Panoramica della release
Il 18 luglio 2025 Bambu Lab ha reso disponibile in beta pubblica BambuStudio 2.2.0, la versione del proprio slicer «open core» destinata ai modelli X1 Series, P1 Series, A1 e H2D¹. Il pacchetto introduce una serie di strumenti che rispondono alle richieste della community senza stravolgere l’interfaccia basata su PrusaSlicer; la distribuzione rimane sotto licenza AGPL‑3, con binari per Windows, macOS e Linux .

Fuzzy Skin Painting: texture dove serve
La nuova finestra Fuzzy Skin Painting consente di «dipingere» la texture tipo buccia d’arancia su porzioni selettive del modello STL, evitando di applicarla a tutta la superficie come accadeva in passato. Il motore altera i percorsi parete introducendo micro‑deviazioni casuali; l’effetto aumenta l’attrito (impugnature, manopole) e maschera i layer lines senza variare la geometria CAD .

Remote Part Skipping: salvare la stampa multi‑parte
Dalla barra stato di BambuStudio è ora possibile disattivare, in rete, il g‑code relativo a singoli oggetti quando si stampa un plate con più parti. L’operazione interviene a stampa avviata modificando in tempo reale il flusso di comandi verso la macchina; la logica è la stessa già disponibile sui display di X1 Carbon e H2D, ma viene estesa al controllo desktop. Il wiki riporta che la funzione richiede firmware ≥ 01.09.02.12 su X1C e ≥ 01.02.00.00 su H2D .

Palette materiali e accessibilità cromatica
La finestra Filament Settings integra una palette ufficiale con codici colore proprietari Bambu Filament; quando si usa una bobina RFID il nome colore appare in automatico nella preview CAM. L’interfaccia è studiata per ridurre ambiguità also nei casi di daltonismo — la selezione può avvenire sia per codice che per gradazione RGB .

Cambio manuale filamento senza AMS
Chi possiede modelli sprovvisti di sistema AMS può ora definire in g‑code pause programmate e quantità di purge fra un materiale e l’altro. Lo slicer aggiunge comandi M0 con commenti espliciti; la stampante sospende il job, attende il cambio bobina e riavvia la stampa dopo il resume dell’utente — utile per prototipi bicolore o per supporti solubili senza accessori aggiuntivi .

Riduzione di accelerazione in base alla quota
La voce Height‑Based Linear Speed and Acceleration Reduction permette di impostare limiti progressivi di velocità o accelerazione lungo Z. In modelli alti e snelli, la jerk diminuisce sopra l’altezza definita, riducendo vibrazioni e rischio di ribaltamento. Il controllo può agire sul singolo oggetto o su un modificatore, replicando logiche già sperimentate in slicer come Cura .

Ulteriori novità
Tra le funzioni minori spiccano: evitamento seam su sporgenze, gestione batch dei preset cloud, preset nozzle‑specifici per 0,6 mm e 0,8 mm, miglioramenti al Text Tool con supporto a font fallback, toolbar auto‑collapse per schermi compatti, oltre a ottimizzazioni di speed smoothing e prestazioni del Cut Tool .

Base open core e contributi esterni
Il team mantiene la radice PrusaSlicer ma integra patch da OrcaSlicer — fork sviluppato da SoftFever — come testimonia il ringraziamento formale nella nota di rilascio per il porting dello strumento Fuzzy Skin. Dal dialogo GitHub emergono anche contributi di sviluppatori della community come Jony01 e Noisyfox .

Questione licenza e plug‑in chiusi
Bambu Lab conferma la scelta AGPL‑3 per lo slicer ma mantiene librerie proprietarie per la gestione del cloud e della telemetria. In un intervento sul blog aziendale, l’ufficio legale sostiene la compatibilità fra componente chiuso e codice copyleft, argomento che ha acceso un vivace dibattito sulla definizione di «opera derivata» .

Compatibilità firmware e modelli supportati
Le funzioni Remote Part Skipping e filamento multi‑colore su slot esterno richiedono firmware macchina aggiornato; in assenza di AMS lo swap manuale è abilitato solo su stampanti con caricatore esterno gestito via G‑code. Al momento il Part Skip non è disponibile sulle P1 Series, ma roadmap interne indicano aggiornamenti futuri .

Cosa cambia per i power‑user
Con questa release chi gestisce farm miste ottiene controlli fini sulla dinamica Z, riduce sprechi su plate multi‑pezzo e personalizza finiture senza ricorrere a post‑processing PLA primer. L’integrazione di palette materiali aiuta la coerenza estetica fra stampe multiple, mentre l’ottimizzazione batch dei preset semplifica il versioning dei profili in ambienti collaborativi.


 

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Di Fantasy

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