Bambu Lab apre la beta di “Chroma Canvas”: immagini in “filament painting” multicolore
Che cos’è Chroma Canvas
Bambu Lab invita gli utenti a testare Chroma Canvas, un nuovo software che trasforma immagini digitali in “filament paintings” multicolore. La beta è a numero chiuso con registrazione tramite modulo dedicato; l’obiettivo è raccogliere feedback prima di un rilascio più ampio. Il tool applica palette preimpostate, consente di selezionare e ricolorare dettagli dell’immagine e punta a semplificare il flusso per chi stampa con più colori.
Come funziona il “filament painting” nell’ecosistema Bambu
Nel workflow tipico, l’immagine viene convertita in livelli e mapped ai filamenti gestiti da AMS/AMS Lite; in Bambu Studio l’utente assegna i colori, rifinisce le aree con gli strumenti di color painting e imposta la stampa multicolore. Documentazione ufficiale descrive gestione palette, strumenti di pittura e filament mapping multi-colore.
Stato della beta e requisiti di accesso
Bambu Lab non indica una data per la disponibilità generale; la beta richiede l’e-mail dell’account Bambu e (preferibile) esperienza di stampa multicolore. L’accesso è selettivo per garantire un gruppo eterogeneo di tester.
Confronto con HueForge e dibattito nella community
La mossa è letta come risposta a HueForge (Horn & Rhode LLC), software diffuso per “filament painting”: nel thread comunitario citato emergono posizioni opposte tra chi apprezza l’arrivo di un’alternativa e chi teme il cosiddetto “Sherlocking”. Un tema rilevante è la licenza d’uso di HueForge (personale, commerciale, professionale) che disciplina vendita di stampe e file.
Perché interessa maker e professionisti
Se integrato nello stack Bambu (Studio + AMS), Chroma Canvas può abbassare la soglia d’ingresso alla stampa multicolore e ridurre tentativi/sprechi grazie a palette e anteprime coerenti con la gestione materiali. In parallelo, lo sviluppo di Bambu Studio 2.2.0 introduce funzionalità che rafforzano l’editing “a pennello” (es. Fuzzy Skin Painting selettivo) e un beta channel pubblico per testare novità.
Come candidarsi alla beta (e avvertenze)
L’accesso passa da un modulo Airtable; trattandosi di software in beta, è normale che l’azienda limiti gli slot e raccolga dati minimi per la selezione. Chi aderisce dovrebbe considerare i consueti vincoli dei programmi beta (stabilità, funzioni non definitive).
