AmeraLabs, produttore lituano specializzato in resine per stampa 3D SLA, DLP e MSLA, introduce GVA-26 Gingiva Resin, un materiale fotopolimerico studiato per simulare il tessuto gengivale su modelli dentali e implantari.
La resina è pensata in modo specifico per i laboratori odontotecnici che devono eseguire lavorazioni di rifinitura direttamente sulla “maschera gengivale” dopo la stampa, senza rischio di rotture, lacerazioni o deformazioni permanenti.
Chi è AmeraLabs e perché punta sul segmento dentale
AmeraLabs è un marchio della società MB Labsamera, con sede a Kaunas (Lituania), attivo dal 2017 nello sviluppo di resine per la stampa 3D destinate a tre aree principali: applicazioni dentali, applicazioni ingegneristiche e modelli altamente dettagliati per miniature. I materiali dell’azienda sono distribuiti in oltre 60 Paesi e vengono impiegati da laboratori, service di stampa, produttori di miniature e realtà industriali.
Nel settore dentale, AmeraLabs è già nota per le resine DMD-21 e DMD-31 per modelli di studio, ortodonzia, impianti, corone e ponti, progettate per offrire alta precisione dimensionale, velocità di stampa e stabilità nel tempo. L’introduzione di GVA-26 Gingiva Resin completa questa gamma, aggiungendo un materiale di simulazione dei tessuti molli compatibile con i modelli dentali rigidi già presenti a catalogo.
Che cos’è GVA-26 Gingiva Resin e a cosa serve
Secondo l’annuncio pubblicato da 3Druck.com, GVA-26 Gingiva Resin è una resina fotopolimerica per sistemi MSLA e DLP progettata per realizzare porzioni gengivali morbide su modelli dentali. L’obiettivo è fornire ai tecnici un materiale che si comporti in modo simile al tessuto molle reale, ma che resti stabile e lavorabile nel tempo.
In pratica, la resina viene utilizzata per creare:
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maschere gengivali removibili su modelli implantari;
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segmenti gengivali per modelli di corone e ponti;
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modelli didattici e dimostrativi per casi estetici;
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modelli di training per la preparazione protesica su impianti.
Questa tipologia di materiale rientra nella famiglia delle cosiddette “gingiva mask resin”, ampiamente utilizzate nel flusso digitale per consentire il controllo del profilo di emergenza, la valutazione dei contatti e la verifica degli spazi protesici.
Proprietà meccaniche: equilibrio tra morbidezza e stabilità
Il cuore dell’annuncio riguarda le caratteristiche meccaniche dichiarate per GVA-26:
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Durezza Shore A: 37, valore tipico di materiali morbidi ma non molli, paragonabile a un elastomero “gommato” che può essere inciso, piegato e manipolato senza l’effetto “gel”.
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Resistenza alla lacerazione (tear resistance): 7,8 kN/m, parametro che indica una buona resistenza allo strappo durante taglio, inserimento e rimozione ripetuta della maschera dal modello.
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Stauchrest permanente (compression set) pari a circa 1% dopo 72 ore a 25 °C, quindi deformazione residua molto bassa dopo compressione prolungata, importante quando la gengiva viene ripetutamente schiacciata da analoghi implantari, abutment o provvisori.
Questi valori sono stati scelti per permettere ai laboratori di:
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incidere il materiale per modellare il profilo di emergenza,
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rifinire i contatti con frese e strumenti manuali,
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forare in corrispondenza degli abutment,
senza che la maschera si strappi o rimanga visibilmente compressa.
Lavorazione in laboratorio: strumenti e workflow
AmeraLabs specifica che GVA-26 è stata progettata per integrarsi nel workflow classico dei laboratori odontotecnici:
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compatibilità con strumenti convenzionali come bisturi, frese in metallo duro, frese diamantate;
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lavorazione raccomandata con micromotori o manipoli a bassa velocità (inferiore a 10.000 giri/min) per mantenere controllo e non generare eccessivo calore in superficie;
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reazione prevedibile ai classici movimenti di rifinitura, con truciolo e non sbriciolamento del materiale.
Il flusso di post-processing è descritto come lineare e vicino alle resine dentali più diffuse:
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lavaggio in IPA (alcool isopropilico) per circa 10–15 minuti,
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successiva post-polimerizzazione UV in apposita unità di cura,
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risultato finale: superficie dichiarata liscia, non appiccicosa e con odore ridotto, fattori che migliorano la gestione del materiale in laboratorio.
AmeraLabs indica anche una variazione dimensionale inferiore allo 0,5% dopo il ciclo di cura, un dato importante per non compromettere l’accuratezza complessiva del modello dentale, specialmente in presenza di impianti multipli o ponti estesi.
Compatibilità con sistemi MSLA/DLP e vasche in film
GVA-26 Gingiva Resin è destinata all’uso su stampanti a resina MSLA e DLP che lavorano nell’intervallo UV standard (circa 385–405 nm), in continuità con il resto della gamma AmeraLabs.
Secondo le informazioni riportate:
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la resina è compatibile con la maggior parte dei serbatoi in FEP, NFEP, PFA, ACF e HDF,
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non vengono segnalate limitazioni particolari legate alle pellicole più diffuse nei sistemi MSLA di fascia professionale e prosumer.
Questo rende il materiale adattabile a numerose piattaforme dentali aperte (ad esempio sistemi di Asiga, Rapid Shape, Phrozen, Shining3D, eSUN, Detax, ecc.), in linea con quanto già avviene per altre resine “gingiva mask” presenti sul mercato.
Confronto con altre resine gengivali per modelli dentali
Nel panorama delle resine per tessuto gengivale sono già diffusi prodotti come:
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Liqcreate Gingiva Mask, resina rosa morbida e flessibile da combinare con Liqcreate Dental Model Pro per modelli implantari e C&B;
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Phrozen Gingiva Mask Resin, materiale elastico progettato per la simulazione del tessuto gengivale su modelli di impianto, corone e ponti;
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soluzioni di produttori come Detax, PowerResins, eSUN e altri, anch’esse focalizzate su flessibilità, resistenza allo strappo e stabilità dimensionale.
Rispetto a questi prodotti, GVA-26 si posiziona come resina:
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con parametri meccanici dichiarati in modo molto preciso (Shore A, tear strength, compression set),
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espressamente ottimizzata per la lavorazione post-stampa senza lacerazioni,
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pensata per affiancare direttamente i materiali per modelli dentali rigidi DMD-21 e DMD-31 di AmeraLabs, creando un “pacchetto” di resine coordinato per l’intero flusso di lavoro digitale.
Applicazioni pratiche nei laboratori odontotecnici
Per i laboratori, l’introduzione di un materiale come GVA-26 Gingiva Resin permette di gestire con maggiore sicurezza:
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modelli implantari complessi, con più impianti e differenti emergenze protesiche;
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verifica di contatti e spazi interprossimali sotto carico, simulando la deformazione controllata del tessuto molli;
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mock-up estetici per la valutazione del sorriso, quando è utile mostrare al clinico e al paziente il rapporto tra denti, gengiva e tessuti peri-implantari;
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modelli di formazione per studenti e corsi di aggiornamento, in cui è utile poter tagliare, sezionare e rimuovere porzioni gengivali più volte.
Il mix di elasticità, resistenza allo strappo e basso set di compressione consente di inserire e togliere diversi componenti (abutment, monconi analoghi, provvisori) senza che la maschera si danneggi dopo poche manipolazioni, riducendo il numero di ristampe.
Posizionamento commerciale e disponibilità
L’articolo di 3Druck.com indica che GVA-26 Gingiva Resin è disponibile da novembre 2025 in diversi formati: 500 ml, 1 litro e 5 litri, distribuiti tramite il negozio online AmeraLabs e la rete di rivenditori autorizzati in Europa e in altri mercati.
AmeraLabs, già strutturata per spedizioni internazionali di resine dentali (come DMD-21 e DMD-31), integra così nel proprio catalogo un materiale dedicato ai tessuti molli, utile per completare l’offerta verso laboratori odontotecnici, cliniche e centri di produzione esterni che già stampano modelli dentali in resina rigida.
