Che cos’è ZENESIS e a chi si rivolge
CARIMATEC, realtà sudcoreana nata come spin-off di CARIMA, ha presentato a Formnext 2025 un sistema di biostampa basato su DLP pensato per produrre in modo standardizzato grandi quantità di campioni cellulari per la ricerca. La piattaforma, chiamata ZENESIS, è progettata per contesti come ospedali universitari, aziende farmaceutiche e laboratori cosmetici, dove il valore non è solo “stampare cellule”, ma farlo in modo ripetibile, tracciabile e con una produttività che consenta screening e confronti statistici su numeri elevati di campioni.

Il punto chiave: stampare cellule su vetrino e farle aderire
Uno degli ostacoli pratici più comuni quando si deposita un idrogel su vetrini da laboratorio è l’adesione: il vetro è liscio, spesso “ostile” agli idrogel e il campione può staccarsi durante manipolazioni, lavaggi o fasi di analisi. ZENESIS affronta questo limite con un approccio dichiarato “doppio” (adesione fisica e legame chimico sulla superficie del vetrino), con l’obiettivo di mantenere il campione stabile nonostante la trasparenza e la scarsa rugosità del supporto. Questa scelta è rilevante perché i vetrini sono un formato naturale per molte pipeline di laboratorio (microscopia, immunocolorazioni, imaging ad alto contenuto), e ridurre i passaggi di trasferimento significa ridurre anche errori e variabilità.

Prestazioni dichiarate: velocità, risoluzione e vitalità cellulare
Secondo CARIMATEC, ZENESIS supera il 90% di vitalità cellulare durante l’operazione e arriva a velocità oltre 300 campioni al minuto, valore presentato come un incremento molto ampio rispetto alle procedure manuali. Sul piano della qualità geometrica, l’azienda indica una risoluzione nell’ordine dei 50 µm e una deposizione “pressure-free”, pensata per limitare stress meccanici sulle cellule rispetto a soluzioni che impiegano pressioni più elevate in estrusione. L’obiettivo, qui, non è solo la velocità “fine a sé stessa”, ma la possibilità di creare serie di campioni comparabili per analisi ripetibili (per esempio set di organoidi o microstrutture cellulari distribuiti in posizioni note su un supporto standard).

Software e workflow: dalla griglia del vetrino alla preparazione del campione
Nel flusso operativo dichiarato, un ruolo centrale è svolto dal software Carima Slicer V2, che organizzerebbe la disposizione dei campioni sulle posizioni disponibili del vetrino (o dei layout commerciali) e aiuterebbe a stimare in anticipo la densità cellulare necessaria. In laboratori dove le cellule possono essere costose o disponibili in quantità limitate, la stima preventiva e la gestione delle posizioni riducono il rischio di errori “banali” (campioni insufficienti, mismatch di densità, sprechi di materiale biologico).

Il materiale: la capsula liofilizzata EZ-preBioink e perché conta
In parallelo al sistema, CARIMATEC ha introdotto EZ-preBioink, una capsula di bioink liofilizzato da reidratare con il mezzo di coltura dell’utente (nell’articolo si parla di 3 ml) per ottenere un idrogel stampabile. La formulazione citata include gelatin methacryloyl (GelMA), un fotoiniziatore LAP e un fotoassorbitore tartrazina. La scelta della liofilizzazione ha un razionale pratico: molti bioink in forma liquida possono essere più sensibili a trasporto, conservazione e stabilità nel tempo; un formato secco (da ricostituire) tende a semplificare logistica e ripetibilità di preparazione. GelMA e LAP, inoltre, sono ingredienti ampiamente usati in bioprinting perché permettono reticolazione fotoindotta e formulazioni compatibili con diversi modelli cellulari (restando nel perimetro “research use”).

Applicazioni dichiarate: dallo screening farmaci ai modelli “organ-on-chip”
CARIMATEC colloca ZENESIS in una traiettoria applicativa che include drug screening, sistemi organ-on-chip, modelli microvascolari, fabbricazione di microneedle e scaffold, fino a riferimenti a linee di ricerca su modelli per carne coltivata. In questo quadro, l’automazione non viene proposta come sostituzione del lavoro scientifico, ma come modo per ridurre la variabilità di esecuzione e abbassare il carico operativo nelle attività ripetitive (per esempio set di organoidi prodotti in serie per test comparativi). Nell’articolo viene anche citata una possibile riduzione del lavoro umano intorno al 20% per specifiche attività di produzione di organoidi, collegata all’automazione del flusso.

Il contesto Formnext 2025 e la strategia industriale
Formnext 2025 (Francoforte, 18–21 novembre 2025) ha continuato a essere un punto di incontro tra manifattura additiva industriale e applicazioni specialistiche, incluse quelle life-science. In Italia, i dati di edizione riportati da canali Messe Frankfurt indicano una scala dell’evento nell’ordine di decine di migliaia di visitatori e centinaia di espositori, contesto che rende comprensibile la scelta di CARIMATEC di posizionare lì un sistema rivolto a università, pharma e cosmetica: sono settori dove l’adozione di nuove piattaforme passa spesso dalla dimostrazione pubblica, dalla comparazione con soluzioni alternative e dalla valutazione di workflow completi (hardware, software, materiali).

Dimostrazioni e comunicazione: stampa su vetrino come formato “compatibile laboratorio”
Un ulteriore elemento utile per capire l’impostazione di prodotto è la comunicazione video: CARIMATEC mostra esplicitamente il concetto di stampa di idrogel cell-laden direttamente su slide glass, enfatizzando la preparazione rapida di molti campioni 3D per uso di ricerca. Questo tipo di messaggio è coerente con l’idea di ZENESIS come “macchina da throughput” che si innesta su pratiche consolidate (imaging e analisi su vetrino) invece di imporre formati proprietari difficili da integrare in laboratorio.

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Di Fantasy

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