Un gruppo di ricercatori cinesi ha analizzato il comportamento sismico degli edifici realizzati con stampa 3D, concentrandosi su un modello in calcestruzzo sottoposto a simulazioni di terremoti attraverso una tavola vibrante. L’obiettivo dello studio era verificare l’efficacia di questa tecnologia nella costruzione di abitazioni in grado di resistere alle scosse telluriche.
Metodologia del test
L’indagine è stata condotta dal professore associato Sun Xiaoyan della Zhejiang University in collaborazione con Hangzhou Lingtong Technology. Grazie all’uso della tavola vibrante, è stato possibile riprodurre movimenti orizzontali, verticali e rotatori, simulando le reali sollecitazioni sismiche. Il modello è stato sottoposto a terremoti di intensità crescente per determinarne la capacità di carico massima.
Risultati della simulazione
La struttura ha superato senza danni un sisma di magnitudo 6. Con scosse di livello 7 e 8 sono comparse alcune crepe, che tuttavia non hanno compromesso la stabilità complessiva dell’edificio. Solo con una magnitudo 9 si sono verificate fratture più estese, ma la struttura portante ha continuato a reggere. Questi dati indicano un’elevata resistenza delle costruzioni realizzate con stampa 3D.
Applicazione ai criteri antisismici cinesi
La sicurezza strutturale in caso di terremoti è una priorità, poiché gran parte delle vittime sismiche deriva dal crollo degli edifici. In Cina, le normative antisismiche si basano su tre principi fondamentali: assenza di danni per terremoti lievi, danni riparabili in caso di scosse moderate e stabilità senza crolli durante eventi di elevata intensità. La struttura testata ha rispettato questi criteri, confermando il potenziale della stampa 3D nell’edilizia antisismica.
