Però quasi quasi … almeno assaggiarla….
La stampante 3D che produce pizza vera
Sembra uno scherzo, ma è un prototipo pensato per far mangiare piatti prelibati agli astronauti
Gli astronauti in futuro mangeranno la pizza con la pummarola ‘ncoppa stampata in 3D. La NASA – sì, proprio lei – ha finanziato un progetto per creare una stampante tridimensionale di tipo alimentare. Come vedi nel video qui sotto il prototipo è già pronto ed è stato anche esposto lo scorso marzo al SXSW Eco, evento dedicato all’elettronica che si tiene a Austin, Texas.
La macchina è una comune stampante in 3D, solo che gli estrusori non spruzzano plastica, ma versano un impasto a base di acqua e farina su un piatto riscaldato, poi spargono il pomodoro e infine spruzzano il formaggio. Bastano venti minuti e voilà, la pizza è servita.
La ricetta lascia un po’ interdetti i paladini del buon gusto, visto che al posto della salsa di pomodoro troviamo l’immancabile ketchup e la mozzarella è una salsa al formaggio che non lascia presagire nulla di buono. Sì, gli ingredienti di base sono tutte polveri e vengono miscelate con acqua, così si mantengono per lungo tempo e occupano meno spazio.
A vedere questo rettangolo fumante non vien fuori la proverbiale acquolina, almeno finché non cambiamo prospettiva. “Immaginate qualcuno che debba mangiare MRE – Meal, Ready-to-Eat, i cibi precotti – per cinque anni. È orribile”, ha affermato lo sviluppatore della stampante Anjan Contractor riferendosi agli astronauti. Per questo la NASA sta studiando delle tecnologie in grado di fornire nuove fonti di sostentamento e cibi alternativi per gli astronauti. Ed ecco spiegata la genesi del marchingegno.
Le applicazioni, però, non si fermeranno agli avventurieri intergalattici: c’è anche chi prospetta un futuro per la macchina nei Paesi emergenti o magari nelle nostre cucine, per avere un prodotto sempre fresco senza muovere un dito. Ma questo è davvero troppo.
da wired.it di Enrico Gill