Un prototipo di casa stampata in 3D bloccato a Goleta: cosa è successo davvero

Il progetto della prima casa unifamiliare a prezzi accessibili stampata in 3D nella contea di Santa Barbara, previsto a Goleta, è stato ufficialmente interrotto dal Housing Trust Fund of Santa Barbara County. L’iniziativa doveva dimostrare come la stampa 3D in calcestruzzo potesse ridurre tempi e costi di costruzione per l’housing sociale, ma una combinazione di vincoli normativi, problemi tecnici e aumenti di costo ha portato il finanziatore pubblico e lo stesso Housing Trust Fund a fermare il progetto dopo avere già sostenuto spese significative.


Un progetto pilota per una “prima casa” 3D a Goleta

L’idea della casa stampata in 3D nasce all’interno del programma Housing Innovations dell’Housing Trust Fund of Santa Barbara County. L’obiettivo era sperimentare tecnologie costruttive che permettessero di abbassare il costo per singola unità abitativa, mantenendo standard elevati di sicurezza e sostenibilità.

Il prototipo selezionato era una casa unifamiliare a un piano progettata dallo studio RRM Design Group, con una superficie interna di circa 133 metri quadrati e un garage doppio di circa 43 metri quadrati, oltre a patio privato, aiuole rialzate per l’orticoltura, alberi da frutto e area giochi. Le pareti portanti sarebbero state stampate in 3D, mentre fondazioni, copertura e finiture sarebbero state realizzate con metodi costruttivi tradizionali.

Il lotto individuato si trova presso la Cambridge Drive Community Church, a Goleta. Il piano prevedeva che la chiesa concedesse in locazione la casa a Transition House, organizzazione locale che gestisce un rifugio e alloggi transitori per donne e bambini senza dimora; Transition House avrebbe poi affittato l’abitazione a una famiglia a basso reddito già in possesso di voucher Section 8, garantendo un canone calmierato e stabile.


Una rete complessa di finanziatori pubblici e privati

Per far partire il progetto, l’Housing Trust Fund aveva messo insieme un mosaico di finanziamenti, tra fondazioni private, iniziative filantropiche, enti locali e programmi statali. Nel 2023 il Santa Barbara County Association of Governments ha approvato un finanziamento dedicato al prototipo di casa stampata in 3D nell’ambito di una serie di progetti mirati a rafforzare le politiche abitative e le infrastrutture sostenibili nella contea.

In totale, il pacchetto di REAP 2.0 destinato alla zona ha superato i 5 milioni di dollari, di cui alcune centinaia di migliaia riservate alla casa stampata in 3D come progetto dimostrativo. Una parte delle risorse è stata effettivamente utilizzata per studi preliminari, progettazione e valutazioni tecniche; la quota rimanente deve essere riassegnata ad altri interventi.


Apis Cor: il partner tecnologico scelto per la stampa 3D

Per la realizzazione della casa, l’Housing Trust Fund ha stretto una collaborazione con Apis Cor, azienda con sede in Florida specializzata in stampa 3D in calcestruzzo su scala edilizia. Apis Cor ha sviluppato una stampante robotizzata mobile pensata per realizzare in situ involucri strutturali in cemento armato e ha già sperimentato abitazioni dimostrative e edifici commerciali che hanno attirato l’attenzione della stampa di settore.

Nella visione dell’ente, la collaborazione con Apis Cor avrebbe permesso di testare l’adeguatezza della tecnologia alle norme sismiche californiane, di misurare potenziali risparmi di costo e di tempo rispetto alle murature tradizionali e di valutare l’impatto energetico di un involucro stampato in calcestruzzo abbinato a impianto fotovoltaico e soluzioni paesaggistiche a bassa richiesta idrica.


Dal primo entusiasmo al blocco: costi, norme sismiche e problemi con le stampanti

Nel 2025, durante una riunione pubblica, il direttore dell’Housing Trust Fund Jon Peterson ha annunciato che il progetto non avrebbe proseguito. Le motivazioni indicate riguardano l’aumento generalizzato dei costi di costruzione, la complessità di adattare il sistema di stampa alle norme sismiche della California e le difficoltà nel garantire la presenza di una stampante 3D idonea in cantiere, con tempistiche compatibili con i vincoli del finanziamento.

Peterson ha riferito che il partner tecnologico iniziale non era più in grado di assicurare l’attrezzatura necessaria nei tempi previsti, anche a causa di problemi tecnici e di disponibilità della macchina. Questo ha reso il cronoprogramma difficile da rispettare, al punto da mettere in discussione la fattibilità complessiva del dimostratore.


La replica di Apis Cor e il nodo della sostenibilità economica

Da parte sua, Apis Cor ha dato una lettura diversa delle cause che hanno portato alla rottura. Secondo l’azienda, il motivo principale non sarebbe stato un guasto tecnico, ma la difficoltà di chiudere un accordo economicamente sostenibile.

Il trasferimento di stampante, materiali e personale dalla Florida alla California avrebbe comportato costi molto elevati, difficili da assorbire nel budget del progetto. In assenza di un equilibrio tra prezzo, rischi e margini, le trattative si sarebbero fermate prima della firma di un contratto definitivo. Il caso evidenzia quanto la logistica e la distanza geografica possano incidere sulla competitività delle soluzioni di stampa 3D nel settore edilizio.


ICON e gli altri player: quando la tecnologia è pronta, ma i progetti no

Per evitare l’abbandono del prototipo, l’Housing Trust Fund ha avviato contatti anche con ICON, azienda che sta sviluppando sistemi di stampa 3D per abitazioni e infrastrutture con un approccio integrato tra robotica, materiali cementizi avanzati e software di controllo.

ICON ha già alle spalle comunità di case stampate in Texas e progetti internazionali, oltre a prototipi per l’esplorazione spaziale. Nonostante questo curriculum, la combinazione tra requisiti sismici, tempistiche del finanziamento e caratteristiche specifiche del lotto di Goleta ha impedito di trasformare il dialogo in un nuovo accordo operativo. La tecnologia appare matura in altri contesti, ma non si è trovata la configurazione giusta per questo sito e questo schema di finanziamento.


L’attenzione del finanziatore pubblico: fondi spesi e risultati attesi

Durante la discussione tra i rappresentanti pubblici è emerso il tema dei fondi già spesi a fronte di un progetto che non verrà costruito. Da un lato, c’è la necessità di rendere conto alle autorità statali di come sono stati utilizzati i contributi; dall’altro, c’è il riconoscimento che studi, progettazione e analisi della compatibilità con i codici edilizi costituiscono comunque un risultato, anche se il prototipo non arriva al cantiere.

I tecnici hanno sottolineato che le attività finanziate erano focalizzate proprio sulla fase di pre-costruzione, considerata fondamentale per capire come integrare metodi innovativi – come la stampa 3D in calcestruzzo – all’interno di un quadro normativo complesso come quello californiano. L’Housing Trust Fund ha annunciato la preparazione di un documento di sintesi, una sorta di white paper, dedicato alle lezioni apprese.


Lezioni per le future case stampate in 3D a uso sociale

Il caso di Goleta si inserisce in una sperimentazione globale che vede case stampate in 3D nascare in diversi contesti: dimostratori in Colorado, comunità residenziali a basso impatto energetico in California, progetti pilota in Europa e in Asia.

Da questa esperienza emergono alcune indicazioni:

  • i progetti pilota possono non arrivare alla costruzione, ma offrono informazioni concrete su costi, tempi, approvazioni e limiti tecnici;

  • la compatibilità con i codici edilizi e sismici pesa quanto le prestazioni del sistema di stampa;

  • la distanza tra le basi operative delle aziende e i siti di progetto incide sui costi al punto da determinare la fattibilità o meno di un intervento;

  • il coinvolgimento di chiese, enti non profit e amministrazioni locali nella messa a disposizione dei terreni apre opportunità per l’housing sociale innovativo, ma richiede strutture finanziarie robuste e una gestione precisa dei rischi.

In sintesi, il blocco della casa 3D di Goleta non sancisce la fine dell’uso della stampa 3D per l’housing sociale, ma ricorda che l’innovazione deve essere accompagnata da modelli economici solidi, una filiera industriale affidabile e una chiara integrazione con le norme di sicurezza e pianificazione urbana.

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Di Fantasy

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