CHOPS per l’industria della difesa: Authentise e Kform svelano Project DDNA, una piattaforma operativa per ingegneria tracciabile e collaborativa
Un modello di “Continuous Hardware Ops” che unisce Threads e Flows di Authentise alla capacità di delivery di Kform: obiettivo, comprimere i tempi di sviluppo e legare ogni decisione al componente finale.
Oggi Authentise e Kform hanno presentato Project DDNA, la prima implementazione operativa del modello Continuous Hardware Ops (CHOPS): una piattaforma che mira a rendere tracciabile, contestuale e collaborativo l’intero ciclo di sviluppo prodotto per programmi della difesa. L’iniziativa combina il software Threads e Flows di Authentise con l’infrastruttura di rapid design‑to‑build di Kform ed è già in uso su commesse del Dipartimento della Difesa statunitense.
Nei programmi militari complessi la catena delle decisioni – scelte di materiale, geometria, processo, fornitori – è spesso frammentata tra CAD, PLM, MBSE, MES, ERP e sistemi di qualità. Il risultato sono contenuti tecnici dispersi, revisioni non allineate, difficoltà nel trasferimento dalle fasi progettuali a quelle produttive. Negli ultimi anni, la spinta all’adozione dell’AM in ambito difesa (ricambi on‑demand, parti leggere, numeri di serie tracciati) ha reso critico contestualizzare ogni modifica e collegarla al componente fisico, per motivi di audit, responsabilità e supportabilità in campo. CHOPS nasce per questo: riportare contesto e continuità al centro del ciclo hardware.
Novità
Project DDNA opera come strato di orchestrazione sopra gli strumenti esistenti. Ogni conversazione, file, decisione e assunzione viene ingaggiata, versionata e legata all’oggetto, generando output audit‑ready e leggibili anche da modelli linguistici che estraggono insight dal corpus di progetto. Il case citato oggi riguarda le palette del più grande tunnel del vento del National Full‑Scale Aerodynamics Complex alla NASA Ames e la re‑ingegnerizzazione di “field‑ready wearables” in meno di due mesi, a dimostrazione della capacità di comprimere i tempi decisionali senza sacrificare la tracciabilità.
Dettagli tecnici
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Piattaforma: basata su Authentise Threads (collaborazione ingegneristica contestuale) e Authentise Flows (workflow di produzione e qualità), integrabile con MBSE, CAD, MES, PLM, ERP.
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Struttura dati: ogni evento (disegno, simulazione, change request, controllo qualità, non conformità) diventa un nodo collegato al componente; si ottiene una genealogia completa dalla definizione dei requisiti alla produzione.
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Funzioni AI: il corpus tracciato alimenta LLM per query intelligenti (es.: “perché è stato scelto l’Inconel X e non l’alternativa Y?”) e per la valutazione dei rischi per dominio (materiali, processo, supply chain).
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Compliance: generazione nativa di artefatti auditabili, utile per ambienti regolati (ITAR, DoD) e per cicli di qualifica (process capability, PPAP equivalenti in ambito aerospaziale).
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Trasversalità AM: il modello supporta reverse engineering e digital thread fino alla produzione additiva (selezione processo, parametri, piani di post‑processo, report CMM).
Implicazioni e impatto
Per i prime contractor e i loro ecosistemi, CHOPS promette riduzioni del “time‑to‑decision” in programmi dove la complessità è più organizzativa che tecnologica. La continuità informativa semplifica onboarding di nuovi fornitori e passaggi di produzione tra siti; la tracciabilità capillare, tipica dei digital thread, può ridurre i tempi di audit e investigazione difetti. Per i team AM, avere in un unico contesto parametri di processo, lotti materiali, log di macchina e rilievi dimensionali permette di chiudere più rapidamente il ciclo di validazione, con effetti diretti su costi di non qualità e velocità di rilascio. Limiti e sfide? La disciplina nell’uso è parte integrante del valore: senza un onboarding metodico e un change management chiaro, il rischio è replicare online la frammentazione esistente. Inoltre, l’interoperabilità con sistemi legacy richiederà connettori e mapping dati accurati.
Prezzi e disponibilità
Non sono stati divulgati listini pubblici; l’iniziativa è presentata come implementazione operativa con early adopters in ambito DoD. Le imprese interessate dovranno prevedere valutazioni pilota, integrazioni e training. Authentise rende disponibile materiale informativo e white paper sul sito di progetto.
Confronto/alternative
Approcci PLM/ALM tradizionali forniscono vault, workflow e change management, ma spesso non mappano con granularità conversazioni e decisioni di engineering, né li collegano in modo nativo a log macchina e qualità tipici dell’AM. Tool di project collaboration coprono chat e file, ma non sempre generano artefatti audit‑ready. CHOPS tenta di riunire queste esigenze con un modello mission‑centric pensato per domini regolati e supply chain sensibili.
Conclusione
Project DDNA è meno un “nuovo software” e più un modello operativo che si appoggia a strumenti esistenti per creare un filo digitale continuo dal requisito al componente. Se adottato con metodo, può accorciare i cicli e migliorare la memoria organizzativa in contesti dove la perdita di contesto costa ritardi, rework e budget. La prova concreta arriverà dalla scalabilità su più programmi e dalla capacità di integrare una base fornitori eterogenea.
