Un problema comune: stampare più grande del volume di stampa
Una stampante 3D ha un volume di stampa limitato, ma questo non impedisce di realizzare oggetti più grandi: la strada tipica è suddividere il modello in più parti, stamparle separatamente e poi assemblarle. Il punto critico non è “tagliare” in sé, ma farlo in modo che le parti si riallineino con precisione e risultino assemblabili senza errori cumulativi quando i segmenti diventano molti.
Perché i tagli “piatti” spesso non bastano
Molti CAD consentono tagli con un piano (“plane cut”), producendo superfici perfettamente lisce. Con due o tre sezioni si può anche gestire, ma su modelli molto grandi l’assemblaggio diventa più delicato: basta un piccolo disallineamento per far “derivare” l’intera geometria. Per questo, nella pratica, servono geometrie di giunzione (perni, fori, incastri, spine, code di rondine) che guidino l’accoppiamento e offrano riferimenti ripetibili.
Cosa offrono già gli slicer: il Cut Tool con connettori (PrusaSlicer)
PrusaSlicer include un Cut Tool che permette tagli anche inclinati e la generazione di connettori e perni di centraggio per facilitare il rimontaggio. È un approccio efficace quando il numero di tagli è contenuto e si vogliono controllare bene posizione e tipologia dei connettori, ma il flusso di lavoro può diventare più laborioso quando i segmenti aumentano molto.
Gli strumenti dedicati al “model splitting” e il tema dei costi
Per suddivisioni “a griglia” e gestione di decine di parti, molti maker hanno usato LuBan, che include funzioni per spezzare modelli grandi in segmenti assemblabili e altre funzioni di generazione/modifica. La discussione sul prezzo ricorrente è uno dei motivi per cui tanti utenti cercano alternative da usare solo quando serve. Un’altra opzione citata spesso è Split3r di QUALUP SAS, proposto come strumento focalizzato sullo splitting con logiche di incastro e preset per stampanti.
Cos’è “3D Splitter” e cosa promette
Il 15 dicembre 2025 Fabbaloo ha presentato 3D Splitter come alternativa gratuita e web-based per spezzare modelli grandi in segmenti stampabili. L’idea è semplice: carichi un file (sono indicati STL e OBJ), scegli impostazioni legate alla stampante/volume, definisci quante sezioni ottenere sugli assi e il sistema genera i pezzi da scaricare.
Flusso di lavoro: import, settaggi e segmentazione per assi
Nel flusso descritto, l’utente può ridimensionare e orientare il modello, poi impostare il numero di segmenti lungo X/Y/Z in modo da adattarsi anche a piatti non perfettamente “quadrati”. Questo approccio è utile quando si vuole massimizzare l’uso del volume: invece di forzare tagli manuali, si pianifica una griglia coerente con la macchina.
Giunzioni: invece di perni/fori, un profilo “ondulato”
Uno degli aspetti più particolari citati da Fabbaloo è la scelta di un profilo di giunzione non piatto, con un andamento “ondulato” che dovrebbe aiutare l’allineamento durante l’inserimento laterale dei pezzi. Il ragionamento è che, con molte parti, i classici perni e fori possono diventare meno pratici perché richiedono spazio e sequenze di montaggio più vincolate.
Controllo visivo e rischio “sporgenze”
Il sistema mostra un’anteprima “esplosa” dei segmenti per verificare che la suddivisione abbia senso e che non restino porzioni problematiche. Fabbaloo segnala anche un possibile effetto collaterale: alcune geometrie di bordo possono creare sporgenze o zone difficili da stampare senza supporti, quindi conviene prevedere supporti dove necessario o ripensare l’orientamento e la segmentazione.
Limite pratico: download dei pezzi uno per uno
Un punto debole evidenziato è l’assenza (almeno nel flusso descritto) di un comando “download all”: con modelli molto grandi, il numero di segmenti può diventare elevato e scaricare ogni parte singolarmente è poco comodo. In questi casi, nella pratica, diventa importante anche una gestione ordinata dei file (naming, numerazione, cartelle) per non confondere i pezzi in fase di slicing e stampa.
Consigli operativi per un assemblaggio pulito (indipendenti dal software)
Quando si stampa in molte parti, alcuni accorgimenti riducono gli errori: scegliere linee di taglio che cadano in zone poco visibili, prevedere tolleranze (anche minime) per incastri e spine, fare una stampa di test di due segmenti prima di avviare decine di ore di produzione, e considerare connettori adatti (spine, code di rondine, incastri) se il software li supporta. Anche gli slicer come PrusaSlicer permettono di gestire tagli e connettori in modo mirato quando si vogliono controllare i dettagli.
Altre alternative “online” e strumenti simili: attenzione a cosa serve davvero
Oltre a 3D Splitter esistono altri strumenti web per dividere STL, ma non tutti gestiscono allo stesso modo anteprima, esportazione, connettori o pacchetti ZIP. Prima di scegliere, conviene chiarire l’obiettivo: griglia automatica per oggetti enormi, tagli manuali ragionati per statue/props, oppure generazione di connettori robusti per assemblaggi ripetibili.
