Anabolic Mechanics sviluppa uno slicer per il vero IDEX parallelo sullo stesso pezzo
Nel mondo delle stampanti FFF con doppio estrusore indipendente (IDEX), la modalità più comune resta la stampa in copia o specchio di due pezzi uguali, oppure l’utilizzo del secondo estrusore per supporti o per un secondo materiale. L’idea di far lavorare entrambi gli estrusori contemporaneamente sullo stesso componente è molto meno diffusa, perché richiede una pianificazione dei percorsi di stampa più complessa e un controllo accurato delle collisioni. Lo startup qatariota Anabolic Mechanics affronta proprio questo problema, sviluppando uno slicer dedicato che permette a due teste di stampa indipendenti di lavorare in parallelo sul medesimo pezzo, con l’obiettivo di ridurre i tempi di produzione senza penalizzare la qualità superficiale.
Chi è Anabolic Mechanics e qual è il suo obiettivo
Anabolic Mechanics è uno startup con sede in Qatar che si presenta come azienda guidata dall’ingegneria, focalizzata su velocità e scalabilità della stampa 3D industriale. L’azienda sviluppa sistemi FDM ad alta velocità basati su architettura dual-gantry e su uno slicer proprietario che suddivide automaticamente il lavoro tra due teste indipendenti, generando percorsi sincronizzati e privi di collisioni. La promessa è di arrivare a tempi di stampa molto più rapidi rispetto a soluzioni convenzionali, mantenendo però accuratezza dimensionale e qualità superficiale a livello di applicazioni professionali.
Il limite delle soluzioni IDEX tradizionali
Nella maggioranza delle stampanti IDEX presenti sul mercato, le due teste di stampa vengono sfruttate in tre modi principali: copia, specchio e dual-material. In modalità duplicate o mirror, il piano di stampa viene suddiviso in due aree distinte, e ciascun estrusore produce una copia – o una versione specchiata – dello stesso modello. In modalità dual-material, una testa si occupa per esempio del materiale principale e l’altra dei supporti o di un secondo colore, ma comunque con un approccio sequenziale: un estrusore lavora mentre l’altro resta parcheggiato fuori dall’area di stampa. Anche quando gli slicer supportano più toolhead, la logica rimane spesso centrata sul pezzo singolo, non sulla collaborazione reale dei due estrusori sullo stesso volume di lavoro.
Lo slicer “motion-aware”: un estrusore per i perimetri, due per l’infill
L’approccio di Anabolic Mechanics si basa su uno slicer con pianificazione dei movimenti consapevole della cinematica della macchina. Il software divide il lavoro in questo modo: un estrusore è dedicato a tutti i perimetri visibili e alle superfici esterne, mentre entrambi contribuiscono alla realizzazione dell’infill interno. Lo slicer calcola percorsi coordinati per le due teste, evitando che si intralcino a vicenda e gestendo in automatico i passaggi di zona da un estrusore all’altro. Quando lo spazio libero diventa troppo ridotto o il rischio di interferenza è alto, il planner parcheggia una delle due teste in una posizione sicura, per poi riattivarla nel punto giusto non appena il percorso si libera. In questo modo si combinano alta produttività sull’interno del pezzo con la qualità superficiale garantita da un solo estrusore dedicato alle zone a vista.
Architettura dual-gantry e prestazioni dichiarate
Alla base del sistema c’è un’architettura con due gantry indipendenti, ciascuno con la propria testa di stampa. Le specifiche diffuse indicano velocità di stampa fino a 1500 mm/s, con precisione di posizionamento nell’ordine dei centesimi di millimetro sugli assi X/Y e valori ancora più stretti sull’asse Z, collocando la macchina nella fascia delle soluzioni FFF ad alta dinamica. Lo slicer è ottimizzato per sfruttare questa cinematica, distribuendo il carico di lavoro tra le due teste soprattutto nelle regioni interne del pezzo. A livello di hardware, la configurazione comprende estrusori direct-drive, hotend interamente in metallo con temperature fino a circa 280–300 °C, piano riscaldato fino a 120 °C, driver silenziosi a microstepping, elettronica a 32 bit e sensori di fine filamento. Una parte di queste specifiche è condivisa con la stampante Anabolic 01 T-IDEX, presentata come piattaforma commerciale ad alte prestazioni.
Tecniche di slicing avanzate: layer “categorici” e sfruttamento dell’infill
Oltre alla divisione del lavoro tra le due teste di stampa, Anabolic Mechanics promuove l’uso di altezze di layer differenziate in base alla funzione: per esempio layer sottili sui perimetri esterni e layer molto più spessi nelle zone di infill o nei riempimenti nascosti. Questo approccio punta ad aumentare il volume di materiale estruso per unità di tempo dove l’impatto estetico è minimo, mantenendo invece una finitura fine sulle superfici a vista. La combinazione di IDEX parallelo sullo stesso pezzo e layer “categorici” permette di alzare l’output volumetrico senza portare necessariamente la meccanica a velocità o accelerazioni estreme rispetto ad altre macchine FFF evolute.
Materiali supportati e casi d’uso target
Il sistema Anabolic Mechanics è progettato per gestire i materiali FFF più diffusi come PLA, ABS, PETG e TPU, oltre a una serie di filamenti tecnici compatibili con temperature fino a 300 °C. Grazie al doppio estrusore indipendente e allo slicer specifico, l’azienda punta a settori in cui il tempo di stampa è uno dei fattori limitanti: produzione in piccola serie, prototipazione funzionale, utensileria personalizzata e applicazioni in ambiti come aerospazio, automotive e dispositivi medici. L’idea è che il cliente possa ottenere in un’unica macchina il vantaggio di due stampanti che lavorano in parallelo, ma potendo anche concentrare entrambe le teste su un unico pezzo quando serve ridurre in modo marcato il lead time.
Integrazione con il panorama IDEX e multi-gantry
Il lavoro di Anabolic Mechanics si inserisce in un contesto più ampio in cui diversi produttori e sviluppatori stanno cercando di sfruttare meglio i sistemi a doppio estrusore e le architetture multi-gantry. Molte soluzioni IDEX continuano a concentrarsi sulle modalità duplicate/mirror o sull’uso di supporti solubili, mentre progetti sperimentali open source studiano configurazioni con più gantry e più estrusori indipendenti per la stampa parallela di volumi importanti. In questo scenario, la proposta qatariota si distingue perché sposta l’attenzione sull’algoritmo di slicing più che sul solo hardware: l’obiettivo è fare in modo che due teste già presenti su molte macchine possano collaborare sullo stesso pezzo in modo affidabile, aprendo la strada a futuri sistemi multi-gantry ancora più complessi.
Impatto potenziale sul flusso produttivo
Per chi lavora già con stampanti IDEX, la domanda chiave è se valga di più adottare un sistema come quello di Anabolic Mechanics oppure semplicemente aggiungere una seconda macchina per raddoppiare la produzione. La risposta dipende dal tipo di pezzi: dove esistono componenti singoli di grande valore, con tempi di stampa lunghi e geometrie compatibili con una suddivisione pulita tra perimetri e infill, uno slicer in grado di gestire due teste sullo stesso modello può offrire vantaggi significativi. Nei contesti in cui la produzione è composta da molti pezzi piccoli e ripetitivi, la stampa in copia o specchio su due aree distinte del piano, o l’utilizzo di più stampanti in parallelo, resta un’alternativa efficace. La proposta di Anabolic Mechanics si colloca quindi in una nicchia ben definita, ma interessante per utenti che cercano la massima riduzione dei tempi su pezzi complessi e singoli senza sacrificare la qualità delle superfici critiche.
