Una normale stampante 3D FFF è pensata per depositare materiale fuso. Ma, vista “da fuori”, molte macchine desktop sono anche una piattaforma di movimento XY (con asse Z) abbastanza precisa. È questo il principio sfruttato dal maker Arseniy, che ha mostrato come ottenere incisioni superficiali su legno usando la punta dell’hotend riscaldata al posto di un laser, senza aggiungere moduli di taglio o ottiche: la “lavorazione” avviene per contatto e bruciatura controllata lungo traiettorie pianificate.
Il test iniziale: ugello caldo e traccia bruciata (ma non ancora ripetibile)
La prova di partenza è semplice: riscaldare l’ugello e farlo scorrere su una superficie di legno. Il contatto lascia una traccia scura, simile a un segno da marcatura o a un’incisione leggera. Il problema, quando si passa da una linea singola a un disegno, è la ripetibilità: se il pezzo di legno si muove anche di poco sul piatto, linee e pattern risultano “sdoppiati” o fuori registro.
Il punto chiave: bloccare il pezzo e controllare la quota Z
Per rendere la lavorazione stabile, Arseniy risolve due aspetti pratici tipici di qualunque lavorazione “tipo CNC” su una stampante:
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Fissaggio: usa morsetti stampati in 3D per ancorare il legno al piano, riducendo al minimo slittamenti e vibrazioni.
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Quota Z: invece di inventarsi una misura dedicata, sfrutta le routine di calibrazione della macchina per impostare una distanza/pressione di contatto coerente con la “bruciatura” desiderata. Il controllo della Z è ciò che trasforma una traccia casuale in un’incisione più uniforme.
Dalla prova manuale al flusso “immagine → percorso”: nasce un generatore di G-code
Quando si vuole incidere un’immagine o un motivo complesso, il vero collo di bottiglia non è l’hardware: è la trasformazione dei contenuti (linee, contorni, riempimenti) in traiettorie macchina. Arseniy racconta di aver lavorato a uno strumento che produce G-code pensato per la gravura, così da controllare in modo più fine direzione, densità delle linee e ordine dei passaggi rispetto a un approccio improvvisato.
Wood Engraving G-code Generator: una web app gratuita (e un progetto su GitHub)
Il risultato è un editor/generatore disponibile come web app (con funzioni orientate a incisione e griglie di test) e un repository pubblico su GitHub. L’idea pratica è aiutare l’utente a fare rapidamente prove di temperatura/velocità/distanza e poi generare un file con movimenti coerenti per l’incisione “a caldo”, invece di dover scrivere G-code a mano.
Non solo legno: test anche su pelle (con gli stessi principi di base)
Nel racconto viene citata anche la sperimentazione su pelle: cambiano temperatura, velocità e pressione, ma la logica resta la stessa—un utensile caldo che marca la superficie con passate controllate, dove la qualità dipende soprattutto dalla stabilità del pezzo e dalla coerenza della quota Z.
Esempio d’uso: un dance pad in compensato inciso direttamente sul piatto
Come dimostrazione “applicativa”, Arseniy cita la realizzazione di un dance pad in compensato, usando l’incisione per creare marcature e grafica. È un caso adatto perché richiede una lavorazione superficiale, non tagli profondi: qui la conversione da stampante a incisore ha senso perché si tratta di segnare e decorare, non di asportare materiale in modo significativo.
Limiti pratici rispetto a un laser o a una CNC
Questo approccio ha limiti chiari:
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è una marcatura superficiale (dipende da calore e contatto, non “taglia” come un laser potente o una fresa);
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la finitura dipende molto dal tipo di legno, dalla resina/impregnazione e dalla planarità;
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richiede più attenzione a sicurezza e gestione del calore (si lavora bruciando la superficie: servono ventilazione e supervisione).
Perché il tema “G-code” è centrale (anche su Bambu)
La storia funziona perché Bambu (e in generale le stampanti moderne) restano sistemi governati da comandi: se si genera un G-code compatibile e lo si inserisce nel flusso di lavoro, si possono orchestrare movimenti e temperature in modo molto preciso. La comunità e la documentazione mostrano che in Bambu Studio si può intervenire su G-code e che esistono riferimenti e raccolte di comandi usati/attesi dalle macchine.
