ASC e Austal uniscono le forze sulla manifattura additiva per i programmi sottomarini australiani

ASC, partner sovrano dell’Australia per i sottomarini, e il costruttore navale Austal hanno firmato un Memorandum of Understanding (MoU) per collaborare sullo sviluppo della manifattura additiva e sulla formazione della forza lavoro. L’accordo, annunciato alla Indo Pacific International Maritime Exposition 2025 di Sydney, ha come obiettivo il rafforzamento della filiera nazionale di produzione additiva a supporto sia dei sottomarini di classe Collins sia dei futuri Virginia class di origine statunitense, oltre alla creazione di programmi strutturati di aggiornamento in tecnologie avanzate per il personale.


ASC: quarant’anni di esperienza sui sottomarini e focus sulla capacità “sovereign”

ASC è il costruttore e manutentore storico dei sottomarini Collins della Royal Australian Navy e, da marzo 2024, è stato designato “Sovereign Submarine Partner” del governo australiano per sostenere e, insieme a BAE Systems, co-costruire i futuri sottomarini SSN AUKUS a propulsione nucleare convenzionalmente armati nel cantiere di Osborne, South Australia. Il nuovo MoU con Austal si inserisce in questa strategia di lungo periodo: utilizzare la stampa 3D per ridurre i tempi di approvvigionamento, aumentare la resilienza della supply chain e migliorare la mantenibilità di componenti critici nei cicli di manutenzione e aggiornamento della flotta.


Austal e l’esperienza americana: l’Additive Manufacturing Center of Excellence della US Navy

Sul fronte Austal, il MoU fa leva in modo diretto sulla competenza maturata da Austal USA tramite la divisione Advanced Technologies, che gestisce l’Additive Manufacturing Center of Excellence della US Navy in collaborazione con BlueForge Alliance. In questo centro vengono sviluppati, qualificati e scalati componenti stampati in 3D per applicazioni di difesa, con particolare attenzione alle piattaforme navali e sottomarine. L’esperienza accumulata nell’industrializzazione di parti additive per la Marina statunitense diventa un patrimonio tecnico che Austal USA può condividere con Austal Australia e con ASC attraverso il nuovo accordo.


Contenuto dell’accordo: tecnologie AM, sostegno alla flotta e formazione

Il Memorandum of Understanding fra ASC e Austal copre tre aree principali:

  • sviluppo e integrazione di tecnologie di manifattura additiva nel ciclo di costruzione e manutenzione navale;

  • rafforzamento della supply chain nazionale per componenti prodotti in AM destinati alle classi Collins e Virginia;

  • creazione di percorsi di formazione e aggiornamento per la forza lavoro, con focus su progettazione per AM, gestione della qualità e processi di certificazione.

Nelle dichiarazioni ufficiali, i rappresentanti di ASC e Austal sottolineano come la stampa 3D possa consentire produzioni più rapide, prestazioni migliorate dei componenti e maggiore flessibilità nelle attività di shipbuilding, manutenzione e sustainment, in continuità con gli investimenti avviati da Austal a partire dal 2020 nell’ambito della manifattura avanzata.


Condivisione di competenze: dall’AM CoE alla filiera australiana

Una parte centrale del MoU riguarda il trasferimento di competenze dall’Additive Manufacturing Center of Excellence statunitense verso la rete industriale australiana. La collaborazione viene descritta come un’occasione per condividere conoscenze, capacità e “lezioni apprese” con Austal Australia, ASC e i loro partner nella stampa 3D. In pratica, si punta a portare in Australia procedure di qualifica, criteri di accettazione, best practice di progettazione per AM e approcci di monitoraggio processo sviluppati su componenti ad alto livello di criticità per la Marina USA, riducendo il tempo necessario per portare la produzione additiva a uno stato maturo anche nel contesto sovrano australiano.


AM per Collins e Virginia class: ricambi critici, retrofit e sustainment

L’accordo ASC–Austal è esplicitamente collegato al sostegno delle flotte Collins e Virginia class nel quadro dell’intesa AUKUS. In questo contesto, la manifattura additiva può essere utilizzata per produrre su richiesta ricambi critici non facilmente reperibili nella catena tradizionale, integrare funzionalità migliorate in retrofit e aggiornamenti di sistemi esistenti e ridurre tempi e costi di attrezzaggio per componenti prodotti in lotti piccoli ma strategici. L’esperienza accumulata su progetti già in corso, in cui componenti per la classe Virginia sono stati realizzati con tecnologie additive in tempi molto più contenuti rispetto ai metodi convenzionali, fornisce un riferimento concreto sul potenziale di queste soluzioni per il sustainment sottomarino.


Esempi concreti: dai tailpiece per i Virginia class alla stampa di grandi strutture navali

Il panorama australiano offre già esempi che illustrano il potenziale della produzione additiva per la cantieristica e i programmi sottomarini. Aziende come AML3D hanno realizzato prototipi e parti di pre-serie per la Marina statunitense e per partner industriali, dimostrando che componenti in leghe speciali possono essere prodotti in settimane invece che in mesi. In parallelo, la stessa AML3D ha installato sistemi di deposizione a filo su larga scala presso cantieri come Austal USA e ha collaborato con BAE Systems Maritime Australia, ASC Shipbuilding e la Flinders University allo sviluppo di una “Fabbrica del futuro” dedicata alla manifattura avanzata. Queste esperienze costituiscono un terreno già preparato su cui il nuovo accordo ASC–Austal può innestarsi.


Un ecosistema marittimo-additivo in espansione

La partnership fra ASC e Austal si inserisce in un quadro internazionale in cui le tecnologie additive stanno entrando nei programmi più sensibili in ambito navale e nucleare. Contratti come quello che coinvolge Rosotics e Fluor Marine Propulsion per la produzione additiva di componenti destinati alla flotta nucleare della US Navy mostrano come la stampa 3D venga considerata una tecnologia chiave per la modernizzazione delle catene di fornitura, la riduzione dei tempi di consegna e il supporto alla manutenzione di piattaforme complesse. Per l’Australia, strutturare una collaborazione interna fra il principale partner per i sottomarini e uno dei costruttori navali di riferimento significa posizionarsi in modo più solido in questo scenario.


Formazione e upskilling: la stampa 3D come leva per la forza lavoro navale

Oltre agli aspetti tecnologici, il MoU insiste sulla formazione della forza lavoro. ASC e Austal intendono sviluppare percorsi strutturati che combinano teoria e pratica sulla progettazione per la manifattura additiva, sulla gestione dei parametri di processo e del controllo qualità per le principali tecnologie metalliche e polimeriche, e sulla conoscenza degli standard di certificazione e dei requisiti di qualifica per applicazioni di difesa. L’obiettivo è costruire, all’interno della filiera navale australiana, una base di competenze diffuse che permetta di adottare le tecnologie additive in modo consapevole, riducendo la dipendenza da competenze esterne e accelerando l’ingresso di processi qualificati nella produzione e nel sustainment di asset critici.


Implicazioni strategiche per la capacità navale sovrana australiana

In prospettiva, la partnership fra ASC e Austal contribuisce a un obiettivo strategico del governo australiano: rafforzare la capacità sovrana in settori chiave della difesa, riducendo vulnerabilità di supply chain e dipendenze da fornitori esteri su componenti strategici. Nel dominio sottomarino, dove i cicli di manutenzione sono lunghi e la disponibilità di ricambi influisce direttamente sulla prontezza operativa, poter produrre localmente parti qualificate tramite stampa 3D rappresenta una leva importante per migliorare resilienza e prevedibilità. Integrando esperienze internazionali con competenze domestiche, l’accordo ASC–Austal può diventare uno dei nodi centrali dell’ecosistema australiano della manifattura avanzata applicata al dominio marittimo.

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Di Fantasy

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