3D bioprinting: impianto preclinico riuscito con bioink a base di gelatina
Il biotech berlinese Cellbricks Therapeutics (spin-off della TU Berlin) ha comunicato esiti preclinici positivi: costrutti di tessuto adiposo biostampati in 3D sono stati impiantati nei topi senza segni di fibrosi o rigetto dopo sette settimane. I costrutti sono stati realizzati con bioink a base di gelatina altamente purificata fornita da Rousselot (brand biomedicale di Darling Ingredients).
Aziende coinvolte e ruoli
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Cellbricks Therapeutics: sviluppa tessuti terapeutici biostampati; piattaforma proprietaria di biofabbricazione a luce con integrazione di ingegneria tissutale e AI.
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Rousselot Biomedical (Darling Ingredients): fornisce gelatine e GelMA X-Pure® con livelli di impurità ed endotossine ultra-bassi, idonei a requisiti clinici e riproducibilità.
Perché la gelatina purificata conta
La gelatina/GelMA è ampiamente usata nei bioink per la sua biocompatibilità e per la possibilità di stabilizzare strutture a temperatura corporea; la purificazione riduce impurità (es. LPS, acido metacrilico, DNA) che possono indurre risposte infiammatorie e variabilità d’esito. La linea X-Pure® nasce proprio per garantire tracciabilità e impurezze ultra-basse, elementi chiave per il passaggio “dal banco alla clinica”.
Dettagli sperimentali riportati
Nel modello animale, i costrutti adiposi si sono integrati con il tessuto ospite, con evidenza di vascolarizzazione e assenza di fibrosi/rigetto al controllo a 7 settimane—indicazioni cruciali per l’attecchimento a lungo termine.
Come si ottengono i costrutti: nota tecnologica
La piattaforma di biofabbricazione a proiezione di luce (DLP) di Cellbricks utilizza sorgenti UV-violet per la fotoreticolazione dei bioink, consentendo geometrie complesse e omogeneità di polimerizzazione—un fattore che influenza la stabilità meccanica e la viabilità cellulare nel post-impianto.
Inquadramento scientifico
La letteratura su bioink a base di gelatina evidenzia strategie per migliorare stampabilità, stabilità strutturale e vitalità cellulare (crosslinking, reti intrecciate ionico/covalenti, co-polimeri). In particolare, per il tessuto adiposo, studi recenti mostrano rigenerazione adiposa vascolarizzata in vivo usando scaffold GelMA compositi e approcci ibridi.
Implicazioni e prossimi passi
Il dato su integrazione senza fibrosi a 7 settimane, unito alla qualità di grado biomedicale dei materiali, suggerisce scalabilità verso indicazioni cliniche quali ricostruzione dei tessuti molli e riparazione cutanea. I futuri step attesi includono: ampliamento dei coorti animali, validazione istologica e meccano-funzionale, oltre a trasferibilità dei protocolli sotto GMP per studi first-in-human.
