Installazione del BODXL a Doha
COBOD International ha posizionato sul cantiere di Doha il più grande sistema di stampa 3D per l’edilizia al mondo, il modello BODXL, in collaborazione con la qatariota UCC Holding, attiva nei settori energia, concessioni e costruzioni. L’evento di lancio ha visto la partecipazione dei vertici del gruppo COBOD e del Public Works Authority “Ashghal”, committente del progetto, che ha in programma la realizzazione di un complesso scolastico esteso su più migliaia di metri quadrati.


Caratteristiche tecniche del BODXL
Il BODXL misura 50 metri in lunghezza, 30 metri in larghezza e raggiunge i 15 metri di altezza, superando di oltre quattro volte le dimensioni di precedenti stampanti 3D da cantiere. Con una corsa in X-Y di 1.500 m² e una capacità di erigere strutture fino a cinque piani, ciascuna macchina è in grado di coprire una superficie complessiva di 7.500 m². Grazie all’arrivo di una seconda unità, entrambe opereranno fianco a fianco per accelerare la costruzione della scuola commissionata da Ashghal, parte di un piano più ampio che comprende due aree distinte per un totale di circa 40.000 m² destinati a edifici didattici e servizi annessi.


Processo e materiali impiegati
Il sistema utilizza miscele cementizie sviluppate da COBOD e da CEMEX, in cui il legante D.fab viene unito ad aggregati locali, ottimizzati per garantire flusso regolare e tempi di presa controllati. Le testine automatizzate depositano strati continui di calcestruzzo, seguendo istruzioni generate da modelli CAD, riducendo al minimo ponteggi e casseforme tradizionali. Il controllo digitale avanzato gestisce parametri di estrusione e velocità di stampa, consentendo di adattare in tempo reale le condizioni operative alle caratteristiche del mix e alle esigenze strutturali.


Vantaggi in termini di efficienza e sostenibilità
L’adozione di stampa 3D in cantiere mira a ridurre i tempi complessivi di costruzione e a limitare l’impiego di manodopera per attività ripetitive. L’utilizzo di miscele con frazioni di materiale riciclato o locale contribuisce a contenere l’impatto ambientale, mentre il calcolo preciso delle quantità di cemento e aggregati riduce gli scarti. Il progetto risponde agli obiettivi di Qatar National Vision 2030, puntando a un’edilizia più responsabile dal punto di vista delle emissioni e del consumo di risorse.


Confronto con altri progetti record
A Mulegns, in Svizzera, ETH Zurich ha eretto “Tor Alva”, torre in calcestruzzo 3D alta 30 metri e sviluppata su quattro piani, commissionata dalla Nova Fundaziun Origen. In Oman, l’Università Tecnica di Germania (GUtech), insieme a COBOD e CEMEX, ha stampato in loco una villa di 195 m² dotata di tre camere e tre bagni, considerata la più ampia costruzione abitativa realizzata con calcestruzzo additivo.


Sfide e prospettive future
La logistica di due macchine di tali dimensioni richiede una pianificazione meticolosa per il trasporto dei moduli prefabbricati e il montaggio in cantiere. Il coordinamento tra COBOD International e UCC Holding include formazione dei tecnici locali, allestimento di magazzini per i materiali e messa a punto di protocolli di qualità per garantire resistenza meccanica e durabilità degli elementi stampati. Gli sviluppi successivi prevedono l’integrazione di sensori per monitorare in tempo reale umidità e presa del calcestruzzo, aprendo la strada a cantieri sempre più automatizzati e sicuri.


Impatto sulla filiera delle costruzioni
Questo intervento rappresenta un banco di prova per promuovere l’adozione di tecnologie additive in progetti di larga scala, estendendo l’utilizzo della stampa 3D oltre prototipi e opere dimostrative. Le imprese locali coinvolte potranno acquisire know-how sulle macchine COBOD, mentre il Public Works Authority “Ashghal” potrà valutare i risultati in termini di costi, tempi e sostenibilità, definendo possibili linee guida per future infrastrutture.


 

Immagine che mostra le dimensioni previste per la nuova scuola. Foto di COBOD International.
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Di Fantasy

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