Alquist e Walmart portano il 3DCP nel commercio su larga scala

Il costruttore statunitense Alquist 3D sta avviando una nuova fase di crescita per il 3D concrete printing (3DCP): da tecnologia di sperimentazione per singoli progetti pilota a strumento strutturale per la costruzione di grandi superfici commerciali.

In collaborazione con Walmart e altre catene della grande distribuzione, Alquist prevede più di una dozzina di interventi in diversi stati USA, a partire da fine 2025 e per tutto il 2026. Si tratta, secondo l’azienda, della più ampia adozione del 3DCP nel settore commerciale mai avviata negli Stati Uniti.


Dai primi superstore alle nuove superfici commerciali stampate in 3D

La collaborazione tra Walmart e Alquist 3D non nasce con questo annuncio: le due aziende hanno già sperimentato la tecnologia in diversi contesti.

Un primo passo è stato l’ampliamento di un superstore Walmart ad Athens, Tennessee, con una struttura di circa 8.000 piedi quadrati (circa 740 m²) destinata a servizi di pickup e consegna degli ordini online, interamente basata su pareti in calcestruzzo stampato in 3D.

Successivamente, in Alabama, Alquist ha completato una seconda espansione di circa 5.000 piedi quadrati, portando a termine la stampa delle pareti in 75 ore di lavoro con due sistemi 3DCP e un team di cinque operatori, riducendo il tempo di costruzione di circa il 50% rispetto alla muratura tradizionale e contenendo gli scarti di materiale a valori molto bassi.

Queste esperienze hanno funzionato come banco di prova tecnico e organizzativo: velocità di cantiere, gestione della logistica, comportamento strutturale delle pareti, accettazione da parte dei regolatori locali. I risultati hanno convinto Walmart e i partner a impostare una roadmap di progetti commerciali ripetibili, non più legati a singoli piloti isolati.


Il nuovo modello di partnership: Alquist, Hugg & Hall e FMGI

Per sostenere una rete di cantieri distribuiti, Alquist introduce un modello industriale a tre attori:

  • Alquist 3D sviluppa la tecnologia, definisce i processi di stampa e coordina formazione e know-how;

  • FMGI opera come general contractor, acquistando e utilizzando i sistemi A1X di Alquist per i progetti sul campo;

  • Hugg & Hall Equipment si occupa di finanziamento, leasing, manutenzione e servizio dei sistemi di stampa, rendendo la tecnologia accessibile a costruttori e sviluppatori immobiliari che non vogliono investire direttamente in capitale macchina elevato.

In pratica, i sistemi A1 Series (in particolare il modello A1X) diventano parte di un “pacchetto di soluzione”: non solo stampanti 3D di grande formato, ma anche servizi di messa in servizio, formazione operatori, supporto progettuale e assistenza continuativa. Questo approccio mira a standardizzare il modo in cui la tecnologia viene introdotta nei cantieri commerciali, facilitando la replicabilità di progetti simili in più location.


A1X e 3D concrete printing: cosa cambia in cantiere

La tecnologia adottata da Alquist rientra nella famiglia del 3D concrete printing (3DCP): robot o portali di stampa che depositano, strato dopo strato, una miscela cementizia pompata, controllata digitalmente in velocità di estrusione, traiettoria, altezza strato e tempi di presa del materiale.

La generazione A1X è progettata per:

  • realizzare pareti fino a circa 6 metri di altezza con geometrie variabili;

  • mantenere una qualità di deposizione costante tramite sensori e controlli in tempo reale;

  • integrare in modo più diretto aperture, modanature e passaggi impiantistici nella fase di stampa, riducendo tempi e costi di finitura tradizionale.

Nei progetti già realizzati per Walmart, la combinazione di 3DCP e organizzazione di cantiere ha permesso di ridurre in modo sensibile la durata del cantiere rispetto a blockwork tradizionale, limitare il numero di addetti richiesti per il getto delle pareti, diminuire gli sprechi di calcestruzzo e casseforme e ottenere pareti con resistenze meccaniche superiori a soluzioni convenzionali a parità di volume di materiale.


Il primo progetto del nuovo modello: Lamar, Missouri

Il primo cantiere nel quadro della nuova partnership è previsto a Lamar, Missouri, con avvio programmato a dicembre 2025. Sarà il terzo intervento per Walmart basato sulla tecnologia Alquist, ma il primo esplicitamente inserito in un programma di roll-out commerciale con Hugg & Hall e FMGI.

L’intervento prevede la realizzazione di nuove superfici di vendita e aree logistiche con pareti in calcestruzzo stampato in 3D, destinate a funzioni come:

  • espansione delle aree di ritiro ordini online;

  • spazi dedicati a magazzino e back-of-house;

  • potenziali future zone per servizi drive-through o moduli aggiuntivi.

L’obiettivo è dimostrare che la combinazione di 3DCP, nuovo modello di leasing e know-how già maturato nei cantieri precedenti può costituire un format replicabile in più stati, con tempi di implementazione prevedibili.


Perché interessa a Walmart: velocità, modularità e standardizzazione

Per Walmart, la possibilità di ampliare o riconfigurare rapidamente le superfici di vendita e di logistica è centrale, soprattutto in un contesto in cui:

  • le vendite omnichannel richiedono spazi per gestione ordini online, consegna e ritiro;

  • gli investimenti devono rimanere sotto controllo, senza bloccare capitale in cantieri lunghi;

  • la standardizzazione dei layout consente di replicare format di negozio simili in più località.

Il 3DCP promette di combinare prefabbricazione e flessibilità: i moduli murari possono essere adattati ai vincoli del sito, mentre la logica digitale alla base del processo rende più semplice replicare progetti simili altrove, modificando solo parametri e geometrie.

In parallelo, l’uso di pareti stampate in 3D mira a ridurre la dipendenza dalla manodopera specializzata per la muratura tradizionale, un tema sensibile soprattutto nelle zone con scarsità di forza lavoro qualificata nel settore costruzioni.


Formazione e rete di competenze: da Aims Community College ai partner di cantiere

Per supportare la diffusione dell’edilizia stampata in 3D, Alquist non sta lavorando solo su macchine e cantieri, ma anche su una rete di formazione.

In collaborazione con l’Aims Community College e con altre istituzioni, l’azienda propone percorsi per operatori di sistemi 3DCP, tecnici di cantiere specializzati in preparazione dei siti per la stampa e progettisti e ingegneri che devono imparare a modellare strutture ottimizzate per 3DCP.

Questo approccio è coerente con la storia di Alquist, che ha già utilizzato il 3DCP per progetti abitativi in Virginia in collaborazione con realtà come Habitat for Humanity, sperimentando anche sistemi di monitoraggio integrati negli edifici. Le esperienze maturate nell’edilizia residenziale vengono ora trasferite nel contesto di magazzini, superstore e strutture commerciali.


Un tassello in un ecosistema di automazione per i cantieri

L’uso sistematico del 3DCP si inserisce in un quadro più ampio di automazione dei cantieri: robot mobili per lavorazioni miste, sistemi di logistica automatizzata, piattaforme di intelligenza artificiale per la pianificazione delle attività.

La stessa stampa 3D del calcestruzzo viene sempre più spesso affiancata da robot multifunzione per saldatura, taglio e montaggio e da materiali dedicati per la stampa 3D in edilizia sviluppati congiuntamente da produttori di materiali e costruttori 3D.

In questo contesto, la partnership tra Alquist, Walmart, Hugg & Hall e FMGI rappresenta un caso concreto in cui il 3DCP esce dall’eccezionalità del “progetto vetrina” e viene inserito in piani industriali di medio periodo, con contratti, finanziamenti, canali di leasing e una rete di cantieri programmati.


Prospettive: dal singolo store a una rete di edifici commerciali stampati in 3D

Se il programma avrà successo, nei prossimi anni si potrebbe assistere alla nascita di una rete di edifici commerciali stampati in 3D distribuiti in più stati, con caratteristiche comuni:

  • moduli murari standardizzati, adattabili alle normative locali;

  • tempi di costruzione più prevedibili e compressi rispetto ai metodi tradizionali;

  • maggiore integrazione tra progettazione digitale, cantiere automatizzato e gestione operativa dell’edificio una volta in esercizio.

Per l’intero settore del 3DCP, il passaggio da pochi progetti simbolici a una catena di interventi programmati rappresenta un passaggio chiave: la tecnologia deve dimostrare di essere ripetibile, economicamente sostenibile e compatibile con i vincoli regolatori, non solo tecnicamente possibile.

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Di Fantasy

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