L’Impatto dell’Allevamento Industriale e le Nuove Frontiere Proteiche
L’impatto significativo dell’allevamento industriale di animali sulla salute del pianeta e sul benessere delle creature stesse ha catalizzato l’interesse verso nuove fonti di proteine, tra cui gli insetti. In questo contesto, l’attuale abbondanza di cicale nel Midwest degli Stati Uniti presenta un’opportunità unica per considerare l’idea di integrare gli insetti nella dieta. Tuttavia, il compito di convincere la popolazione media del Midwest a consumare insetti rappresenta una sfida non indifferente . Per superare queste resistenze, alcuni ricercatori stanno investigando l’uso di proteine di insetti in forma di polvere negli alimenti.
Innovazioni nel Campo della Stampa 3D Alimentare
Un recente studio condotto dall’Universitat Rovira i Virgili ha esplorato l’effetto dell’aggiunta di proteine di insetto in polvere sugli attributi tecnologici e sensoriali degli alimenti. Utilizzando la stampante alimentare 3D Focus di byFlow nei Paesi Bassi, il team ha creato snack salati a base di una miscela di farina di ceci, acqua, olio extra vergine di oliva, curry in polvere, sale e polveri di insetti commestibili, quali i vermi della farina minori (Alphitobius diaperinus) e le locuste migratrici (Locusta migratoria). Questi snack sono stati poi cotti a 180°C per 12 minuti in un forno a vapore.
Proprietà degli Impasti e Snack con Polvere di Insetti
Durante lo studio, è emerso che gli impasti con un maggiore contenuto di polvere di insetti diventavano più densi e appiccicosi, comportandosi più come solidi elastici che come liquidi. Questo aumento dell’elasticità, in particolare negli impasti contenenti polvere di carrube, ha reso la stampa 3D più complessa. I risultati hanno dimostrato che la consistenza degli snack a base di vermi della farina diventava più difficile da rompere man mano che si incrementava la quantità di polvere di insetti, pur mantenendo un’elevata croccantezza.
Implicazioni e Potenziali Futuri della Stampa 3D e delle Proteine di Insetti
Precedenti studi hanno evidenziato come l’aggiunta di farina di grillo ai biscotti d’avena possa migliorarne il profilo nutrizionale senza alterarne significativamente la consistenza. Inoltre, l’uso della spettroscopia a infrarossi e dell’analisi multivariata ha permesso di identificare le polveri di insetti commerciali, dimostrando il potenziale per l’autenticazione di questi ingredienti nei prodotti alimentari. La ricerca ha anche mostrato che l’idrolisi dei grilli interi può migliorarne le proprietà funzionali, rendendoli adatti come alternative proteiche in diverse formulazioni alimentari.
Questo studio si inserisce in un contesto più ampio che cerca di bilanciare il fabbisogno proteico dell’umanità con l’impatto ambientale dell’allevamento industriale. Mentre in alcune culture il consumo di insetti è già una pratica accettata, in altre, come in Europa e Nord America, potrebbe essere necessario presentare queste proteine in modi innovativi, come attraverso la stampa 3D, per incrementarne l’accettazione. Questo approccio potrebbe non solo favorire l’adozione delle proteine di insetto come alternativa sostenibile, ma anche sfruttare le potenzialità della stampa 3D per rivoluzionare il modo in cui concepiamo e consumiamo il cibo.