BLT amplia l’uso della stampa 3D metallica ai beni di consumo e all’autoproduzione

Durante TCT Asia 2025, il panorama della manifattura additiva in metallo ha mostrato segnali di trasformazione, con Bright Laser Technology (BLT) tra i protagonisti più attivi di questo cambiamento.

Chi frequenta abitualmente queste fiere è abituato a vedere grandi componenti per l’aerospaziale esposti dagli OEM specializzati nella fusione a letto di polvere metallica. Elementi come turbine per jet vengono spesso utilizzati per dimostrare la potenza e le capacità di queste tecnologie. Tuttavia, con oltre 100 macchine esposte, appare evidente che è necessario trovare nuovi ambiti applicativi.

Un’apertura verso l’elettronica di consumo

BLT dimostra di aver compreso bene la necessità di diversificare le proprie applicazioni. Il settore dell’elettronica di consumo rappresenta un ambito con potenzialità enormi. La notizia della collaborazione con OPPO per la produzione di componenti del nuovo smartphone pieghevole ha già indicato una direzione chiara, confermata dalle soluzioni mostrate nello stand dell’azienda.

Pur mantenendo una solida presenza nel comparto aerospaziale, BLT ha presentato esempi di componenti realizzati per altri settori: manici per borse, montature per occhiali, gioielli e – elemento di spicco – una nuova cerniera per un noto marchio di computer portatili. Questa cerniera, così come quella destinata a OPPO, è alleggerita e ottimizzata al punto che solo la stampa 3D a letto di polvere metallica riesce a produrla, anche dal punto di vista economico.

Il caso della cerniera per laptop

Anche se il componente per OPPO non era fisicamente presente nello stand, un rappresentante BLT ha confermato che verrà esposto nel prossimo evento Rapid + TCT a Detroit. Intanto, la cerniera per laptop ha rappresentato un esempio concreto dell’efficacia della tecnologia nel settore dei beni di largo consumo.

Autoproduzione: il cuore dello stand

Un’altra parte significativa dello spazio espositivo è stata dedicata a un concetto che richiama l’autoproduzione: BLT ha allestito una sezione per mostrare quanti elementi interni alle proprie macchine vengano oggi prodotti con la stessa tecnologia che vendono. Un approccio che ricorda, su scala ben più avanzata, il principio fondante del progetto RepRap.

In mostra c’era uno schema tecnico della macchina con tutte le parti prodotte in-house evidenziate: supporti ottici, divisori per liquidi di raffreddamento, componenti per il flusso d’aria, supporti per cuscinetti, staffe per telecamere, sistemi di movimentazione del rullo di rivestimento, basi per il dosaggio della polvere, cerniere, supporti per monitor, scambiatori di calore e persino il cilindro di costruzione.

Il nuovo sistema BLT-S1025

Al centro dell’attenzione nello stand c’era il lancio ufficiale del nuovo sistema BLT-S1025 per la stampa 3D metallica su larga scala. La macchina offre un’altezza utile di costruzione pari a 2500 mm, un metro in più rispetto al precedente modello BLT-S1000, ed è disponibile in configurazione a 26 o 32 laser.

Tra gli aspetti tecnici più interessanti c’è il cilindro di costruzione integrato, progettato internamente e realizzato tramite stampa 3D con materiali ad alta rigidità e ottimizzazione topologica. A completare il sistema, un doppio filtro per migliorare l’efficienza operativa, un nuovo sistema operativo BLT-MCS 4.0 e strumenti di controllo qualità integrati.

Verso nuove applicazioni

Con questo nuovo sistema, BLT mostra come la manifattura additiva in metallo stia trovando spazio anche oltre i settori industriali tradizionali. L’uso nei prodotti di consumo e la capacità di produrre componenti per le proprie macchine sono segnali concreti di una tecnologia sempre più matura, in grado di combinare affidabilità, precisione e autonomia produttiva.

Di Fantasy

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