erdene sos bambino vicenzaErdene, la bimba senza braccio
Dal Veneto un arto bionico in regalo
Il sogno della piccola era di andare a scuola. Un ingegnere biomedico grazie all’associazione Sos Bambino Vicenza ha creato per lei una protesi che muove la mano

Storia di Erdene, la bimba senza braccio

VICENZA – Erdene aveva un grande sogno, andare a scuola, come tutti gli altri bambini. Ma nel piccolo villaggio della Mongolia in cui vive, essere senza il braccio destro significa restare ai margini: niente scuola, niente amici. La storia di Erdene, bambina senza braccio bella come una bambola, è arrivata fino al Veneto, dove l’associazione Sos Bambino Onlus di Vicenza ha deciso di aiutarla. Così con un rapido passaparola e grazie ai contatti di Egles Bozzo, presidente di Sos Bambino Onlus di Vicenza, si è creato un team di professionisti per dare alla piccola Erdene una vita normale.
L’ingegnere biomedico di Pordenone Marco Avaro ha realizzato per lei un braccio bionico che collegato al moncherino residuo, le permette di avere stimoli tali da muoverlo quasi come un braccio normale, sia nella prensione che nel movimento del gomito. Insieme al tecnico Daniel Quattrin di Pordenone, l’ingegner Avaro ha utilizzato la nuova tecnologia della stampa in 3D per realizzare una mano che abbia movimenti meccanici. «In ortopedia è una novità assoluta per l’Italia – spiega l’ingegner Avaro – . Negli Stati Uniti lo fanno già, in Italia siamo i primi. L’obiettivo del braccio sarà captare gli stimoli dei muscoli e trasformarli in movimento».

Un braccio destro sostitutivo con cui frequentare la scuola e giocare con gli altri bambini. Alta tecnologia: una protesi così, se ordinata e acquistata costerebbe circa 80mila euro, ma l’ingegner Avaro ha voluto regalarla a Erdene, che ovviamente non avrebbe mai potuto permettersi di pagarla. Roberto Dall’Amico primario di pediatria dell’Ospedale di Pordenone ha seguito il caso di Erdene dal punto di vista medico e sovrintenderà al lungo periodo di riabilitazione in Italia, in cui la bimba imparerà a usare il nuovo braccio.

Domenica a Grisignano di Zocco in provincia di Vicenza, alla Cascina Dal Pozzo, c’è stata la festa annuale dell’associazione Sos Bambino Onlus di Vicenza (che si occupa di adozioni internazionali e progetti per l’infanzia). Durante la festa è stato ufficialmente consegnato a Erdene il braccio bionico. Da martedì inizieranno le prove per fare accettare il nuovo braccio alla bimba e per insegnarle ad usarlo, sarà un periodo lungo e faticoso, ma tutto il team che ha lavorato per Erdene è fiducioso.

Il periodo di permanenza nel Veneto di Erdene e della sua mamma, le cure e i viaggi aerei saranno finanziati dall’associazione Sos Bambino Onlus di Vicenza. La piccola è molto contenta, aspettava la protesi, non vede l’ora di avere due braccia, come tutti gli altri bambini. «Così potrò andare a scuola. E scrivere», dice.

Erdene è bellissima, piccola, minuta, molto magra, con occhi splendenti che illuminano. Sembra una principessa. Quando è nata era perfetta, nessuna anomalia, due braccia normali. Ma in ospedale in Mongolia, non si sono accorti di avere dimenticato un laccio emostatico attaccato al braccino di quella bella neonata (probabilmente per un prelievo subito dopo la nascita). E in una sanità fatiscente con scarso personale, come quella di quel luogo sperduto della Mongolia, nessuno ha sentito il pianto disperato e le urla di Erdene, lasciata nella sua culla per tutta la notte. Quel laccio emostatico stretto attorno al braccino che la faceva strillare di dolore, ha bloccato il sangue e mandato in necrosi tutto l’arto. La mattina dopo, per salvare la vita di Erdene, i medici della Mongolia non hanno potuto fare altro che tagliare il braccio in necrosi all’altezza dell’omero. Così Erdene, bambina nata perfetta, è cresciuta senza il braccio destro.
 
Francesca Visentin da corriere.it

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