Flexora: Nuovi sviluppi nelle calzature stampate in 3D
Flexora è un progetto di calzature stampate in 3D avviato nel 2024 che combina tecnologie di stampa ad alta risoluzione con il design algoritmico per realizzare scarpe flessibili e ad alte prestazioni.
Sviluppato dallo studio di architettura Global Architecture Studio SASI Studio sotto la direzione di Naomi Kaempfer, Creative Director del produttore di stampanti 3D Stratasys, il progetto punta a offrire un equilibrio tra comfort e funzionalità. Il design si distingue per motivi ad alta definizione che non solo migliorano l’estetica, ma contribuiscono anche alla resistenza, alla comodità e alla struttura della scarpa.
“Grazie alla progettazione algoritmica e alla stampa 3D, questo approccio ridefinisce le possibilità della fabbricazione digitale, creando una soluzione calzaturiera personalizzata e sostenibile,” ha dichiarato SASI Studio.
Un design innovativo per le calzature stampate in 3D
Le scarpe Flexora sono caratterizzate da un motivo biomorfico che si adatta perfettamente alla forma del piede, ottimizzando il contatto con il suolo e migliorando la trazione. Questa struttura flessibile e leggera offre una vestibilità naturale, simile a una seconda pelle.
La combinazione tra progettazione algoritmica e stampa 3D permette di personalizzare con precisione ogni scarpa in base alla forma del piede e alle esigenze specifiche dell’utilizzatore. Secondo SASI Studio, questo approccio non solo garantisce un’esperienza su misura, ma introduce anche una metodologia di produzione più sostenibile.
Il ruolo di Stratasys nella stampa 3D applicata alle calzature
Stratasys ha da tempo un ruolo chiave nell’uso della stampa 3D per la produzione di scarpe personalizzate. Nel 2022, l’azienda ha lanciato la J850 TechStyle, una stampante 3D a colori basata sulla tecnologia PolyJet, progettata per la stampa diretta su tessuti. Questo sistema ha permesso ai designer di moda di realizzare capi di abbigliamento, accessori e calzature su misura.
Nel 2024, Stratasys ha ampliato le capacità della J850 TechStyle introducendo la funzione Direct-to-Garment (D2G), che consente di stampare su materiali come denim, cotone, poliestere e lino. Grazie a questa tecnologia, i marchi di moda possono personalizzare i loro prodotti e ridurre gli sprechi trasformando capi esistenti in nuovi articoli personalizzati.
L’evoluzione della produzione di calzature stampate in 3D
L’adozione della stampa 3D nel settore calzaturiero apre nuove possibilità per la personalizzazione, la sostenibilità e le prestazioni dei prodotti.
Gucci, il marchio italiano noto per l’unione tra artigianato tradizionale e tecnologie avanzate, ha presentato le sneakers Cub3d nella collezione Primavera-Estate 2025. Per realizzarle, ha sviluppato Demetra, un materiale composto per almeno il 70% da elementi di origine vegetale come viscosa, polpa di legno e poliuretano bio-based. La suola combina un interno in EVA per l’ammortizzazione con un esterno in TPU decorato con il motivo Interlocking G, che crea un effetto tridimensionale.
Anche Nike ha investito nella stampa 3D per le calzature, introducendo il modello Air Max 1000. Questa sneaker è realizzata con un unico materiale flessibile, la cui densità varia tra la suola rigida e la tomaia più morbida e adattabile. Il progetto è stato sviluppato in collaborazione con Zellerfeld, un’azienda di Berlino specializzata nella stampa 3D di calzature.
Un altro esempio di innovazione arriva da Syntilay, che unisce intelligenza artificiale e stampa 3D per creare sandali personalizzati. Il processo parte da schizzi digitali trasformati in modelli 3D grazie a piattaforme di intelligenza artificiale. Le scarpe vengono poi adattate in base a scansioni del piede effettuate con uno smartphone, permettendo una produzione completamente su misura.
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