Aurora Labs e Ares Armaments: un nuovo asse per la manifattura additiva metallica nella difesa australiana
L’azienda australiana Aurora Labs Limited (A3D), specializzata in manifattura additiva metallica, ha siglato un Memorandum of Understanding (MoU) con il produttore sovrano di difesa Ares Armaments Australia Pty Ltd. L’obiettivo dell’intesa è sviluppare congiuntamente tecniche di progettazione e produzione rapida per componenti di munizionamento e armamenti di piccolo calibro, facendo leva su leghe e metalli “esotici” e sui processi di stampa 3D in metallo di Aurora Labs.
Chi è Aurora Labs: metal AM, Rapid Manufacturing Technology e AL250
Aurora Labs è un’azienda australiana quotata all’ASX (ticker A3D) che sviluppa sistemi LPBF (Laser Powder Bed Fusion) e soluzioni di manifattura additiva in metallo focalizzate su produttività elevata e componenti complessi. Al centro del portafoglio tecnologico c’è la piattaforma RMP1, che integra la Rapid Manufacturing Technology (RMT) e un sistema di “rivestitore parallelo”, in grado di raggiungere velocità di deposizione molto superiori agli standard di mercato tradizionali.
Nel 2024 Aurora Labs ha reso operativa la stampante 3D metallica AL250 all’interno del proprio servizio industriale di stampa a Perth, utilizzandola sia come dimostratore tecnologico sia come piattaforma per lo sviluppo di parametri di processo su leghe come Inconel 625. Tra i dati tecnici diffusi: densità del pezzo pari a circa 8,4 g/cm³ e durezza intorno a 315 HV10, valori che collocano il sistema in un segmento di applicazioni industriali e aerospaziali ad elevata richiesta prestazionale.
Parallelamente, l’azienda ha già consolidato un percorso nel settore difesa, con progetti che spaziano da componenti turbine e propulsione a collaborazioni con grandi system integrator. Fra questi, la partnership con BAE Systems Maritime Australia per la possibile fornitura di tecnologia PBF al programma Hunter Class Frigate Program della Marina australiana e un contratto con le Forze di Difesa australiane per lo sviluppo di un sistema di propulsione aeronautico realizzato tramite stampa 3D in metallo.
Ares Armaments: munizionamento di precisione e capacità sovrana
Ares Armaments Australia è un produttore di difesa sovrano specializzato in munizionamento di piccolo calibro ad alta precisione, con particolare attenzione a lotti “made-to-order” e cariche industrializzate per clienti della difesa e delle forze di polizia. L’azienda dispone di laboratori di R&S e poligoni di prova in South Australia e opera in conformità a standard ISO 9001, aspetto cruciale in un contesto in cui ripetibilità e controllo qualità sulle prestazioni balistiche sono determinanti.
La combinazione tra la competenza di Ares nella balistica e nel testing e la capacità di Aurora di progettare e produrre rapidamente geometrie complesse in leghe avanzate crea le condizioni per un ecosistema integrato di sviluppo munizionamento–processo: dal design della geometria interna del proiettile o di altri componenti, fino all’ottimizzazione del ciclo termico e delle proprietà microstrutturali ottenute tramite stampa 3D.
Contenuti del MoU: R&D su metalli esotici per munizionamento di piccolo calibro
Il MoU tra Aurora Labs e Ares Armaments prevede una collaborazione non vincolante focalizzata su tre assi principali:
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Ricerca su leghe e metalli “esotici” applicati a munizioni e componenti d’arma;
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Sviluppo di tecniche di progettazione avanzata dedicate a geometrie interne e strutture leggere ma robuste;
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Messa a punto di processi di produzione rapida ad alto volume su piattaforme come RMP1 e AL250, con l’obiettivo di ottenere componenti più leggeri, più robusti, dimensionamente più consistenti e competitivi nei costi rispetto alle soluzioni convenzionali.
Secondo le comunicazioni diffuse, i primi cicli di prototipazione, produzione iniziale e test sono previsti nel Q1 del 2026, presso le strutture di Ares in South Australia, prima di un eventuale allargamento verso la più ampia rete di clienti nel mondo della difesa e delle forze dell’ordine. In questa fase, l’enfasi sarà su componenti di piccola dimensione, dove la stampa 3D metallica può garantire un controllo molto fine su geometria e proprietà del materiale, aprendo la strada a programmi di piccolo calibro ad alto volume.
Il ruolo dell’AL250 e delle tecnologie di manifattura additiva metallica di Aurora Labs
Nel contesto della collaborazione, la tecnologia di punta è rappresentata dai sistemi di Aurora, in particolare RMP1 e AL250. Il primo integra la Rapid Manufacturing Technology con un sistema di rivestimento multistrato parallelo, progettato per incrementare la produttività rispetto ai sistemi LPBF convenzionali, senza rinunciare a qualità e densità del pezzo.
L’AL250, invece, funge da piattaforma industriale di riferimento: costruzione 250 × 250 × 300 mm, ottimizzata per leghe come Inconel 625, con parametri di processo validati per applicazioni aerospaziali ed energetiche. La possibilità di dedicare polveri specifiche a singole macchine, riducendo i rischi di contaminazione crociata e i tempi di cambio materiale, è particolarmente interessante in un contesto difesa, in cui l’uso di metalli e leghe critiche è soggetto a requisiti stringenti in termini di sicurezza, tracciabilità e conformità.
Sovranità industriale e filiera corta per la difesa australiana
Uno degli elementi centrali del MoU è il rafforzamento della capacità sovrana industriale australiana nel settore del munizionamento e degli armamenti leggeri. Spostare verso l’onshore fasi chiave come la progettazione di nuove geometrie, la qualifica di leghe avanzate e la produzione di lotti ad alto volume riduce la dipendenza da fornitori esteri, accorcia i lead time e consente di adattare più rapidamente i prodotti a nuovi requisiti operativi o normativi.
La manifattura additiva in metallo, una volta stabilizzati i processi e i parametri, permette inoltre di modulare la capacità produttiva in funzione delle esigenze: poche unità per prove balistiche e campagne di validazione, oppure migliaia di pezzi per programmi di lungo periodo, con la possibilità di apportare modifiche progettuali tramite aggiornamenti digitali, senza riprogettare stampi o attrezzaggi complessi.
Il quadro internazionale: metal AM tra ricerca avanzata e linee produttive
Il MoU tra Aurora Labs e Ares si inserisce in un contesto internazionale in cui l’additive manufacturing metallico è al centro sia della ricerca avanzata sui materiali sia di nuovi investimenti produttivi. Un esempio sul fronte R&D è il lavoro svolto al California Institute of Technology (Caltech), dove ricercatori hanno sviluppato metodologie per fabbricare strutture metalliche con forme e composizione controllata, ottenendo proprietà meccaniche e funzionali su misura per applicazioni che vanno dallo spazio alla biomedica.
Sul fronte industriale, gruppi come Bosch hanno inaugurato impianti dedicati alla stampa 3D in metallo, equipaggiati con sistemi di grande formato come la Nikon SLM Solutions NXG XII 600, destinati alla produzione di componenti complessi ad alte prestazioni in settori quali automotive e mobilità. Questi investimenti confermano che la manifattura additiva sta uscendo dalla fase puramente sperimentale per diventare una delle tecnologie abilitanti di riferimento nelle catene di fornitura avanzate.
Aurora Labs, difesa e prospettive a medio termine
Per Aurora Labs, l’accordo con Ares Armaments è coerente con una strategia che vede la difesa come uno dei principali mercati obiettivo per la propria tecnologia. Negli ultimi anni l’azienda ha consolidato un portafoglio di iniziative che include la qualifica di componenti per la Marina australiana, lo sviluppo di sistemi di propulsione per la difesa aerea e accordi con partner del settore propulsione e sistemi autonomi.
Il MoU dedicato al munizionamento di piccolo calibro introduce un ulteriore tassello: la scalabilità ad alto volume di componenti relativamente piccoli ma critici, dove la combinazione tra design avanzato e metalli ad alte prestazioni può tradursi in vantaggi concreti in termini di efficacia operativa, logistica e costi lungo l’intero ciclo di vita del sistema d’arma. Nei prossimi anni, la riuscita delle attività di prototipazione e test previste a partire dal 2026 sarà il banco di prova per capire quanto velocemente questa tecnologia potrà uscire dal perimetro R&D e consolidarsi in linee produttive qualificate per la difesa.
