Diamanti: un ponte modulare in cemento stampato in 3D approda alla Biennale di Venezia
Durante l’esposizione Time, Space, Existence del Venice Architecture Biennale, è stato presentato Diamanti, un prototipo di ponte lungo 2,5 metri che coniuga geometria computazionale, stampa robotica e materiali sostenibili.
Il progetto è guidato dal professor dr. Masoud Akbarzadeh, fondatore di Massive Form e direttore del Polyhedral Structures Laboratory presso l’University of Pennsylvania. La collaborazione include il gruppo Sika (per i materiali cementizi), Vertico (tecnologia robotizzata per la stampa), Carsey3D (esecuzione), AEVIA (sistemi per post-tensionamento), oltre all’analisi strutturale del CCNY & Villanova e la validazione dei carichi presso il CERIB.
Design modulare, assemblaggio reversibile
Il ponte si compone di nove elementi prefabbricati, prodotti con stampa robotica in cemento. Ogni modulo incorpora superfici anticlastiche a forma diamantata, ottimizzate mediante la metodologia Polyhedral Graphic Statics (PGS): una struttura che sfrutta la geometria per distribuire le tensioni naturali, aumentando rigidezza e riducendo il materiale impiegato.
L’assemblaggio si basa su otto tiranti di acciaio post‑tensionati non incollati né stuccati, rendendo possibile lo smontaggio e il riutilizzo dei componenti. Questo approccio introduce una manutenzione agevole e una maggiore sostenibilità.
Materiali con impronta ambientale ridotta
Il calcestruzzo impiegato contiene terra di diatomee, una componente che aumenta l’assorbimento di CO₂ fino al 142% rispetto alle miscele tradizionali. I moduli sono anche caratterizzati da vuoti interni e superfici curve che riducono del 60% il consumo di cemento e dell’81% dell’acciaio, pur preservando resistenza e durabilità.
Il prototipo è già stato testato con successo in versione estesa fino a 9 metri di luce, con prospettive concrete per realizzazioni su scala urbana, come proposte per installazioni sulla Île de la Cité a Parigi.
Conclusione e potenzialità future
Diamanti dimostra che l’utilizzo combinato di progettazione computazionale, stampa robotica e materiali a basso impatto può trasformare il modo di costruire infrastrutture leggere, adattabili, durevoli e meno impattanti sull’ambiente.
Altri esempi nel settore
La stampa 3D in cemento sta trovando spazi anche altrove: in Spagna, ACCIONA ha realizzato il primo ponte pedonale stampato in 3D nel 2016. In Olanda, Nijmegen ha inaugurato un ponte pedonale lungo 29 metri stampato da BAM e Weber Beamix, risparmiando circa il 50% di materiale. Attori come XtreeE, COBOD, ICON propongono tecnologie scalabili per l’edilizia e le infrastrutture stampate su larga scala
