Nell’ambito di Exercise Bull Storm, un’unità dei 3 Rifles realizza e impiega 5 droni FPV con componenti stampati in 3D, riducendo il costo per unità da 2.000 a circa 400 sterline e testando logistica e tempi di produzione in condizioni operative.
Durante una grande esercitazione vicino a Nanyuki (Kenya), l’Esercito britannico ha testato la produzione in teatro di droni FPV d’attacco, utilizzando una stampante FDM Bambu Lab alimentata da generatore da campo. L’iniziativa, guidata dal maggiore Stephen Watts (F Company, 3rd Battalion, The Rifles), ha ottenuto clearance speciale dall’Autorità Militare dell’Aviazione per costruire e far volare piattaforme autoprodotte.
Contesto
I droni FPV a basso costo si sono affermati come strumento tattico in diversi teatri. La produzione a punto-di-bisogno tramite stampa 3D promette cicli brevi, adattamento rapido e riduzione del carico logistico rispetto al trasporto di sistemi preassemblati. In parallelo, anche altri operatori hanno sperimentato l’uso di stampanti Bambu Lab: negli Stati Uniti, la US Air Force (432nd Wing, Creech AFB) ha integrato sistemi X1 Carbon per supportare la formazione alla manutenzione di UAV MQ-9.
Novità
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Il team britannico ha allestito un’officina campale con rete mimetica e Land Rover come base logistica, stampando corpi di piccoli quadricotteri e montando elettronica, batterie e camere con il supporto dei tecnici REME.
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La collaborazione con Edinburgh Drone Company ha fornito file di stampa e addestramento: i droni derivano dal modello Dirk 5 FPV. Cinque piattaforme più ricambi sono state prodotte e impiegate.
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Tempo: circa 3,5–4 ore per stampare un airframe e ~1 ora per l’assemblaggio; costo stimato ~£400 versus ~£2.000 per soluzioni pronte.
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Condizioni ambientali: gestione della temperatura della stampante sotto tenda, con adattamenti operativi per garantire stabilità e qualità di stampa.
Dettagli tecnici
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Sistema di stampa: Bambu Lab FDM (modello non divulgato nella fonte primaria); alimentazione da generatore portatile.
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Flusso produttivo: file inviati via e-mail all’arrivo in Kenya; prima piattaforma pronta in poche ore.
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Compatibilità: la fornitura di elettronica e ordigni su canali separati consente di risparmiare volume rispetto al trasporto di droni completi; l’assemblaggio finale avviene in prossimità della linea di contatto.
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Piattaforma FPV: Dirk 5 di Edinburgh Drone Company; il produttore indica una gamma “Dirk FPV” con misure e dotazioni variabili, predisposta a diverse configurazioni, inclusa opzione sensori termici e componentistica conforme a requisiti NDAA dove richiesto.
Implicazioni e impatto
Sul piano tattico, la possibilità di ricostituire rapidamente le scorte di FPV riduce la dipendenza da catene di fornitura lunghe. Sul piano economico, la differenza di costo per unità è marcata; su scala di centinaia di piattaforme, l’argomento diventa rilevante per reparti che usano FPV come munizione circuitante o come intercettori. Restano punti critici:
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Affidabilità dei componenti consumer in ambiente austero;
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Qualità del materiale stampato e ripetibilità;
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Quadro regolatorio (clearance e norme di sicurezza) e integrazione con le procedure della Military Aviation Authority;
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Sicurezza informatica e catena di fornitura per componenti e firmware.
Prezzi e disponibilità
Stampanti FDM di fascia desktop e materiali sono largamente disponibili; la parte sensibile è l’integrazione di payload e la certificazione. Il fornitore Edinburgh Drone Company propone la gamma Dirk FPV con specifiche esemplificative e servizi di customizzazione; i file usati in esercitazione sono stati forniti direttamente alla squadra.
Confronto/alternative
Soluzioni come micro-fabbriche dispiegabili (es. xCell di Firestorm Labs) spostano la produzione additiva ancora più vicino al punto d’uso con linee modulari; al contrario, l’approccio “una stampante desktop + generatore” massimizza agilità ma richiede saper fare e gestione dei limiti di una macchina non “rugged”. Le esperienze ucraine con linee FPV su larga scala mostrano come un parco di stampanti desktop possa raggiungere produzioni giornaliere elevate, se supportato da organizzazione dedicata.
L’esperimento del British Army dimostra la fattibilità operativa della stampa 3D in prima linea per la generazione di FPV su misura. I prossimi passi prevedono scalaggio della capacità appena dietro la linea del fronte e formalizzazione di procedure tecniche e di sicurezza per un impiego continuativo.
