Una stampante 3D porterà la vita su Marte
L’India sta per diventare il quinto paese che ha lanciato verso Marte un proprio velivolo spaziale. I programmi di esplorazione del Pianeta rosso vengono attuati dagli USA, Russia, Unione Europea, Repubblica Popolare Cinese e Giappone. Anche se è stato già dimostrato che su Marte non c’è la vita, ciò non rende questo pianeta meno interessante per gli uomini. Anzi, sulla Terra è stata avviata una corsa ai progetti spaziali di colonizzazione di Marte.
Il programma indiano di studio di Marte è sull’orlo del fallimento. La partenza della missione orbitale è programmata per il 28 ottobre. Ma senza l’aiuto della NASA gli indiani non saranno in grado di lanciare l’apparato. E a causa della crisi di bilancio negli USA i dipendenti dell’Agenzia spaziale americana sono stati mandati in vacanza. Se il lancio non avrà luogo entro i termini stabiliti, gli indiani dovranno aspettare condizioni favorevoli per ben due anni. All’incirca nello stesso periodo è previsto il lancio di un apparato orbitale russo-europeo per l’esplorazione di Marte.
Nel 2018 verso il Pianeta rosso sarà inviata una nave robotizzata che scenderà sulla superficie di Marte. Nel lavoro al progetto ExoMars sono impegnati i migliori istituti di ricerca della Russia e dell’Unione Europea. Gli organizzatori della spedizione intendono perforare la superficie marziana ad una profondità 10 volte maggiore rispetto alla mars rover americana, e cioè fino a 50 centimetri. Nel progetto sono stati già investiti attorno a 400 milioni di euro, mentre il suo costo complessivo ammonterà a 1,2 miliardi di euro, ha comunicato in precedenza l’Agenzia spaziale europea. Tutto questo viene fatto per confermare ancora una volta ciò che è noto già da oltre 40 anni, ossia che su Marte non esiste la vita come la comprendiamo. Ivan Moiseev, direttore dell’Istituto della politica spaziale, dice:
Non bisogna ingannare se stessi. È chiaro che, oltre che sulla Terra, la via non esiste più su nessun altro pianeta del Sistema Solare. Ciò è già evidente. Su tutti questi pianeti, data la loro origine, la vita non poteva nascere. Sono inadatti per la vita.
D’altra parte, laddove la vita non esiste, può essere portata ed a questo proposito vengono già studiati progetti di colonizzazione di Marte. Gli architetti futurologhi dell’ufficio di progettazione ZA Architects propongono di inviare verso Marte una squadra d’avanguardia costituita da robot costruttori la cui attività vitale sia mantenuta grazie a batterie solari. Questi robot devono preparare abitazioni per gli uomini, ossia scovare grandi grotte nel suolo marziano e adattarle per la vita. Poi vi arriveranno uomini. Quello che non sarà fatto dai robot, sarà fabbricato dagli abitanti terrestri mediante stampanti 3D. Da materiale per la stampa servirà il suolo marziano. Ciò suona come un romanzo di fantascienza. Ma di che cosa ci resta sognare se non di Marte, rileva Aleksandr Železniakov, accademico dell’Accademia di cosmonautica “Tsiolkovski” della Russia.
Marte è l’unico pianeta vicino alla Terra dove è possibile organizzare insediamenti di abitanti terrestri. Per questo motivo attraeva e attrarrà la nostra attenzione. Forse ciò è ancora fantascienza. Ma in un futuro lontano, fra non decine ma centinaia e centinaia di migliaia di anni, l’umanità dovrà lo stesso cercare un altro pianeta per allargare l’area della propria abitazione. In questa fase Marte è visto come l’unico pianeta dove posso venire per abitare gli uomini della Terra, anche se, certamente, con determinate difficoltà.
È la Luna che può aiutare gli uomini a superare queste difficoltà. Questo piccolo compagno della Terra si trova vicino ma nello stesso tempo non è soggetto alle leggi fisiche terrestri. Per l’uomo è molto più semplice sistemarsi sulla Luna che in un altro luogo nello spazio, ritiene l’accademico Aleksandr Železniakov.
La Luna rappresenta innanzitutto un unico poligono di prova per i missili ed altri apparati spaziali, un proligono sià già esistente che quello del futuro. Inoltre, è una ideale base scientifica per l’esplorazione dello spazio lontano. Il solo telescopio installato sulla faccia opposta della Luna sarebbe di utilità inestimabile. Pertanto non possiamo fare a meno della Luna. Ma sarebbe inopportuno dividere le ricerche in due fasi, ossia prima la Luna e poi Marte. Sarebbe meglio valorizzare intensamente la Luna e poi cominiciare ad esplorare man mano Marte, anziché concentrarsi su un solo obiettivo.
Recentemente in Russia è stato realizzato il programma di modellamento del soggiorno di uomini nello spazio con l’uso del modello della nave spaziale interplanetaria Mars-500. Adesso viene formata la squadra per un volo reale. Gli studiosi russi pensano che il primo soggiorno dell’uomo su Marte debba essere di soli alcuni giorni. Il programma americano è di più grande respiro, ossia programmano una spedizione pilotata della durata di 501 giorni.
Il problema è come garantire all’uomo le condizioni più convenienti fuori del suo abituale ambiente terrestre. L’ossigeno più essere assicurato ma non è affatto facile risolvere il problema dell’alimentazione. Gli esperimenti hanno dimostrato che sul suolo lunare non cresce niente. I cetrioli e pomodori fatti crescere sul suolo marziano sono risultati intossicati di metalli pesanti e quindi immangiabili. Esiste ancora una soluzione, e cioè produrre alimenti con stampanti 3D. Solo che tale prospettiva può impaurire i volontari che intendono partecipare alla spedizione marziana. Dovrebbero quindi non solo congedarsi dai parenti ed ascoltare il canto di uccelli solo in registrazione, ma anche condannare se stessi per tutta la vita a pranzi sintetici.
da lavoce della Russia