Una Fortune 500 estende la rete 3DPrinterOS a quasi 100 makerspace
Una grande azienda statunitense inclusa nella classifica Fortune 500 ha ampliato l’uso della piattaforma 3DPrinterOS portandola a quasi cento makerspace in tutto il mondo. Il software cloud, impiegato per gestire stampanti 3D di marchi diversi, consente di monitorare flussi, utenti e code di stampa da un’unica interfaccia. L’iniziativa – partita circa dieci anni fa – rappresenta una delle più ampie implementazioni globali di gestione centralizzata della stampa 3D.

 

1) Microsoft (ipotesi più forte)

  • Ha una rete globale di makerspace interni (“The Garage”) in molte sedi nel mondo (Redmond, New York, Dublino, India, Cina, ecc.), quindi profilo coerente con “quasi 100 makerspace”.

  • 3DPrinterOS ha una collaborazione tecnica di lunga data con Microsoft Azure (bundle/marketplace), che rende verosimile un’adozione enterprise su larga scala. 

  • La notizia TCT conferma solo che si tratta di una Big Tech di livello Fortune 500, senza nome.

2) Google (ipotesi possibile)

  • Google compare tra i loghi/clienti nelle pagine di 3DPrinterOS sull’education/enterprise (indicazione debole ma presente).

  • Ha molti campus globali; tuttavia non ci sono fonti pubbliche che parlino di decine di makerspace interni strutturati come rete (quindi confidenza più bassa rispetto a Microsoft).  

3) Altre Big Tech (ipotesi deboli)

  • Amazon, Meta, IBM, HP hanno laboratori/prototipazione; però i riferimenti pubblici sono su pochi lab “faro” (es. Area 404 di Meta) più che su una rete capillare di makerspace interni, quindi meno allineati al dettaglio “~100 makerspace”. 

👉 In sintesi, la pista più credibile è Microsoft per combinazione di rete makerspace (“The Garage”) e forte integrazione storica con 3DPrinterOS/Azure. Resta comunque speculazione finché 3DPrinterOS o l’azienda non la rendono pubblica

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Di Fantasy

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