializzati in elettronica, software, payload, navigazione autonoma, materiali e produzione.

Programmi collegati: Excalibur (sottomarino senza equipaggio) e Atlantic Bastion

Tra gli esempi citati nel perimetro dei programmi, compare Excalibur, un sottomarino senza equipaggio della Royal Navy associato a un contratto da £25 milioni, collegato al framework di modernizzazione Atlantic Bastion. La traiettoria è coerente con una difesa “multi-dominio”, dove sistemi autonomi marittimi e aerei entrano in un’unica architettura di sorveglianza e risposta, con crescente uso di software e intelligenza artificiale per navigazione, identificazione e gestione minacce.

DragonFire e armi a energia diretta: fondi aggiuntivi e calendario sulla Type 45

Il quadro include anche investimenti su sistemi laser per la difesa anti-drone, in continuità con il programma DragonFire. Sul lato industriale, DragonFire è associato a un lavoro con MBDA UK, Leonardo e QinetiQ, e a un percorso di integrazione navale sui cacciatorpediniere Type 45 con obiettivo 2027, indicato come anticipo di diversi anni rispetto ai piani originari. Per la strategia counter-drone, la componente laser viene trattata come parte di una difesa a costi per ingaggio più bassi rispetto a intercettori tradizionali, con l’attenzione spostata su sostenibilità operativa e disponibilità di munizionamento/energia.

Droni, anti-droni e filiera: perché “produzione rapida” conta (anche con stampa 3D)

Nel dominio dei sistemi senza equipaggio, la velocità non riguarda solo software e sensoristica: riguarda anche la capacità di produrre e modificare componenti con cicli brevi. In questo punto si inseriscono pratiche come prototipazione veloce, produzione di parti leggere e componentistica su piccola serie, ambiti dove la manifattura additiva viene spesso adottata per ridurre tempi di sviluppo e iterazioni di design (strutture, staffaggi, canalizzazioni, alloggiamenti, attrezzaggi e ricambi). La strategia britannica sugli uncrewed systems sottolinea l’esigenza di una cultura di innovazione orientata alla consegna e di trasferire rapidamente R&D in prima linea: un contesto che favorisce tool e processi di produzione agili.

Investimenti esteri collegati: Ukrspecsystems e un polo produttivo in East Anglia

In parallelo ai fondi UKDI, nel dibattito pubblico viene richiamato l’annuncio di Ukrspecsystems relativo a un piano da £200 milioni per un’iniziativa industriale in East Anglia, comprendente un nuovo sito produttivo e un centro test/formazione, con una prospettiva occupazionale nell’ordine di centinaia di addetti e apprendisti. Questo tipo di investimento è rilevante perché aumenta la massa critica locale: produzione, addestramento, sperimentazione e capacità di integrazione con partner britannici.

Cosa significa per aziende e centri di ricerca: più bandi, più prototipi, più requisiti di integrazione

Il pacchetto da oltre £142 milioni va letto come un set di opportunità per aziende e università che lavorano su autonomia, comunicazioni resilienti, sensor fusion, navigazione in ambienti disturbati e difesa dello spazio aereo. Il punto operativo è che il valore non è nel singolo prototipo, ma nell’integrazione: interoperabilità con le reti del MoD, robustezza cyber, test realistici e passaggio a sistemi affidabili e ripetibili. In questo scenario, i fornitori “di filiera” (anche legati a produzione e materiali) diventano decisivi quanto i player che progettano la piattaforma drone.

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Di Fantasy

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