CoWave nella 3D Print Gallery di Haarlem: emozioni, materiali riciclati e interior design stampato in 3D
Una nuova mostra nella ex-prigione di Haarlem
Il 17 dicembre 2025 si apre una nuova mostra alla 3D Print Gallery, all’interno dell’ex carcere circolare De Koepel di Haarlem. Protagonista è l’architetta e designer Aga Blonska, che porta in galleria una serie di opere in cui stampa 3D, intelligenza artificiale, neuroscienze e materiali circolari vengono intrecciati con l’interior design. L’allestimento è pensato per progettisti, interior designer, ricercatori sui materiali e chi si occupa di fabbricazione digitale: non solo come esposizione di oggetti, ma come dimostrazione concreta di processi di progettazione guidati dai dati e dalla percezione umana.
La 3D Print Gallery: una cella carceraria trasformata in laboratorio di stampa 3D
La 3D Print Gallery occupa una delle ex celle di De Koepel, edificio iconico di Haarlem riconvertito da complesso carcerario a hub per innovazione, formazione e cultura digitale. La galleria è stata avviata nel 2025 da 3D Makers Zone come spazio permanente dedicato a mostre tematiche sulla stampa 3D: dal design agli arredi, dall’architettura alle applicazioni industriali, con esposizioni a rotazione durante l’anno. L’obiettivo è mostrare come la fabbricazione additiva non sia solo un mezzo di produzione, ma un linguaggio progettuale che cambia materiali, forme e modelli di business nel built environment.
Aga Blonska: dove architettura, neuroscienze e AI si incontrano
Aga Blonska (1987, Poznań) è un’architetta e designer multidisciplinare con studio ad Amsterdam. Il suo lavoro si muove tra scultura, installazione e fabbricazione digitale su larga scala, con una forte attenzione alla ricerca sui materiali e alle tecnologie robotiche. Nel suo studio, fondato nel 2021, Blonska parla di biophilic design, neurodesign e regenerative futurism: spazi e oggetti progettati per rispondere a come le persone sentono, pensano e si relazionano. In diversi progetti integra neuroscienze, machine learning e stampa 3D, sviluppando superfici architettoniche e oggetti che reagiscono alle emozioni e ai dati biometrici di chi li usa.
CoWave: quando le emozioni diventano un pannello murale stampato in 3D
Cuore della mostra è CoWave, una grande scultura/pannello murale che nasce da un metodo di progettazione in tre fasi: lettura delle emozioni, generazione AI e stampa 3D.
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I partecipanti osservano una serie di immagini di riferimento mentre indossano un dispositivo EEG. Le onde cerebrali vengono analizzate per identificare le reazioni positive, filtrando i momenti in cui il sistema nervoso risponde in modo più favorevole.
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I dati EEG selezionati vengono tradotti in un linguaggio strutturato, che diventa input per un motore di intelligenza artificiale generativa. L’AI produce una famiglia di immagini che rappresentano la “firma emotiva” del partecipante, trasformando le sue reazioni in geometrie e pattern di luce e ombra.
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A partire da una di queste immagini viene costruito un modello 3D parametrico. Il modello è ottimizzato come pannello murale acustico, con variazioni di spessore e texture che lavorano sia sul piano estetico sia su quello del comfort sonoro. La geometria finale viene stampata in 3D da 3D Makers Zone utilizzando materiali a basso impatto, con una combinazione di polimeri riciclati e bio-based.
Materiali circolari e comfort acustico
CoWave è presentato come il primo pannello acustico basato su reazioni emotive misurate tramite onde cerebrali. Nel progetto, la questione acustica è affrontata insieme alla sostenibilità: il pannello è pensato per essere stampato con materiali a basso impatto, riutilizzabili o riciclati, e con una geometria che riduce gli sprechi in produzione. Cavità, creste e variazioni di spessore della superficie non sono solo il risultato di un algoritmo generativo, ma anche elementi funzionali per assorbire e diffondere il suono in ambienti interni come uffici, hall e spazi espositivi.
New Dawn / Nuevo Alta: una lampada che nasce dalla fermentazione
Accanto a CoWave, la mostra presenta anche New Dawn (o Nuevo Alta), una lampada stampata in 3D lunga circa 1,5 metri, sviluppata da Aga Blonska in collaborazione con 3D Makers Zone. L’elemento chiave non è solo la forma scultorea, ma il materiale: la lampada è realizzata in PHA (polyhydroxyalkanoates), un biopolimero ottenuto tramite fermentazione microbica, completamente biodegradabile in diversi contesti ambientali, anche in compost domestico.
Dal tema dell’“ultima cena” ai cicli del materiale
New Dawn nasce per l’esposizione ROOTS durante la Milan Design Week 2025, all’interno di un percorso curato sul tema dell’“Ultima Cena”. Blonska rovescia la narrazione tradizionale e si chiede per chi sia davvero l’ultima cena, se per l’uomo o per gli ecosistemi da cui dipende. Il materiale fermentato, di origine microbica, diventa metafora di un ciclo in cui gli scarti nutrono nuove forme di vita. La lampada è pensata come oggetto che “nasce, respira e si decompone”: illumina lo spazio finché serve, per poi rientrare nel ciclo biologico invece di trasformarsi in rifiuto permanente.
Neurodesign per l’interior design: Metameris e gli sviluppi futuri
CoWave non è solo un pannello murale, ma il prototipo di un metodo più ampio. Attraverso Metameris, iniziativa fondata da Blonska, la designer lavora su software di neurodesign che usano reazioni cerebrali per generare pareti, superfici e arredi personalizzati. L’idea è che la configurazione spaziale – dalla texture di un pannello alla luce di una lampada – possa essere costruita su dati biometrici reali, invece che su profili standardizzati. La stampa 3D robotica e i materiali riciclati o bio-based permettono di trasformare rapidamente i risultati digitali in componenti fisici per interni, con un livello di personalizzazione che dialoga con sostenibilità e comfort psicofisico.
Una mostra come “caso studio” per l’industria del progetto
La mostra alla 3D Print Gallery presenta CoWave, New Dawn e altre opere di Blonska come casi studio per chi lavora con spazi interni e tecnologie additive. Pannelli murali e lampade diventano esempi concreti di:
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uso di dati biometrici nel processo creativo;
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integrazione tra AI generativa e modellazione parametrica;
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applicazione di materiali riciclati e biopolimeri in elementi di interior design;
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potenzialità della stampa 3D robotica su larga scala in architettura e arredo.
L’inaugurazione del 17 dicembre alle 15:30 è pensata anche come momento di confronto: la galleria offre spazio per colloqui su trasformazione dei materiali, AI nel design e innovazione sostenibile, oltre a interviste, sessioni fotografiche e approfondimenti tecnici con il team di Blonska e 3D Makers Zone.
