Aumatis AX-150: la microfusione da scrivania che trasforma i 3D print in parti metalliche

La startup tedesca Aumatis propone con il sistema AX-150 Metal Replicator una macchina da banco che porta il processo di microfusione (investment casting) nell’ufficio o nel piccolo laboratorio. L’idea è semplice: partire da un normale pezzo stampato in 3D in plastica e ottenere, nel giro di circa un giorno, lo stesso componente in metallo, con qualità paragonabile alla microfusione tradizionale, senza allestire una fonderia interna.
 


Chi è Aumatis e quale problema vuole risolvere

Aumatis GmbH ha sede vicino a Monaco di Baviera ed è stata fondata da Dr.-Ing. Christoph Rehekampff (dottorato al TUM in Additive Manufacturing) e Felix Pancheri, dottorando in robotica. Dopo anni di esperienza su “quasi tutte” le principali tecnologie di fabbricazione additiva, i due ingegneri hanno individuato sempre lo stesso collo di bottiglia: stampare in plastica è diventato facile ed economico, ma ottenere pezzi metallici personalizzati resta spesso lento, costoso o legato a impianti complessi e poco gestibili in ufficio.
 

L’obiettivo dell’AX-150 non è sostituire il metal 3D printing basato su laser e polveri, ma offrire una strada intermedia tra il semplice prototipo plastico e il ricorso a una fonderia esterna, sfruttando un processo collaudato come la microfusione e adattandolo ad ambienti da ufficio, R&D e piccole officine.
Fonte: Made-in-Europe – “Aumatis ontwikkelt desktop gieterij voor prototyping en enkelstuks” 


Dal modello 3D in plastica al getto metallico: il flusso di lavoro

Il flusso inizia con un modello 3D stampato in plastica su una normale stampante FFF o a resina. Aumatis consiglia materiali comunemente usati come PLA, PMMA, PVB oppure una resina castable pensata per il burnout. Non serve una macchina proprietaria: basta un buon sistema FDM o SLA/DLP già presente in azienda.
 

Sul pezzo viene applicato un angolo / canale di colata (sprue), che guiderà il metallo fuso all’interno della cavità. Il pattern assemblato viene inserito in un contenitore flessibile; il materiale d’investimento ceramico, privo di silice, è fornito in sacchetti idro-solubili già dosati. L’operatore aggiunge acqua, agita il contenitore e versa la miscela sul modello. Dopo circa 45 minuti si ottiene uno stampo solido, che grazie al contenitore flessibile si estrae senza sforzi.
 


Cosa fa la macchina AX-150: burnout, fusione e colata sotto vuoto

Una volta preparato, lo stampo viene inserito nel compartimento inferiore dell’AX-150, che funziona da forno di burnout. Nel crogiolo superiore si carica il metallo in forma di rottame, lingotti o granuli: non è necessario usare polveri speciali, ma comuni leghe fonderie per alluminio, zinco, rame, leghe d’argento e d’oro.
 

Chiuse le porte, l’operatore preme Start e la macchina esegue automaticamente tutte le fasi:

  • riscaldamento dello stampo e bruciatura del pattern plastico

  • fusione del metallo nel crogiolo

  • colata sotto vuoto per riempire completamente la cavità

  • raffreddamento controllato fino a quando le porte si sbloccano

Il sistema integra un trattamento dei fumi con catalizzatore, che abbatte odori ed emissioni rendendo il processo adatto a un contesto d’ufficio. L’utente non maneggia mai metallo liquido o stampi incandescenti: tutto avviene a porte chiuse.
Fonte: Sito Aumatis – “Close the doors and press start”, sezione FAQ su sicurezza e gas Aumatis


Dati tecnici: volumi, temperature e tempi

Dal punto di vista tecnico, l’AX-150 è dimensionato per restare su una scrivania o un banco da lavoro:

  • ingombro macchina: 450 × 450 × 750 mm

  • peso: circa 42 kg

  • alimentazione: 230 V / 50 Hz standard

  • volume utile stampo: fino a Ø 110 × 100 mm

Per il ciclo termico, il forno raggiunge circa 730 °C, mentre il crogiolo arriva in configurazione standard a 750 °C, con un’opzione fino a 1 120 °C per leghe più esigenti.
 

Sul piano dei tempi, Aumatis parla di un ciclo automatico (burnout + fusione + raffreddamento) di circa 16–20 ore, mentre l’operatore impiega 30–45 minuti complessivi per preparare la forma, caricare il metallo e pulire il pezzo finale. Il percorso da modello CAD a parte metallica finita si chiude quindi in meno di 24 ore, contro le settimane tipiche di una fonderia esterna.
 


Qualità del getto: cosa promette Aumatis

Secondo Aumatis e le prime descrizioni di stampa di settore, la qualità delle parti prodotte con AX-150 è allineata alla microfusione convenzionale:

  • densità del materiale comparabile ai getti standard

  • finitura superficiale tipica di investment casting, ulteriormente migliorabile con finitura meccanica

  • capacità di riprodurre dettagli fini, anche di geometrie complesse, grazie alla colata in vuoto e alla qualità dei pattern 3D

Queste caratteristiche rendono il sistema adatto a prototipi funzionali, componenti singoli o piccole serie per meccanica, design industriale, gioielleria tecnica, motori, attrezzature e staffaggi.
 


Un approccio alternativo al metal 3D printing

Rispetto a sistemi SLM/DMLS, l’AX-150 adotta una strategia molto diversa:

  • non utilizza polveri metalliche né laser, ma metallo massivo (compreso rottame)

  • impiega un materiale d’investimento privo di silice in sacchetti idro-solubili, che riduce il problema delle polveri sottili tipiche delle fonderie

  • il processo è pensato per ambienti senza infrastrutture dedicate: niente impianti aspiranti complessi, niente gestione di polveri reattive

In cambio, si accetta la monouso della forma e un volume di costruzione limitato, ma per molti casi d’uso di prototipazione e singoli pezzi metallici il compromesso può risultare molto interessante.
 


Integrazione con il mondo della microfusione e della stampa 3D

Il principio alla base dell’AX-150 si inserisce in una tendenza più ampia: l’integrazione fra stampa 3D e investment casting. Produttori come 3D Systems e Stratasys da anni promuovono pattern stampati in 3D (in cera o resine “castable”) per ridurre tempi e costi di attrezzaggio nella microfusione, eliminando stampi in metallo e riducendo il lead time da settimane a pochi giorni.
Fonte: 3D Systems – soluzioni per investment casting e pattern stampati in 3D 3D Systems+1
Fonte: Stratasys – guida all’investment casting con stereolitografia stratasys.com+1

La differenza principale è che, mentre queste soluzioni si rivolgono soprattutto a fonderie e service industriali, Aumatis punta esplicitamente al desktop professionale: design office, laboratori di R&D, piccoli reparti di lavorazioni meccaniche che vogliono internalizzare i getti singoli senza dipendere da fornitori esterni.


Aspetti di sicurezza, IP e uso in ufficio

Dal punto di vista operativo, Aumatis enfatizza tre punti:

  • nessuna manipolazione diretta del metallo fuso: tutto avviene all’interno di una camera chiusa

  • trattamento catalitico dei fumi, con afterburner ad alta temperatura e neutralizzazione degli odori, per rendere possibile l’installazione in ufficio o in laboratorio leggermente ventilato

  • assenza di polveri di quarzo: il materiale di rivestimento è studiato per evitare l’esposizione alla silice cristallina, tipica di molte sabbie per fonderia

Inoltre il sistema può lavorare offline, senza invio di dati in cloud: un argomento sentito da chi produce prototipi riservati e vuole mantenere la proprietà intellettuale all’interno dell’azienda per tutta la fase di sviluppo.
 


Formnext 2025 e maturità commerciale

L’AX-150 viene presentato al pubblico della manifattura additiva alla fiera Formnext 2025, presso la Messe Frankfurt (Hall 12.1, Booth B39A), con brevetti in corso di registrazione sia per la macchina sia per il processo di preparazione della forma. I dettagli di prezzo non sono ancora indicati pubblicamente, segno che il prodotto è vicino alla maturità commerciale ma ancora in fase di posizionamento sul mercato.
 

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Di Fantasy

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