PostProcess Technologies, realtà attiva dal 2014 con sedi a Buffalo (USA) e Mougins (Francia), ha ottenuto il cinquantesimo brevetto legato alle soluzioni automatizzate di post-processing per la stampa 3D. Questo riconoscimento segnala una crescita costante nel portafoglio di proprietà intellettuale, che spazia dall’hardware alle formulazioni chimiche, passando per il software di controllo.
Profilo aziendale e presenza sul mercato
La società, che conta oltre 150 dipendenti, si distingue per un’offerta completa rivolta a settori come aerospaziale, automotive, medicale e dentale. Oltre a stampanti FDM e a resina, PostProcess ha ampliato il proprio raggio d’azione con sistemi dedicati a tecnologie come SLS e PolyJet. Con oltre 800 macchine installate, tra cui la vendita dell’unità numero 800 a PartsToGo GmbH – uno dei principali service provider europei – l’azienda conferma la crescente adozione delle sue piattaforme in contesti produttivi.
Architettura tecnologica
Le soluzioni brevettate si concentrano sul miglioramento di operazioni tradizionalmente manuali e dispendiose in termini di tempo:
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Serie BASE: dedicata a componenti di grandi dimensioni, sfrutta la tecnologia Volumetric Velocity Dispersion (VVD) per una rimozione uniforme di supporti e polveri, garantendo un flusso multidimensionale dei detergenti.
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Serie DEMI: impiega il processo Submersed Vortex Cavitation (SVC), in grado di eliminare resina residua e strutture di supporto da geometrie intricate, preservando l’integrità del pezzo.
Entrambi i sistemi si avvalgono di software proprietario che regola parametri quali temperatura, durata del ciclo e dinamica dei fluidi, assicurando risultati costanti e tracciabili.
Strategia di tutela del know-how
Jeff Mize, CEO di PostProcess Technologies, sottolinea che questo traguardo non è meramente quantitativo, ma frutto di un approccio strategico all’innovazione, alimentato dal confronto con più di 500 clienti industriali. Dal suo canto, Frank Kozak, General Counsel, evidenzia come la registrazione dei brevetti segua una roadmap coerente con gli obiettivi di automazione e scalabilità imposti dall’azienda.
Evoluzione del portafoglio brevettuale
Il cinquantesimo brevetto si aggiunge a una serie di protezioni già in atto, tra cui il brevetto statunitense US 11,890,817 dedicato alla piattaforma CONNECT3D, concepita per orchestrare l’intero processo di post-processing. Nel 2024, PostProcess aveva raggiunto il quarantesimo brevetto proprio per questa tecnologia software, a dimostrazione dell’attenzione rivolta sia alle componenti meccaniche che a quelle digitali.
Impatto sul workflow produttivo
L’integrazione di hardware, software e chimica riduce i tempi di lavorazione fino al 50% nei processi di support removal e resin cleaning, oltre a offrire un’alternativa all’uso di solventi tradizionali come l’isopropanolo grazie a detergenti biocompatibili. Queste soluzioni facilitano l’adozione della stampa 3D in produzione di serie, assicurando uniformità di dettaglio e sicurezza operativa.
Prospettive e ampliamento geografico
Con lo sguardo rivolto all’area Asia-Pacifico e al lancio di una quinta famiglia di tecnologie per il gross depowdering, PostProcess mira a consolidare la propria leadership globale. L’impiego nei settori dentale e medicale, dove la qualità di finitura è critica, apre ulteriori frontiere di applicazione.
