L’Additive Manufacturing Center of Excellence (AM CoE) di ASTM International ha istituito un nuovo programma di certificazione dedicato ai produttori nel settore della produzione additiva. L’iniziativa è stata pensata per elevare il livello di garanzia della qualità, ottimizzare la conformità alle normative vigenti e migliorare il controllo dei processi produttivi specifici per la manifattura additiva.
Coinvolgimento degli utenti finali e partnership industriali
Per definire criteri di valutazione adeguati alle esigenze di mercato, ASTM ha collaborato con oltre 25 utilizzatori finali di rilievo nel panorama industriale. Tra le organizzazioni che partecipano attivamente all’Additive Manufacturing Certification Committee (AMCC) figurano nomi come Boeing, Lockheed Martin, Safran, Ford Motor Company, Stryker e General Motors. Il contributo di questi attori, provenienti da settori quali aerospaziale, automobilistico e medicale, ha permesso di individuare quali attività legate alla produzione additiva non trovano rispondenza nei tradizionali standard di gestione della qualità, quali ISO 9001 o AS9100. Tali standard, pur essendo fondamentali per garantire la qualità generale del processo produttivo, non coprono appieno tutte le peculiarità tecniche e i rischi associati alle tecnologie additive.
Obiettivi e caratteristiche del nuovo programma di certificazione
Il programma si pone l’obiettivo di certificare aspetti quali i materiali utilizzati, i metodi di processo e la mitigazione dei rischi considerati tipici delle applicazioni di manifattura additiva. Verranno stabilite linee guida comuni per definire livelli di qualità omogenei tra i vari produttori, creando un quadro di riferimento affidabile e di facile applicazione. I criteri di verifica sono stati articolati per rispondere ai requisiti specifici degli Original Equipment Manufacturer (OEM), integrandosi con standard internazionali già riconosciuti. Nella fase di lancio, ASTM ha fatto esplicito riferimento alle normative ISO/ASTM 52901 (per le parti additivamente prodotte), ISO/ASTM 52904 (per i processi PBF-LB dei metalli) e ISO/ASTM 52920 (relativa ai sistemi di gestione per la qualità nella manifattura additiva). In questo modo si assicura coerenza con le migliori pratiche globali, pur introducendo elementi di valutazione puntuali, calibrati sulle delicate fasi di stampa 3D di componenti complessi.
Vantaggi attesi per OEM e fornitori
Attraverso l’adozione di una certificazione esterna e terza rispetto alle singole aziende, si punta a ridurre i tempi e i costi derivanti da ispezioni ripetute su uno stesso stabilimento. I fornitori verranno sottoposti a un audit strutturato una sola volta e potranno condividere i risultati con diversi OEM, evitando duplicazioni di processi di controllo. Si prevede inoltre una maggiore trasparenza nei rapporti tra committenti e produttori, elemento ritenuto cruciale per accelerare l’ingresso delle componenti additivamente fabbricate sul mercato. Come evidenziato da Martin White, Direttore delle Operazioni Tecniche di ASTM International, il programma mira a colmare una lacuna significativa nella qualificazione dei produttori, bilanciando requisiti industriali e richieste normative.
Audit pilota: casi aziendali
Per testare l’efficacia dei criteri di valutazione e della struttura di audit, l’AM CoE ha condotto verifiche sperimentali presso realtà come AM Craft, OECHSLER e KSB. In ciascuna di queste esperienze, la metodologia di audit si è dimostrata adattabile a tecnologie diverse (ad esempio processi a fusione laser di polveri metalliche), a differenti materiali (polimeri caricati, leghe metalliche ad alte prestazioni) e a contesti produttivi con requisiti operativi specifici.
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AM Craft: Durante l’audit, sono stati analizzati i protocolli di qualifica dei materiali e i controlli dimensionali dei pezzi stampati. L’obiettivo è stato convalidare l’aderenza alle norme ISO/ASTM senza trascurare l’ottimizzazione dei parametri di stampa.
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OECHSLER: L’azienda ha potuto valutare l’allineamento delle proprie procedure interne rispetto alle indicazioni fornite da ASTM. Andreas Knoechel, Responsabile Program Management, ha sottolineato come l’audit abbia consentito di identificare aree di miglioramento, offrendo una fotografia chiara delle lacune e delle criticità operative.
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KSB: Secondo Stephen Braun, Ingegnere Specialista in Produzione Additiva, l’esperienza è stata positiva e costruttiva. È emersa l’opportunità di ottimizzare alcune fasi di controllo qualità, contribuendo a mantenere elevati standard produttivi.
Le testimonianze concordano nel valutare gli audit come processi non meramente ispettivi, bensì come occasioni di confronto e crescita, in cui il dialogo tra auditor e azienda favorisce l’adeguamento alle best practice e l’adozione di strumenti di gestione più efficaci.
Programmi di certificazione complementari
Il nuovo programma si inserisce in un quadro più ampio di certificazioni offerte dall’AM CoE di ASTM International. Tra queste:
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AMQ (ISO/ASTM 52920): rivolta al sistema di gestione per la qualità nelle produzioni additively realizzate.
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Certificazione dei componenti additivi (ISO/ASTM 52901): focalizzata sulla conformità dei pezzi finiti.
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Certificazione dei processi PBF-LB per i metalli (ISO/ASTM 52904): dedicata ai produttori di stampanti 3D a fusione laser di polveri metalliche.
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Certificazione di sicurezza degli impianti AM (ISO/ASTM 52931): destinata alle aziende che gestiscono unità produttive di manifattura additiva.
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Certificazioni per il personale (ISO/ASTM 52942, ISO/ASTM 52926, e altri): volte a comprovare le competenze di coloro che operano direttamente sulle macchine o nella progettazione dei processi additivi.
Questa serie di programmi risponde in maniera puntuale alle varie dimensioni che caratterizzano una filiera AM: dalla progettazione alla realizzazione del componente, fino all’adozione di procedure di sicurezza e alla formazione del personale specializzato.
Conclusioni e prospettive future
L’iniziativa promossa da ASTM International punta a far convergere in un unico percorso di certificazione le pratiche migliori del settore, creando un linguaggio e criteri comuni tra produttori, OEM e organismi di controllo. In prospettiva, ci si attende che questo modello di verifica favorisca l’adozione più ampia di tecnologie additive in settori ad alto contenuto tecnologico, riducendo i rischi legati a difetti di produzione e garantendo una maggiore coerenza tra le aspettative dei committenti e la realtà operativa dei fornitori.


