Boeing stampa in 3D i substrati dei pannelli solari per satelliti: tempi di produzione ridotti fino al 50%

 
Il 10 settembre 2025 Boeing ha presentato un approccio per substrati di pannelli solari stampati in 3D che comprime i tempi di produzione dei compositi fino a sei mesi su un tipico programma di “solar array wing” e riduce i cicli fino al 50% rispetto agli standard attuali. L’azienda mira all’immissione sul mercato nel 2026

 
La novità consiste nel stampare la struttura del pannello con funzioni integrate — come canaline per i cablaggi e punti di fissaggio — direttamente nel substrato. Questo sostituisce dozzine di componenti separati e fasi di incollaggio delicate, semplificando l’integrazione a valle. Secondo Boeing, il risultato è un pannello più rapido da costruire e più semplice da integrare nel sistema di dispiegamento dell’array.  

 
L’assemblaggio in parallelo è l’altro tassello chiave: la struttura stampata procede in linea con la produzione delle celle solari, accorciando il lead time complessivo dell’array. Il supporto robotico all’assemblaggio e le ispezioni automatizzate presso Spectrolab riducono i passaggi manuali, migliorando velocità e coerenza di produzione. 

 
L’approccio è progettato per scalare da smallsat a piattaforme maggiori, inclusi i satelliti Boeing classe 702. L’obiettivo è abilitare produzioni a più alto ritmo per costellazioni e missioni geostazionarie, con hardware rappresentativo di volo già testato e in avanzamento lungo il percorso di qualifica prima delle missioni clienti. 

 
Nel programma hanno un ruolo diretto le controllate Spectrolab (celle e pannelli solari) e Millennium Space Systems (smallsat): i primi array 3D-printed voleranno con celle Spectrolab su satelliti Millennium. Spectrolab, controllata al 100% da Boeing, è tra i principali fornitori globali di celle solari spaziali ad alta efficienza. 

 
Con funzioni integrate nel substrato e processi automatizzati, Boeing prevede miglioramenti di produzione fino al 50%, un cambio di passo per programmi che tradizionalmente richiedono molte lavorazioni di composito e assemblaggi manuali. Le testate di settore confermano i punti chiave: integrazione delle canaline, riduzione delle parti, parallelizzazione del flusso e target 2026. 

 
Il posizionamento di Spectrolab nel solare spaziale — dalle celle XTJ per missioni scientifiche (es. SWOT, Roman Space Telescope) alla fornitura di pannelli completi — fornisce la base industriale su cui innestare i substrati stampati in 3D e scalare verso produzioni ripetibili per costellazioni.  

{ "slotId": "", "unitType": "responsive", "pubId": "pub-7805201604771823", "resize": "auto" }

Di Fantasy

Lascia un commento