Apertura del nuovo Campus di Additive Manufacturing di BMW a Monaco
BMW Group ha inaugurato a Monaco di Baviera un centro dedicato alla produzione additiva del valore di 23,3 milioni di euro. Questa struttura consolida gli sforzi avviati nel 2019 con il progetto IDAM, che ha portato alla realizzazione di due linee automatiche di stampa 3D in metallo, una a Bonn e una presso lo stabilimento monacense, con l’obiettivo di trasferire la stampa additiva dal laboratorio al reparto di produzione.
Eredità dei progetti IDAM e POLYLINE
Il programma IDAM, supportato dal Ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca tedesco, ha introdotto flussi di lavoro completamente automatizzati per componenti in lega metallica. Successivamente, il progetto POLYLINE ha esteso questa logica ai polimeri, grazie alla collaborazione con Grenzebach, DyeMansion ed EOS. Le soluzioni integrate in POLYLINE comprendono sistemi robotizzati per il recupero del pezzo stampato, post-processing con tecnologie DyeMansion e controllo qualità tramite scanner EOS, consentendo un ciclo continuo dalla polvere al componente finito.
Struttura e competenze del Campus
Il nuovo Campus ospita circa cinquanta stampanti 3D, affiancate da altrettante unità distribuite nella rete globale di BMW. Il team locale conta ottanta specialisti focalizzati su processi senza utensili, con l’obiettivo di ridurre i tempi di sviluppo e i costi per singolo pezzo. Oltre alla produzione e alle attività di prototipazione, il centro funge da hub per ricerca e formazione: vi si perfezionano i flussi automatici definiti da IDAM e POLYLINE, integrando l’ispezione metrologica direttamente nelle linee di produzione e sviluppando procedure per la serie.
Investimenti in startup e collaborazioni esterne
Parallelamente alla creazione dell’infrastruttura interna, BMW ha puntato su realtà emergenti nella manifattura digitale, acquisendo quote in Carbon, in Desktop Metal (oggi controllata da Nano Dimension), in Xometry e in ELISE. Queste partnership mirano a rendere più efficiente l’intero ecosistema, dal design parametrico su cloud alle piattaforme di on-demand manufacturing, fino ai servizi di post-lavorazione e finitura delle superfici.
Binder jet per scocche in ghisa: alleanza con Laempe Mössner Sinto
Negli ultimi mesi BMW ha avviato un progetto con Laempe Mössner Sinto presso la fonderia di Landshut, installando sei sistemi di stampa a getto di legante per la produzione di nuclei in sabbia destinati a componenti di motori a sei cilindri. Questo approccio riduce i tempi di realizzazione degli stampi tradizionali e aumenta la precisione geometrica dei pezzi in ghisa.
Esempi di iniziative analoghe nel settore
Bosch ha aperto un impianto di additive manufacturing da 6 milioni di euro a Norimberga, costruito attorno a una stampante metallica Nikon SLM Solutions NXG XII 600. Il sistema è in grado di produrre fino a 10 000 kg di componenti all’anno, con una resa volumetrica di 1 000 cm³ all’ora. Eliminando utensili e scarti, Bosch ha ridotto i tempi di sviluppo e avviato collaborazioni con l’industria energetica e aerospaziale.
Negli Stati Uniti, Ford ha attivato l’Advanced Manufacturing Center a Redford, Detroit, integrando stampa 3D, robotica collaborativa e realtà aumentata. In questa sede, l’azienda ha realizzato componenti per la Shelby Mustang GT500, tra cui supporti per il circuito dei freni prodotti additivamente, contribuendo a contenere i costi e a rispettare gli standard di sicurezza per un motore da 700 CV.
Orizzonte industriale e formazione
Il Campus di Monaco si inserisce in un percorso che vede la manodopera specializzata acquisire competenze in design generativo, automazione dei sistemi AM e certificazione dei materiali. BMW intende estendere i corsi di formazione a dipendenti di tutte le sedi, favorendo l’adozione di nuovi standard progettuali e processi di qualifica delle parti basati sulla produzione additiva.
